Jan van Eyck - Vita e opere

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Albrecht
     
    .
    Avatar

    Group
    Amministratore
    Posts
    5,448
    Location
    Riviera della Palme

    Status

    Jan van Eyck - Ritratto dei coniugi Arnolfini

    1434 - olio su tavola - 81,8x59,7 cm - Londra, National Gallery


    438px-Van_Eyck_-_Arnolfini_Portrait





    Nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini Jan Van Eyck inserisce i personaggi in un ambiente familiare, la camera degli sposi.
    Molti elementi dell'ambientazione hanno un significato simbolico, a cominciare dalla camera che, con il letto nuziale e lo scranno sul fondo, si pone come luogo della sacra unione matrimoniale.
    Completamente accerchiati da simboli del matrimonio cristiano nascosti negli oggetti quotidiani, i coniugi Arnolfini si scambiano la promessa di fedeltà nella loro futura camera nuziale, un ambiente domestico raffinato e sofisticato nella resa pittorica che dichiara l'agiata condizione sociale dei personaggi.
    La scansione dei piani di profondità è segnalata dal mutare impercettibile delle tonalità, ed è governata dalla luce che entra dalla finestra, come la matematica governa lo spazio prospettico fiorentino.
    Lo specchio convesso amplifica l'interno come un obiettivo fish-eye, attirando nello spazio di illusione della pittura la realtà che sta all'esterno del dipinto, espandendo le possibilità della visione: sappiamo così che di fronte ai fidanzati ci sono due personaggi, forse in veste di testimoni, uno dei quali dovrebbe essere Van Eyck, come si intuisce anche dall'iscrizione sulla parete. Garanzia della veridicità dell'evento e anche garanzia della veridicità delle fattezze fisionomiche dei promessi sposi, tramandate così com'erano nell'attimo dipinto, ché domani il tempo le avrà già mutate: lui con quelle narici così larghe, l'ovale del viso troppo lungo, gli occhi globosi e senza ciglia, lei paffutella e acerba.
    Giovanni Arnolfini, a Bruges dal 1420, era un ricco mercante di stoffe lucchese e cavaliere di Filippo il Buono. L'alto rango è testimoniato dal pregiato mantello foderato di pelliccia e dal cappello a larghe falde indossato nelle occasioni solenni. Solleva la mano destra nel gesto del giuramento.
    Giovanna Cenami indossa un abito alla moda, guarnito di pelliccia e arricciature, molto amate dalle donne fiamminghe per ornare i veli. La mano sul ventre, messo in evidenza dall'arricciatura sotto il seno, non indica una gravidanza, ma è un gesto rituale, una promessa di fertilità. Lo sguardo è abbassato e umile per esprimere la sottomissione all'autorità del marito.
    Nel XV secolo, era consuetudine che gli sposi, prima di presentarsi al sacerdote, si scambiassero la promessa di matrimonio congiungendo tra loro le mani. Questo atto, insieme al giuramento dello sposo, aveva valore giuridico e necessitava di due testimoni: Ecco perché il dipinto fa riferimento al fidanzamento piuttosto che al matrimonio dei due giovani.
    Nell'ambito dei simboli collegati al matrimonio, lo specchio è lo speculum sine macula, lo specchio senza macchia che fa riferimento alla verginità di Maria, e dunque, per analogia, alla verginità della sposa, che doveva rimanere casta anche durante il matrimonio. Le dieci scene della Passione che lo incorniciano sono un esempio di cristiana sopportazione delle tribolazioni quotidiane.
    Il cagnolino in primo piano è simbolo dell'impegno nella fedeltà coniugale.
    Gli zoccoli posti in basso, nell'angolo a sinistra, indicano che i promessi sposi sono scalzi, perché il territorio del matrimonio è sacro come quello su cui si trovò Mosè quando Dio gli comandò: "Togliti i sandali dai piedi, poiché il luogo sul quale tu stai è una terra santa" (Esodo III, 5).
    Sul davanzale della finestra e sul mobile a sinistra sono disposte alcune arance. L'arancia ha nei paesi del Nord Europa lo stesso significato simbolico della mela, evocatrice del peccato originale. In questo contesto i frutti esortano a fuggire comportamenti peccaminosi e a vivere il matrimonio rispettando i comandamenti della fede.
    L'alcova scarlatta ricorda alcuni versi del Cantico dei Cantici.
    Il lampadario a sei bracci con una sola candela accesa è simbolo matrimoniale, motivo iconografico che deriva dalla candela nuziale che a volte compare nell'annunciazione.
    La verga appesa nello spigolo del mobile a destra è simbolo di verginità (gioco di parole Virgo-virga), ma nella tradizione popolare è anche la "verga di vita", simbolo di fertilità, con la quale lo sposo "batteva" simbolicamente la sposa perché il matrimonio fosse ricco di figli.
    L'iscrizione sopra lo specchio: Johannes De Eyck fuit Hic 1434, cioè "Jan Van Eyck fu qui", insieme alla data, non è solo la firma dell'artista e la datazione del quadro, ma ha valore di legale testimonianza nella cerimonia giuridica della promessa di matrimonio, come fosse un documento scritto.
    Al di là dei significati simbolici, l'opera è particolarmente affascinante per il virtuosismo tecnico nella rappresentazione dei particolari. Lo specchio ne è il momento culminante anche per la resa delle deformazioni delle immagini. Grazie alla sua convessità, esso riflette tutto ciò che vi è nella stanza, e perfino due persone che vi stanno entrando.
    Ma il quadro ha il suo alto valore pittorico anche nell'equilibrata disposizione dei protagonisti, armonicamente coordinati allo spazio e a ogni oggetto.
    Ogni cosa rappresentata è resa più solenne e immobile dalla luce fredda e diffusa che indugia sui dettagli.
    Sono elementi tipici della concezione pittorica fiamminga una certa rigidezza delle forme e l'espressione enigmatica che caratterizza i personaggi.
     
    Top
    .
27 replies since 5/9/2012, 21:48   7152 views
  Share  
.