-
Albrecht.
Giovanni segantini Angelo della Vita
1894 - olio su tela - 276 x 212 cm - Milano, Galleria d'Arte Moderna
Segantini lo iniziò nella Primavera del 1891 o forse prima, come si rileva da una sua lettera indirizzata a Vittore Grubicy: "In lavorazione tengo anch'io una maternità, che intitolerò: Dea madre; ricorda il Fiore (oggi "Frutto dell'amore"), ma vi è una danza di puttini". Ma nella versione finale non c'è la presenza di alcun puttino. Le gamme cromatiche non sono qui indirizzate agli effetti materici e diventano di una straordinaria delicatezza, con ricercatissimi accessori come l'impiego di rialzi in oro nel carnato nelle capigliature e nei vestiti.
Viene tradizionalmente considerata come la prima e più importante manifestazione del mutamento segantiniano dal "valido naturalismo" di prima al "simbolismo misticheggiante" dell'ultimo periodo, anche se effettivamente così non è: molte volte si è equivocato sul Segantini condannandolo e/o fraintendendolo, appunto per questo aleatorio e storicamente falso trapasso dal naturalismo al simbolismo.
.