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Albrecht.
Giovanni Segantini Raccolta del fieno
1888-1898 - olio su tela - 137x149 cm - St.Moritz, Segantini Museum
La raccolta del fieno, che segantini completa un anno prima della sua morte, è frutto di un rifacimento di un dipinto del 1888 che era stato eseguito a Savognino: la travagliata genesi dell'opera illustra il passaggio da un'interpretazione legata alla tradizione realista a una pittura evocatrice di emozioni primarie, celebrativa dell'onnipotenza della natura. Nella sua prima stesura l'opera era orizzontale: a distanza di dieci anni Segantini la rese quasi verticale, aggiungendo alla tela un altro pezzo di trenta centimetri in altezza che gli conferiscono un formato inusitato all'epoca e delle proporzioni insolite che hanno un impatto maggiore sullo spettatore. Questa soluzione fu il risultato di un ripensamento, attraverso un disegno e perfino un dipinto-studio che dimostrano come Segantini sia arrivato al simbolismo della versione definitiva attraverso un cosciente processo di rielaborazione dell'immagine. Sulla tela aggiunta si dipanano le nubi tempestose e una gran nuvola di fuoco - bianca e rosa - che si stacca su uno sfondo grigiastro, premonitore di valanghe e di morte. Esiste una similitudine tra questa nuvola e quella che compare in La morte, che ne conferma il risultato simbolico . Nella composizione finale della Raccolta del fieno questo cielo minaccioso occupa più della metà della superficie dipinta. Il lavoro dei contadini che scandisce i vari tempi del raccolto è relegato sotto la linea dell'orizzonte in una striscia di terra che, a differenza di quanto accadeva nella stesura originale, è proiettata contro l'imponente massa delle montagne. La raccoglitrice di fieno in primo piano, invece, assorta nel suo compito, sembra immune dalla paura. Un senso di timore reverenziale, di grandiosità e solitudine permea il dipinto. Le forze distruttrici della Alpi incombono sul destino degli esseri che le subiscono rassegnate..