Giotto - Vita e Opere

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto - Biografia



    Giotto di Bondone(Vespignano 1267 ca - Firenze 1337) nacque probabilmente nel 1267, a Colle, frazione di Vespignano, presso Vicchio di Mugello. Di famiglia contadina, si racconta che egli venisse notato dal Cimabue mentre ritraeva il suo gregge sui sassi e preso dal maestro a bottega. Dopo l'inurbamento della famiglia, Giotto dovette, infatti, frequentare la bottega d'un pittore: le sue prime esperienze artistiche, per stile e composizione, avvalorano la tesi dell'identificazione del maestro in Cenni di Pepo, detto Cimabue. Con lui, Giotto poté visitare Roma e Assisi (siamo nel 1288), dove poi avrebbe lavorato a lungo.
    Ben presto egli iniziò a dipingere per conto proprio. Sono del 1290, infatti, le Storie di Isacco affrescate in Assisi. In breve tempo egli divenne a sua volta maestro e il suo stile innovativo iniziò lentamente ad affermarsi, pur trovandosi ancora in minoranza (Corso di Buono, con il suo rigido stile cimabuesco, è a capo della Confraternita dei pittori nel 1295). All'ultimo ventennio del secolo va ascritta la datazione delle sue più antiche opere fiorentine: la Madonna di San Giorgio alla Costa e il Crocifisso in Santa Maria Novella.
    Nel 1287, intanto, Giotto si sposò con Ciuta di Lapo del Pela, dalla quale ebbe cinque figli: quattro femmine e un maschio.
    Negli anni a cavallo tra il Duecento e il Trecento, il maestro si divise tra Roma e Assisi. Qui controllò l'andamento della decorazione della Chiesa Superiore di San Francesco; a Roma, invece, attese al lavoro del ciclo papale nella Basilica di San Giovanni in Laterano e ad altre decorazioni in occasione del Giubileo del 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII. È questo il periodo di massimo splendore per Giotto.Maestro affermato con una nutrita bottega, uomo ricco con proprietà terriere (confermate da documenti fiorentini), egli aveva superato per fama il suo mentore Cimabue. Lo stesso Dante scrisse, infatti, "credette Cimabue nella pittura tener lo campo", ma "ora Giotto ha il grido". Tale fu la sua fama che egli venne chiamato nell'Italia settentrionale - fatto eccezionale per l'epoca - per realizzare il suo capolavoro: il Ciclo Pittorico della Cappella degli Scrovegni di Padova.
    Nel nord dipinse, inoltre, opere oggi perdute, citate da Riccobaldo Ferrarese. Dal 1311 in poi Giotto tornò a Firenze: la sua presenza in città è testimoniata dai documenti di alcune speculazioni finanziarie svolte da un novero di avvocati (addirittura dieci) per suo conto.
    Nel 1327 s'iscrisse all'Arte dei Medici e degli Speziali: all'epoca dovette aver già concluso i dipinti della Cappella Peruzzi e Bardi nella Chiesa francescana di Santa Croce, e il Polittico Francescano, connesso stilisticamente con questo ciclo pittorico e oggi smembrato in vari musei. L'anno successivo il pittore risulta impegnato in un lavoro a Napoli per Roberto d'Angiò, di cui però nulla è sopravvissuto. Da Napoli si spostò nuovamente a Firenze solo quando fu nominato il 12 aprile 1334, capomaestro dell'Opera del Duomo di Firenze.
    Iniziati subito i lavori per il campanile, non portò mai a termine l'opera: morì l'8 gennaio 1337.

    La Rousse Arte

    403px-Cinque_maestri_del_rinascimento_fiorentino%2C_XVI_sec%2C_giotto

    Ritratto di Giotto - Anonimo - Parigi, Louvre

    318px-Uffizi_Giotto

    Statua di Giotto - Firenze, Uffizi



    Edited by Àrtemisia - 20/9/2012, 12:14
     
    Top
    .
  2. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto -San Francesco riceve le stigmate (1300 ca)
    Tavola, 313 x 163 cm - Louvre - Parigi



    Francesco d'Assisi fondatore di un ordine mendicate, pose la passione di Cristo al centro della sua meditazione. Egli fu il primo a ricevere le stimmate, nel 1224 sul monte della Verna. Giotto racchiude quest'evento in una chiara composizione spaziale.
    Francesco è situato nel paesaggio, e solo le dita della mano sinistra sporgono nello sfondo dorato, la sfera di Gesù. I due sono legati da un'intensa relazione degli sguardi. Nonostante la firma sulla cornice originale (Opus locti Florentini), il dipinto sarebbe per molti un'opera di bottega, poiché le figure sono poco compatte e si tende ad attribuire al maestro solo il meglio.l pala d'altare proviene dalla cappella Ughi nel coro di San Francesco a Pisa.
    La predella raffigura tre stazioni nella storia del santo: il sogno del papa Innocenzo III, la conferma delle regole dell'ordine e la predica di san Francesco agli uccelli.

    Edited by Àrtemisia - 20/9/2012, 10:40
     
    Top
    .
  3. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Gli affreschi di Giotto con le Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi


    400px-Assisis_Basilica_superiore



    Le Storie di san Francesco sono un ciclo pittorico dipinto ad affresco nella parte inferiore dell'unica navata della basilica superiore di Assisi. Secondo alcuni storici dell'arte fu intrapreso subito dopo il 1296 (cioè dopo la realizzazione delle Storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, presenti nella fascia superiore della navata), per altri tra il 1292 e il 1296.

    500px-Giotto%2C_tre_scene_dagli_afferschi_di_assisi



    Indipendentemente dal fatto che si tratti di Giotto o di un altro pittore, le scene non mostrano sempre la stessa qualità esecutiva, per cui furono sicuramente dipinte da più mani all'interno dello stesso cantiere con la supervisione di un protomagister. L'importanza del Ciclo francescano sta comunque nelle soluzioni formali rivoluzionarie. Innanzitutto l'impaginazione delle scene si diffrernzia nettamente dalle crocncii geometriche pensate da Cimabue e dagli altri pittori duenenteschi: per essi la sperficie era essenzialmente bidimensionale, ed are atrattata quindi come la pagina miniata con motivi di corredo puramente decorativi. Per Giotto invece lo spazio pittorico doveva ricreare un volume tridimensionale e giustificò l'interruzione tra le scene tramite una serie di colonne che simulano un loggiato, sviluppando un'idea già usata, ad esempio nei mosaici della cupola del battistero di Firenze.
    Con un sapiente dosaggio del chiaroscuro si rende l'evidenza plastica delle figure, mentre l'uso di architetture scorciate che svolgono il ruolo di quinte prospettiche creano degli spazi praticabili in cui i personaggi si muovono con naturalezza e coerenza, ad esempio possono girarsi di spalle rispetto all'osservatore cosa prima inconcepibile. La composizione è libera dagli schematismi e simmetrie della pittura precedente, anche se accanto a scenari naturali ed architettonici realistici troviamo ancora delle rappresentazioni dal gusto arcaico e non tutti gli scorci sono resi con la stessa sicurezza: più incerte appaiono le città dipinte in lontananza e gli edifici delle prime tre campate della parete sinistra.

    1. Francesco onorato da un uomo semplice, profezia del suo futuro

    Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-01-_-_Homage_of_a_Simple_Man



    Quando un abitante di Assisi, uomo semplice, stende le vesti davanti al beato Francesco; oltre a ciò è credenza che un tale, persone dotta, incontrandolo si effondesse in lodi, essendo per di più che Francesco era degno di ogni rispetto, perché in un prossimo futuro avrebbe fatto grandi cose; perciò bisognava che tutti lo onorassero

    2. Francesco dona il suo mantello ad un cavaliere povero e decaduto

    Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-02-_-_St_Francis_Giving_his_Mantle_to_a_Poor_Man



    Quando il Beato Francesco incontrò un cavaliere nobile, ma ridotto in miseria e mal vestito; Francesco, preso da pietosa compassione per il di lui miserando stato, toltosi subitamente il mantello ricoprì il poveraccio.

    3. Sogno di Francesco a Monteluco: le armi con le insegne della croce (chi vuoi servire, il servo o il padrone?)

    587px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-03-_-_Dream_of_the_Palace



    La notte seguente Francesco, essendosi profondamente addormentato, vide in sogno un grande e magnifico palazzo con soldati armati di armi che portavano le insegne della croce di Cristo; chiedendo egli di chi mai fossero gli fu risposto, da una voce dall’alto, che tutte quelle cose sarebbero state sue e dei suoi seguaci.

    4. Francesco in preghiera dinanzi al crocifisso di San Damiano che gli parla

    504px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-04-_-_Miracle_of_the_Crucifix



    Mente il Beato Francesco stava pregando davanti ad una immagine del crocefisso, una voce scese dalla Croce ripetendo per tre volte: “Vai Francesco, e restaura la mia casa che sta tutta andando in rovina”, con ciò si alludeva alla chiesa di Roma.

    5. Francesco rinunzia ai beni del padre ed è accolto dal vescovo

    524px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-05-_-_Renunciation_of_Wordly_Goods



    Quando restituì ogni cosa al padre. Toltesi le vesti, rinunziò ai perituri beni paterni dicendo al padre: “Avendomi ripudiato Pietro di Bernardone, ora sì che posso effettivamente dire: “Padre Nostro che sei nei cieli”.

    6. Il sogno di Innocenzo III: Francesco che sostiene la Chiesa (la basilica del Laterano)

    524px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-06-_-_Dream_of_Innocent_III


    Come il Papa vide in sogno che la basilica lateranense era ormai prossima al crollo, ma un misero poverello, cioè il beato Francesco, abbassatosi, la sosteneva con le proprie spalle perché non cadesse.

    7. Innocenzo III approva oralmente la regola di San Francesco

    507px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-07-_-_Confirmation_of_the_Rule



    Quando il Papa approvò la regola e diede mandato di predicare la penitenza ai frati, che si erano uniti al Santo; concesse di portare la tonsura affinché predicassero la parola di Dio.


    8. Francesco rapito in cielo su di un carro di fuoco a Rivotorto

    513px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-08-_-_Vision_of_the_Flaming_Chariot



    Mentre il beato Francesco stava pregando in una capanna e i suoi confratelli si trovavano in un’altra capanna fuori città, alcuni che dormivano e altri che continuavano a pregare, egli era dunque fisicamente lontano dai suoi discepoli, ecco che dopo la mezzanotte essi videro il beato Francesco volteggiare per la campagna in un carro di fuoco straordinariamente splendente e tutta la campagna si illuminava di vivida luce; quelli che erano svegli ne rimasero sbalorditi e quelli che dormivano si svegliarono tutti atterriti.

    9. La visione dei seggi in Paradiso

    515px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-09-_-_Vision_of_the_Thrones



    Una visione celeste apparsa ad un fraticello mostrò molti seggi in cielo, ma uno era più splendente degli altri e più degno di ogni gloria. Egli sentì una voce che gli diceva: questo seggio fu già di uno degli angeli caduti, ma ora è riservato all’umile Francesco. (Didascalia completamente scomparsa. Ricostruzione ad sensum).

    10. Francesco caccia i demoni da Arezzo

    517px-GiottoArezzo



    Quando il beato Francesco vide i diavoli agitarsi sfrenatamente sopra la città di Arezzo, così egli parlò ad un confratello: “Va, e in nome di Dio scaccia i demoni, come ti è stato comandato dal Signore stesso”. Appena egli, obbedendo, si diede a gridare dalla porta, i diavoli se ne fuggirono e immediatamente la pace fu ristabilita.

    11. Francesco entra nel fuoco dinanzi al sultano

    573px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-11-_-_St_Francis_before_the_Sultan_%28Trial_by_Fire%29



    Quando il beato Francesco, per la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco assieme ai sacerdoti del Sultano di Babilonia, ma nessuno di quelli volle entrare con lui, anzi se ne fuggirono tosto dalla presenza degli astanti.

    12. L'estasi di Francesco

    506px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-12-_-_Ecstasy_of_St_Francis



    Come il beato Francesco, mentre stava pregando con fervore, fu visto dai confratelli sollevarsi da terra di tutta la persona e a braccia protese mentre una nuvoletta di luce fulgidissima lo circonfuse

    13. Il presepe di Greccio

    547px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-13-_-_Institution_of_the_Crib_at_Greccio



    In qual modo il beato Francesco, in memoria della nascita di Cristo, ordinò che fosse preparato un presepe, vi fosse portato del fieno, vi fossero condotti un bue e un asino e quindi fece una predica sulla nascita del Re povero, tenendo un’orazione degna di quel santo uomo che era. Un soldato poi, al posto di quel bambino che il Santo aveva fatto collocare ci vide proprio il Bambino Gesù.

    14. L'acqua scaturita dalla roccia

    432px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-14-_-_Miracle_of_the_Spring2.jpg



    Quando il beato Francesco, a cagione di una infermità, stava scalando un monte a dorso di un asino (di proprietà) di un poveruomo. Per questo stesso uomo, angustiato della sete, Francesco, messosi a pregare, fece scaturire dalla roccia dell’acqua, che né prima esisteva, né in seguito fu vista mai.

    Edited by Àrtemisia - 20/9/2012, 11:30
     
    Top
    .
  4. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    15. Francesco predica agli uccelli


    461px-Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_15._Sermon_to_the_Birds_-_WGA09139



    Come il beato Francesco, avviandosi verso Bevagna, si diede a predicare a molti uccelli che gioiosamente allungavano il collo, allargavano le ali, aprivano il becco e giungevano persino a beccare la sua tunica. Tutto ciò vedevano i compagni che lo aspettavano sulla via.

    16. La morte del cavaliere di Celano subito dopo la confessione

    561px-Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_16._Death_of_the_Knight_of_Celano_-_WGA09140



    Quando il beato Francesco ottenne la salvezza dell’anima a un certo cavaliere di Celano che umilmente per devozione l’aveva invitato a pranzo; questi, dopo la confessione e dopo aver sistemato le sue cose, mentre gli altri avevano cominciato a mangiare, improvvisamente esalò lo spirito e s’addormentò nel Signore.


    17. Onorio III ascolta la predica di Francesco

    571px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-17-_-_St_Francis_Preaching_before_Honorius_III



    Quando il beato Francesco, alla presenza del signor Papa e dei cardinali, fece una predica di tale intensa efficacia da mostrare palesemente che egli si esprimeva, non con dotte parole di umana sapienza, bensì da Dio divinamente ispirato.

    18. San Francesco appare al Capitolo di Arles

    518px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-18-_-_Apparition_at_Arles



    Mentre il beato Antonio predicava al capitolo di Arles sulla iscrizione (a sommo) della Croce, il beato Francesco, che non era presente, apparve corporalmente a braccia protese e benedisse i confratelli. Così vide un certo Monaldo e tutti gli altri fratelli godettero grandissima consolazione.

    19. Francesco riceve le stimmate alla Verna

    574px-Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_19._Stigmatization_of_St_Francis_-_WGA09145



    Mentre il beato Francesco stava pregando alle falde della Verna, ebbe la visione del Cristo sotto le apparenze di un Serafino crocefisso. Questi gli impresse le stimmate della Croce alle mani, ai piedi e anche alla destra del costato: quelle stesse di nostro Signore Gesù Cristo.

    20. La morte di Francesco

    559px-Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_20._Death_and_Ascension_of_St_Francis_-_WGA09146



    In che modo nell’ora del trapasso del beato Francesco un confratello vide l’anima di lui ascendere in cielo sotto la specie di una stella splendente.

    21. Apparizione di Francesco al vescovo Guido ed a frate Agostino che muore contemporaneamente al santo

    526px-Giotto_-_Legend_of_St_Francis_-_-21-_-_Apparition_to_Fra_Agostino_and_to_Bishop_Guido_of_Arezzo



    Un Ministro in « Terra di Lavoro”, già allo stremo delle forze e da lungo tempo senza l’uso della parola, si mise a gridare esclamando: “Aspettami o Padre, ecco che vengo con te” quindi all’istante morì e seguì il Santo Padre. Contemporaneamente il Vescovo di Assisi, mentre si trovava al monte di S.Michele Arcangelo, ebbe la visione del beato Francesco che gli diceva: “Ecco io vado al Cielo”. E ciò infatti accadeva alla stessa ora.

    Il patrizio Girolamo si accerta delle stimmate di Francesco

    Mentre il beato Francesco giaceva morto alla Porziuncola, il patrizio Girolamo, famoso dottore e letterato, toccava con le sue proprie mani i chiodi (delle stimmate) sulle mani, i piedi e il fianco del Santo.

    Ultimo saluto di Chiara a Francesco

    Come le moltitudini convenute, avviandosi alla città di Assisi, con ramoscelli d’albero e con moltissimi ceri accesi, trasportano il sacro corpo adorno delle stimmate come perle celesti perché fosse visto dalla beata Chiara e dalle altre vergini consorelle.

    Canonizzazione di Francesco da parte di Gregorio IX, dinanzi alla chiesa di San Giorgio in Assisi nel 1228

    Come il signor Papa, venuto di persona ad Assisi, dopo aver diligentemente discusso sui miracoli, con deliberazione dei suoi confratelli, canonizzò il beato Francesco e lo inserì nel catalogo dei santi.

    Francesco appare a Gregorio IX e con una fiala di sangue lo convince delle stimmate

    Dubitando alquanto il signor papa Gregorio circa la piaga del costato, il beato Francesco gli apparve in sogno e gli disse: “Dammi una fiala vuota”. Avendogliela data si vide che si riempiva di sangue del costato.

    Francesco appare a Giovanni di Ylerda (Lerida) in Spagna e lo guarisce

    Il beato Francesco, sciogliendo le bende con le sue mani e toccando delicatamente le ferite, guarì immediatamente e completamente Giovanni della città di Lerida, il quale, ferito a morte e dato per spacciato dai medici, lo aveva devotamente invocato mentre veniva ferito.

    Francesco appare e resuscita una donna che si confessa prima di morire una seconda volta

    Il beato Francesco resuscitò questa donna morta ed essa, fatta confessione dell’unico peccato che in precedenza non aveva confessato, sotto gli occhi dei chierici e di altri testimoni, morì una seconda volta addormentandosi nel Signore. E il diavolo se ne fuggì confuso.

    Francesco appare e libera Pietro d'Alife, accusato d'eresia

    Il beato Francesco liberò questo prigioniero accusato di eresia per ordine del signor Papa e consegnato al Vescovo di Tivoli sotto pena di perdere l’episcopato; e ciò accadde nella festività dello stesso beato Francesco, alla cui vigilia il prigioniero aveva, secondo l’uso della chiesa, digiunato.

    I tre affreschi del ciclo giottesco di Francesco nel transetto della basilica inferiore.

    La morte del fanciullo a Suessa


    Resurrezione del ragazzo a Suessa

    Resurrezione del ragazzo caduto dal balcone

    Edited by Àrtemisia - 19/4/2013, 10:53
     
    Top
    .
  5. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto -Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa - 1290
    Tempera su tavola - 180 x 90 cm
    Firenze - Museo diocesiano

    314px-Madonna_di_san_giorgio_alla_costa



    La Vergine è rappresentata su un trono marmoreo (in parte perduto a seguito della mutilazione) decorato con motivi cosmateschi (elemento che ricorre anche nei seggi dei Dottori della Chiesa nella Volta dei Dottori di Assisi, a differenza dei tradizionali seggi lignei nella pittura cimabuesca). Due piccoli angeli alle spalle di Maria tengono un drappo di broccato che nasconde in parte il trono e attenua l'effetto tridimensionale. Un elemento originale rispetto alla tradizione bizantina è lo sporgere di due ciocche di capelli dalla cuffia rossa della Madonna.

    Le decorazioni incise a stilo sull'orlo delle aureole e ai bordi della cuspide sono particolarmente curate, con segni che sembrano voler imitare i caratteri della scrittura araba (nota all'epoca da tessuti e maioliche importati) e altre forme mistilinee con animali fantastici ("grilli") che sembrano citare esempi transalpini legati al gotico francese (noti tramite i manoscritti miniati, le oreficerie e le vetrate).
    Il dipinto contiene i caratteri tipici della produzione giovanile di Giotto, con una solida resa della volumetria dei personaggi le cui attitudini sono più naturali che nella tradizione antecedente; il trono è inserito in una prospettiva centrale, formando quasi una "nicchia" architettonica, che suggerisce un senso della profondità.

    La novità del linguaggio di questa tavola si comprende meglio facendo un raffronto con gli esempi fiorentini di Maestà che lo avevano immediatamente preceduto, come Coppo di Marcovaldo e Cimabue.

    Giotto - Crocifisso - 1290
    Tempera su tavola - 578 x 406
    Firenze, Santa Maria Novella

    455px-Giotto_di_Bondone_083



    La Croce di Giotto è considerata un'opera fondamentale per la storia dell'arte italiana, in quanto l'artista approfondisce e rinnova l'iconografia del Christus patiens (già introdotta nell'arte italiana nella seconda metà del Duecento da Giunta Pisano e da Cimabue).
    Giotto infatti abbandonò l'iconografia del Cristo inarcato, per dipingerlo in una posa più naturalistica, con le gambe piegate sotto il peso del corpo. Inoltre dispose le gambe incrociate e bloccate da un solo chiodo sui piedi, in una maniera già usata da Nicola Pisano nella lunetta della Deposizione nel portale sinistro del Duomo di Lucca (1270 circa).
    Durante il restauro dell'opera, conclusosi nell'autunno del 2001, sono state evidenziate alcune particolarità rimaste, fino ad allora, sconosciute, tra cui l'estrema raffinatezza di una bottega che si avvaleva di maestranze esperte e raffinate e il cambiamento in corso d'opera da parte di Giotto nella impostazione più allungata e reclinata della figura di Cristo (fatto che comportò un cambiamento anche della struttura lignea già costruita)
    Sono emerse una serie di opere, ormai tutte rovinate, riguardanti episodi del Vecchio e Nuovo Testamento (in stretto rapporto con gli affreschi della basilica superiore di San Francesco d'Assisi) e considerate appunto emblematiche della produzione giovanile di Giotto, dal 1290 al 1300 circa.

    Edited by Àrtemisia - 20/9/2012, 11:53
     
    Top
    .
  6. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto -Ciclo Pittorico - Padova - Cappella degli Scrovegni - 1303 - 1305



    Il ciclo di affreschi resta intatto ed è considerato un capolavoro assoluto della storia della pittura e, soprattutto, il metro di paragone per tutte le opere di dubbia attribuzione giottesca, visto che sull'autografia del maestro fiorentino in questo ciclo non ci sono dubbi.
    Giotto dipinse l'intera superficie con un progetto iconografico e decorativo unitario, ispirato da un teologo agostiniano di raffinata competenza, recentemente identificato in Alberto da Padova. Tra le fonti utilizzate ci sono molti testi agostiniani, i Vangeli apocrifi dello Pseudo-Matteo e di Nicodemo, la Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze e, per piccoli dettagli iconografici, le Meditazioni sulla vita di Gesù dello Pseudo-Bonaventura. Ma anche testi della tradizione medievale cristiana, tra cui il Fisiologo. Giotto dipinse, dividendolo in 40 scene, un ciclo incentrato sul tema della Salvezza.
    Si parte dalla lunetta in alto sull'arco trionfale, dove Dio avvia la riconciliazione con l'uomo.

    Compianto sul Cristo morto

    646px-Giotto_di_Bondone_009



    Si parte dalla lunetta in alto sull'arco trionfale, dove Dio avvia la riconciliazione con l'uomo, si prosegue sul registro più alto della parete nord con le storie di Gioacchino ed Anna: in scene come la Cacciata di Gioacchino dal tempio si riscontrano alcuni elementi tipici dell'arte di Giotto: ambientazione architettonica in prospettiva intuitiva, nella quale si dispongono i personaggi, resa delle figure umane realistica e non stilizzata, eloquenza di gesti e espressioni, vivace narrazione, solennità senza fronzoli della composizione, presenza di linee di forza che guidano l'occhio dell'osservatore.

    Cacciata di Gioacchino dal tempio

    Giotto_-_Scrovegni_-_-01-_-_Expulsion_of_Joachim_from_the_Temple



    Si continua sulla parete opposta con le storie di Maria, dalla nascita allo sposalizio con Giuseppe. Lo stile di Giotto si evolse tramite la ricerca di una pittura capace di rendere l'umanità dei personaggi sacri. Tra i brani più suggestivi ci sono gli ambienti naturali e le architetture costruite come vere e proprie scatole prospettiche, che a volte vengono ripetute per non contraddire il rispetto dell'unità di luogo, come la casa di Anna, o il Tempio la cui architettura è ripetuta identica anche se ripresa da diverse angolature.

    Presentazione della Vergine al tempio

    624px-Giotto_-_Scrovegni_-_-08-_-_Presentation_of_the_Virgin_in_the_Temple



    Si torna sull'arco trionfale con la scena dell'Annunciazione e il riquadro della Visitazione. A questo punto sul secondo registro della parete nord iniziano le storie della vicenda terrena di Gesù, che si svolgono lungo i due registri centrali delle pareti, con un passaggio sull'arco triofale nel riquadro del Tradimento di Giuda. L'ultimo riquadro presenta la Discesa dello Spirito Santo sugli apostoli (Pentecoste).

    Il bacio di Giuda

    641px-Giotto-KissofJudas



    Subito sotto inizia il percorso del quarto registro, costituito da quattordici allegorie monocrome, alternate a specchi in finto marmo, che simboleggiano i Vizi e le Virtù: la parete nord presenta le allegorie di sette vizi (Stultitia, Inconstantia, Ira, Iniusticia, Infidelitas, Invidia, Desperatio); lungo la parete sud sono raffigurate le allegorie delle sette virtù, le quattro cardinali (Prudencia, Fortitudo, Temperantia, Iusticia) e le tre teologali (Fides, Karitas, Spes). Il nome del vizio o della virtù, in latino medievale, è scritto in alto e indica chiaramente che cosa rappresentino queste immagini. Vizi e virtù si fronteggiano a coppia. L'obiettivo da coronare è il raggiungimento del Paradiso, superando con la cura delle virtù corrispondenti gli ostacoli posti dai vizi. L'ultima scena, che occupa l'intera controfacciata rappresenta il Giudizio Universale e la visione del Paradiso.

    Nella cappella, la pittura di Giotto dimostrò una piena maturità espressiva:

    -la composizione rispettava il principio del rapporto organico tra architettura e pittura ottenendo il risultato di un complesso unitario,
    -i riquadri sono tutti di identica dimensione,
    i partimenti decorativi, le architetture simulate ed i due finti coretti prospettici che simulano un'apertura sulla parete, sono tutti elementi che obbediscono ad una visione unitaria, non solo -prospettica ma anche cromatica; domina infatti il blu intensissimo della volta che si ripete in ogni scena.
    Le figure sono solide e voluminose e rese ancora più salde dalle variazioni cromatiche, i toni dei colori si schiariscono nelle zone sporgenti. Alcuni accorgimenti tecnici arricchiscono di effetti materici tutto l'ambiente:

    -Stucco lucido o stucco romano fu usato per i finti marmi;
    -Parti metalliche furono inserite nell'aureola del Cristo Giudice nel Giudizio;
    -Alcune tavole lignee furono inserite nel muro;
    -Venne usato l'encausto nelle figure a finto rilievo.


    Ci sono numerose citazioni dall'arte classica e dalla scultura gotica francese, incentivata dal confronto con le statue sull'altare di Giovanni Pisano, ma, soprattutto, una maggiore espressività negli sguardi intensi dei personaggi e nella loro gestualità.

    Molte sono le notazioni narrative ed i particolari, anche minori, di grande suggestione, gli oggetti, gli arredi le vesti che rispecchiano l'uso, la moda del tempo. Alcuni personaggi sono veri e propri ritratti a volte caricaturali che danno il senso della trasposizione cronachistica della vita reale nella rappresentazione sacra.

    Edited by Àrtemisia - 20/9/2012, 12:08
     
    Top
    .
  7. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Storie di Isacco - 1290
    Assisi, Basilica di San Francesco


    I primi affreschi nella chiesa superiore vennero realizzati nel transetto da pittori oltremontani e poi dalla bottega di Cimabue, dove probabilmente doveva trovarsi anche il giovane Giotto. L'intervento diretto di Giotto è stato insistentemente ravvisato in due scene nella parte alta della navata con le Storie di Isacco (Isacco benedice Giacobbe e Isacco che scaccia Esaù che si trovano nella terza campata all'altezza della finestra), genericamente attribuite a un Maestro di Isacco, che aveva una particolare predisposizione alla resa volumetrica dei corpi, tramite un accentuato chiaroscuro, e che era capace di ambientare le proprie scene in un ambiente architettonico fittizio, disegnato secondo una prospettiva ed uno scorcio laterale. Diversa è anche la tecnica usata: per la prima volta si usò l'affresco a giornate, anziché a pontate. Alcuni invece riconoscono nel Maestro di Isacco il romano Pietro Cavallini o lo scultore toscano Arnolfo di Cambio, gli unici che avessero mostrato di saper esprimere in maniera credibile i valori di volume e di coerenza spaziale nelle loro opere.

    Maestro d'Isacco, Isacco respinge Esaù

    503px-Maestro_d%27Isacco%2C_assisi


    Madonna di Ognissanti - Firenze, Uffizi

    389px-Giotto_Ognissanti_Madonna

    La Maestà degli Uffizi va confrontata con due celebri precedenti di Cimabue e Duccio di Boninsegna, nella stessa sala del Museo, per comprenderne la modernità di linguaggio. Il trono di gusto gotico in cui si inserisce la figura possente e monumentale di Maria è disegnato con una prospettiva centrale, la Vergine è accerchiata da una schiera di Angeli e da quattro santi che si stagliano evidenziandosi plasticamente dal fondo oro.

    Domitio Virginius (dettaglio) - Berlino, Gemaldegalerie

    453px-Giotto_di_Bondone_087

    Nella Dormitio Virginis riuscì ad innovare un tema ed una composizione antica grazie alla disposizione dei personaggi nello spazio. Il Crocifisso di Ognissanti, ancora in loco, fu dipinto per gli Umiliati ed è simile alle analoghe figure di Assisi tanto che si è pensato al cosiddetto Parente di Giotto.
     
    Top
    .
  8. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto - Santo Stefano, 1330-1335
    Tempera su legno, 84 x 54 cm - Firenze, Museo Horne

    365px-Giotto._saint-stephen-1320-25_Florence%2C_Museo_Horne



    La tavola proviene probabilmente da un polittico ed è è collocata nell'estrema fase produttiva di Giotto, dopo le pitture della Cappella Bardi.
    Santo Stefano, riconoscibile per i sassi sulla testa, allusione alla sua lapidazione, e per la dalmatica, è raffigurato a mezza figura, con una semplice aureola punzonata sullo sfondo oro uniforme. Figura di estrema eleganza, è rivolto a destra e regge, con una mano affusolata e geometrica, un libro rosso rilegato con decorazioni ad oro zecchino. Il disegno appare prezioso, il colore ricercatissimo. Finissima è la veste, con straordinari ricami al collo, al petto, ai bordi lungo le spalle e ai polsi. Un lembo di tessuto, dallo fodera rossa, iridescente di riflessi dorati, copre per metà il libro e ricade pesantemente verso il basso, con pieghe molto realistiche.
     
    Top
    .
  9. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    Giotto - Polittico Stefaneschi, 1320 circa
    Tempera su tavola, 220×245 cm - Pinacoteca Vaticana, Vaticano

    673px-Polittico_stefaneschi%2C_retro




    Il dipinto, più specificatamente un trittico, deve il suo nome al cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi, che lo commissionò, ed è dipinto su entrambi i lati, poiché doveva essere visto non solo dai fedeli, ma anche dai canonici quando officiavano nel presbiterio. Nello stesso periodo, sempre su commissione del cardinal Stefaneschi, Giotto eseguì anche un ciclo di affreschi perduto nella tribuna dell'abside di San Pietro.

    La scelta delle scene verte essenzialmente su san Pietro, titolare della basilica, e san Paolo, l'altro apostolo le cui reliquie si trovano a Roma, simboli della Chiesa cattolica romana stessa; ad essi venivano ad aggiungersi il Cristo, ovviamente, e gli altri apostoli maggiori. Non è assolutamente sicuro quale fosse il recto e quale il verso, ma le ipotesi più accreditate indicano il lato col Cristo in trono come recto, cioè il lato destinato alla visione dei canonici dall'altare, mentre il verso, con il San pietro, titolare della chiesa, visto dai fedeli nella navata.
    Sul recto:
    Al centro Cristo in trono con angeli e un offerente ai suoi piedi (riconoscibile nello stesso Stefaneschi). Le figure si assiepano attorno al santo come nelle Maestà, accennando una disposizione in cerchio che dimostra un adattamento alle nuove concezioni spaziali.
    Nei pannelli laterali
    la Crocifissione di san Pietro. Il martirio di Pietro viene rappresentato secondo l'iconografia tradizionale, a testa in giù; la scena, a cui assiste un folto gruppo di astanti, è posta tra due edifici identificati nella Piramide Cestia e nella Meta Romuli[4], un mausoleo piramidale ancora esistente al tempo di Giotto in prossimità del Vaticano. I due edifici erano tradizionalmente legati al martirio di Pietro. In alto l'anima dell'apostolo è portata in cielo entro un nimbo da angeli. La figura della donna che stende dolorosamente le braccia fin dietro la schiena è ripresa dalla Crocifissione con cinque francescani della basilica inferiore di Assisi.
    la Decollazione di san Paolo in cui la scena è ambientata in un paesaggio tra due colli ed è presente una piccola costruzione a pianta centrale; anche in questo caso il santo nella cuspide è raffigurato mentre sale in cielo portato da angeli. A sinistra Plautilla, sulla cime di una ripida montagnola, riceve una benda che plana gonfiata dall'aria, lasciata cadere dal santo durante la salita al cielo.
    I tre scomparti della predella raffigurano la Vergine in trono col Bambino tra angeli, San Pietro e san Giacomo in posizione centrale, e a ai lati cinque apostoli per parte. La disposizione in un'unica fila, in piedi e ritmati, ricorda le teorie di santi dei mosaici bizantini.

    Polittico_stefaneschi%2C_verso

    Verso



    Sul verso:
    Al centro San Pietro in trono tra angeli e offerenti (il committente presentato da san Giorgio, essendo cardinale di San Giorgio al Velabro, e il pontefice Celestino V, in abito monacale, presentato da san Silvestro, intenti a offrire a Pietro il modellino del trittico e un manoscritto); la ripresa della posa di Cristo, sull'altro lato, simboleggia come Pietro ne sia il vicario (e quindi i papi suoi discendenti). Il modellino del polittico è in tutto e per tutto uguale al vero e vi compare, a sua volta, anche il minuscolo committente inginocchiato: si tratta di uno di più antichi esempi di effetto Droste.
    Nei pannelli laterali
    San Giacomo e san Paolo a sinistra,
    Sant'Andrea e san Giovanni Evangelista a destra.
    Nella predella, l'unico pannello superstite riproduce Santo Stefano e due Santi non identificabili.
    Nelle cuspidi sono presenti tondi con angeli e santi o profeti.
    Il polittico venne ideato dal maestro, ma dipinto probabilmente principalmente dagli aiuti della sua bottega[5], ed è caratterizzato da una certa aderenza alla tradizione per qunato riguarda le iconografie, probabilmente legata al carattere ufficiale dell'opera. Notevole appare la varietà cromatica, a scopo decorativo, ma le figure presentano una minor evidenza plastica rispetto ad altre opere di Giotto; l'importanza del luogo a cui era destinato imponeva l'uso del fondo oro dal quale le figure monumentali si stagliano con grande evidenza. Curatissimo è l'impianto decorativo, tanto che ha fatto pensare alla presenza di un aiuto di formazione senese. Più probabilmente è da mettere in relazione innanzitutto con la destinazione del polittico, specchio e celebrazione della potenza e sontuosità della corte pontificia.
    Nell'opera le forme sono solide e solenni, dimostrando l'incontro con la scuola di pittura locale e con la statuaria classica, e non mancano alcune citazioni dell'antico, come la Piramide di Caio Cestio nell'episodio della Crocifissione di Pietro (ripresa peraltro dalla tradizione iconografica, usata già ad esempio da Cimabue negli affreschi della basilica superiore di Assisi). La ieraticità sacramentale di alcune figure, da alcuni vista come indizio della presenza di collaboratori, venne probabilmente adottata consapevolmente dall'artista, per rispondere alla particolare destinazione dell'opera, dimostrando così la sua versatilità.
     
    Top
    .
  10. costanza ribi
     
    .

    User deleted


    Non c'è la resurrezione del ragazzo di suessa?
     
    Top
    .
  11. @Ambra@
     
    .

    User deleted


    In effetti i dipinti de Le Storie di San Francesco sono da completare..
    Intanto lo posto qua.

    Giotto - Resurrezione del Ragazzo a Sessa
    San Francesco, chiesa superiore, Assisi


    raising-of-the-boy-in-sessa.jpg!Large

     
    Top
    .
10 replies since 6/1/2012, 19:16   3200 views
  Share  
.