Breve Storia della pittura

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  1. @Ambra@
     
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    Breve storia della pittura

    La storia della pittura parte indietro nel tempo, dalla preistoria fino al mondo contemporaneo abbracciando tutte le culture. Ha rappresentato una continua, anche se periodicamente interrotta, tradizione dell'antichità. Sviluppatasi trasversalmente tra culture e continenti, la storia della pittura è un fiume continuo di creatività, che continua anche nel XXI secolo. Fino al XX secolo, essa si è basata principalmente su temi di rappresentazione delle attività umane o su temi religiosi, più recentemente si sono sviluppati approcci più astratti e concettuali.
    Lo sviluppo della pittura orientale, ha seguito parallelamente la pittura occidentale. L'arte africana, l'arte islamica, l'arte indiana, l'arte cinese, e l'arte giapponese, hanno avuto influenze significative sull'arte occidentale e viceversa.

    Inizialmente, l'arte ha servito uno scopo utilitaristico, in seguito è stata sovvenzionata da mecenatismo privato, civile e religioso. Nell'epoca medioevale, la pittura occidentale, attraverso i pittori del Rinascimento, ha lavorato per la chiesa e per la ricca aristocrazia. A partire dagli artisti dell'epoca barocca le commissioni sono arrivate da parte di privati di una classe media istruita e più ricca. Infine, a partire dal XVII secolo, in occidemte, si venne a formare l'idea di "arte per l'arte". Infine nel corso del XIX secolo, la nascita di gallerie d'arte hanno portato alla commercializzazione delle opere.

    Variazione stilistica
    Da una concezione gerarchica della grandezza di corpi nel quale proporzioni diverse indicavano la maggiore o minore importanza del soggetto rispetto agli altri e il suo ruolo sociale, fino alla ricerca e al rispetto naturalistico delle proporzioni.
    La posizione delle figure nello spazio viene contestualizzata all'interno delle rappresentazioni fino a una ricerca specifica di regole per la rappresentazione spaziale attraverso l'uso della prospettiva.
    Si passa da figure stilizzate della preistoria alla ricerca della volumetria della figura, della tridimensionalità differenziando i piani con colori dai toni più chiari o più scuri a seconda dell'esposizione alla luce e in base alla direzione della luce sui corpi. Da uno stile bidimensionale a tinte piatte si passa al concetto di chiaro-scuro, si studia la luce che si riflette sui corpi e l'ombra che definisce la consistenza dei soggetti sul piano reale del dipinto. Da linee definite che racchiudono i soggetti vengono tracciati contorni più soffici che la inseriscono nello spazio in modo più dolce.

    Variazioni tecniche
    Dall'affresco si passa alla tempera, poi nel Quattrocento nasce l'uso del colore ad olio e nel Novecento compaiono gli acrilici e i prodotti industriali. I colori si ottengono inizialmente macinando le terre, sono presenti le ocre gialle e rosse, nei secoli si aggiungono alla tavolozza nuovi pigmenti, questo dipende dalla reperibilità della materia prima. Il blu ad esempio era raro e quindi costosissimo in Italia; si otteneva dalla triturazione del lapislazzulo.
    Gli impasti per ottenere i colori si arricchiscono e anche l'imprimitura del supporto contribuisce alla resistenza dell'opera e alla luminosità. Le imprimiture delle tavole servono a rendere l'assorbimento dei colori più omogeneo e a fissarsi meglio, Le vernici finali, ottenute da resine proteggono il lavoro e saturano i colori rendendoli più “carichi“.
    Cambia il modo di inserire le figure nello spazio ad esempio con la nascita della prospettiva con punto di fuga all'infinito.

    Variazioni concettuali
    Cambia la funzione dell'arte, da celebrativa e simbolica può essere un modo di descrivere la realtà in modo naturalistico, fino a divenire un' interpretazione della realtà libera dall' imitazione della realtà, come per l' arte astratta.
    Molte delle regole che si creano vengono stravolte con l'arte concettuale quando la pittura non è più imitazione della Natura, ma ne diventa l' interpretazione.

    Wikipedia

    Edited by @Ambra@ - 10/3/2012, 11:13
     
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  2. @Ambra@
     
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    Il contesto storico e sociale

    Si possono così suddividere i periodi storici della storia dell'arte e le fondamentali correnti artistiche:

    Pittura preistorica

    Le prime tracce di pittura sono quelle dell'arte rupestre, rappresentazioni di scene di caccia dipinte nelle grotte. Alcuni esempi sono i ritrovamenti nelle grotte di Lascaux risalenti al 15000 a.C. E molto suggestive e importanti sono anche le impronte delle mani nelle grotte di Pech Merl l Lot in Francia. I colori utilizzati per queste rappresentazioni erano ottenuti da carbone (per il nero), da terre (per l'ocra gialla e rossa) che venivano macinate per ottenere i pigmenti impastati con acqua. Le figure umane erano stilizzate, filiformi, mentre gli animali erano voluminosi, anche perché queste immagini erano legate a scopi propiziatori per la caccia, con significato magico-religioso, auspicavano abbondanza.

    Pittura rupestre

    Si definiscono pitture rupestri quelle pitture realizzate in una grotta o in muri di pietra o in soffitti, risalenti generalmente alla preistoria. Analoghe raffigurazioni sono state ottenute con l'incisione.

    Quando furono rinvenuti per la prima volta questi graffiti, alla metà del XIX secolo, essi vennero considerati primitivi, ma una recente rivalutazione e nuove scoperte ci hanno permesso di comprendere l'importanza dei lavori dell'Età della Pietra, che non sono solamente di alto livello artistico (essendo già presenti accenni di prospettiva, ombreggiatura, rilievo), ma costituiscono anche degli importanti indizi per una migliore conoscenza della cultura e delle credenze di quell'epoca.

    La datazione di queste pitture rimane spesso incerta e non di rado dà luogo a polemiche, in quanto i metodi utilizzati, come quello al radio carbonio, possono essere facilmente "ingannati" da campioni contaminati da materiale più antico o più recente, e ciò avviene con molta facilità all'interno delle caverne.

    I soggetti più comuni nelle pitture rupestri sono i grandi animali selvaggi, come il bisonte, il cavallo, il cervo e l'orso; sono spesso presenti anche impronte umane. L'antropologo Leroi-Gourhan ha riconosciuto delle regolarità nelle rappresentazioni di bovini ed equini e nelle associazioni di questi rispettivamente al sesso femminile e al sesso maschile.

    I più conosciuti reperti si trovano nelle località di:

    Lascaux in Francia
    La Marche, nell'area di Lussac-les-Chateaux, (Francia)
    Grotta Chauvet, presso Pont d'Arc (Francia)
    Grotte di Altamira in Spagna
    Ukhahlamba-Drakensberg, Sudafrica (ora datati a circa 3.000 anni fa, i dipinti della popolazione San - che vi si stabilì attorno a 8.000 anni fa - rappresentano animali e uomini, e si ritiene che abbiano un valore religioso.)

    Sono stati individuati significativi reperti anche in Australia.

    Nel corso del 2003 sono stati scoperti altri reperti a Creswell Crags, nel Nottinghamshire in Inghilterra.

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    Laas Gell, Hargeysa, Somalia

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    Mano in negativo (ottenuta soffiando il pigmento), Pech Merle Lot, Francia

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    Giraffa, Acacus, Libia


     
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  3. @Ambra@
     
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    Pittura orientale

    La storia della pittura orientale comprende una vasta gamma di influenze di varie culture e religioni. Lo sviluppo della pittura orientale, ha seguito parallelamente la pittura occidentale. L'arte africana, l'arte islamica, l'arte indiana, l'arte cinese, e l'arte giapponese hanno avuto influenze significative sull'arte occidentale e viceversa.
    iniziarono a rappresentare il mondo che li circondava.
    La pittura giapponese è uno dei più antichi e raffinati esempi delle arti di quel popolo, che comprende una grande varietà di generi e stili. La storia della pittura giapponese è una lunga storia di sintesi tra l'estetica dei nativi giapponese e l'adattamento alle correnti importate. La storia della pittura coreana è datata al circa 108 dC, quando appare per la prima volta come una forma indipendente. Tra quel tempo e le pitture e gli affreschi che compaiono sulle tombe della dinastia Goryeo non c'è stato molto sviluppo, tanto che fino alla dinastia Joseon l'influenza primaria era ancora la pittura cinese, anche se raffigurante paesaggi coreani, temi buddisti e sulla osservazione celeste, in linea, quest'ultimi, con il rapido sviluppo di astronomia coreana.

    Pittura nell'antichità

    Nell'arte egizia le pitture realizzate nelle tombe, in rapporto alla prosecuzione della vita del defunto nel mondo ultraterreno. Altre pitture sono realizzate per la celebrazione delle imprese dei faraoni. La pittura si mescola al bassorilievo, spesso colorato e dipinto, e alla scrittura geroglifica. Le linee sono rigide e le figure statiche, sempre rappresentate di profilo ad eccezione degli occhi e delle spalle che sono frontali. Tra i colori utilizzati dagli artisti egizi compare già dall'Antico Regno il (blu egizio), uno dei pigmenti artificiali più antichi prodotti dall'uomo. Il suo uso si estese ben oltre i confini geografici e temporali dell'Antico Egitto, diventando uno dei pigmenti più affermati dell'antichità.

    Nell'arte cretese sono arrivate fino a noi decorazioni e scene di danze e di giochi rituali: nell'affresco risalente al 1500 a.C. raffigurante la Tauromachia (dove l'acrobata, per dimostrare la sua superiorità rispetto alle forze della natura doveva saltare sulla schiena di un toro), le linee sono morbide e curve, anche le figure sono disposte in modo leggermente obliquo, accentuando l'effetto del movimento.
    Anche nell'arte etrusca si osserva una maggiore dinamicità, una moltitudine di linee curve rendono la figura più naturale.

    Pittura greca e romana

    Il greci furono la prima popolazione a portare un pieno svolgimento all'arte pittorica, ponendosi il problema della luce, dello spazio, del colore, delle variazioni di tono e degli effetti della tecnica (smalti, impasto, velature...). Tali questioni vennero affrontate e risolte nel V secolo a.C. e vennero sviluppate documentatamente nel IV secolo.
    Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia, narra della sfida tra i pittori Zeusi e Parrasio: la disputa riguardava chi dei due fosse il migliore nell'imitazione della natura. Il primo mostrò il suo affresco raffigurante dell'uva e alcuni uccelli andarono a beccarla, poi toccò al secondo e i presenti gli chiesero di spostare la tenda per mostrare il suo lavoro: poi capirono che aveva vinto perché la tenda era appunto dipinta: mentre il primo aveva ingannato degli animali i secondo aveva ingannato l'occhio dei presenti, dimostrando la sua superiorità tecnica.

    Per la produzione durante l'ellenismo abbiamo scarsa documentazione, ma i pochi resti suggeriscono che i problemi pittorici vennero portati avanti, con uno svolgimento simile per molti versi a quello della scultura, verso una piena libertà tecnica e spaziale. La libertà di tocco e di pennellata di quel periodo ha fatto parlare, facendo un parallelismo con la civiltà moderna, di "impressionismo".
    La grandissima maggioranza delle pitture greche ci è nota solo da frammenti, ricostruzioni a partire dalle fonti letterarie, riflessi in altre culture (come quelle etrusca) e qualche copia romana (anche a mosaico). Un singolare reperto è la tomba del Tuffatore, a Paestum, unico nel suo genere.
    La ricostruzione della pittura greca monumentale tramite la ceramografia (opere realizzate sui vasi) è un'operazione difficile ma ampiamente praticata, che porta però a risultati discutibili. Federico Zeri, a titolo di esempio, paragonava il lavoro di questi studiosi a coloro che volessero capire la pittura monumentale di Raffaello e di Michelangelo cercandone gli echi nella produzione dei vasai di Deruta o Gubbio.

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