Pittura Gotica

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    La pittura gotica si sviluppa tra il XIII e il XIV secolo ed e condizionata dall’affermarsi dei sistemi costruttivi gotici: le cattedrali. In questi edifici infatti le superfici vetrate sono sempre più presenti, rispetto a quelle in muratura, si assiste quindi ad un declino del mosaico e dell’affresco e ad uno sviluppo della pittura su tavola, della miniatura e della pittura su vetro.

    La pittura su tavola era presente già in epoca romanica ma assume un ruolo di primo piano; non essendo subordinata ad esigenze di carattere architettonico consente inoltre agli artisti di esprimersi, per la prima volta, in piena libertà.

    La pittura su vetro costituisce uno dei prodotti più originali e caratterizzanti di tutta l’arte gotica. Essa consisteva nella realizzazione di vetrate colorate da applicare alle ampie finestre e rosoni di chiese e cattedrali. Le tecnologie di lavorazione del vetro non consentivano di ottenere lastre di grandi dimensioni, di conseguenza ogni vetrata era composta da più pezzi assemblati successivamente (i vetri colorati erano uniti da listelli di piombo detti cornici/ legature).
    La produzione di una vetrata era caratterizzata da quattro fasi principali.
    Una volta realizzato il disegno preparatorio (cartone) della vetrata, i vetri venivano tagliati con punte metalliche arroventate seguendone lo schema. Successivamente i vetri era incastrati in listelli di piombo che venivano poi saldati con quelli contigui per ricomporre il disegno.

    La necessità di disporre di colori che facessero presa sul vetro, portò allo sviluppo, dalla metà del XIII secolo, della tecnica della grisaille, una sostanza ottenuta dal miscuglio di polveri di vetro e di vari ossidi macinati e impastati con acqua, aceto e resine vegetali. Una volta applicata ai vetri colorati, questa sostanza li rendeva opachi; quindi la si graffiava con uno stilo o un pennello duro per riportava alla luce la trasparenza del vetro sottostante realizzando dettagli minuti e effetti chiaroscuro (i contorni rimanevano opachi).

    Temi della pittura gotica
    I temi della pittura gotica non sono dissimili da quelli del periodo romanico, ma sono trattati in modo diverso, a causa della mutata situazione economica storica e sociale.
    La nascente borghesia mercantile, animata da uno spirito di maggiore concretezza, ha una visione nuova della vita e del mondo: dalla mortificazione del corpo si passa ad una visione per cui la materia ha pari dignità dello spirito e il lavoro dell’uomo che la trasforma in ricchezza da maledizione diventa semmai un dono di Dio.
    Fonti sono sempre figurazione religiose e narrazioni bibliche (che venivano spesso attualizzate personaggi vestiti con abiti medioevali) ma si inserisce in esse raffigurazione del paesaggio, della natura e degli animali. Gli elementi del mondo reale diventano di fondamentale importanza.
    Accanto ai temi religiosi si sviluppano poi temi di carattere profano come scene di vita quotidiana, narrazioni cavalleresche e cerimonie di corte.

    Gotico internazionale caratterizzato da:
    - uso di linee morbide e sinuose
    - ricchezza simbologie
    - raffigurazione meticolosa dei particolari
    - uso fondi in oro (tavole)


    Esperienza italiana: mentre a livello europeo il gotico internazionale è rappresentato soprattutto dalla pittura su vetro e su tavola, in Italia si confermano l’affresco e il mosaico. Nel ‘200 e nel ‘300 anche in Italia si diffonderà poi la pittura su tavola caratterizzata dalla continua ricerca di grazia con linee morbide e colori che si amalgamano in modo nuovo ed equilibrato. In Italia le tendenze gotiche verranno sempre reinterpretate alla luce proprie tradizioni storiche e culturali.

    fonti varie
     
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  2. Àrtemisia
     
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    La tradizione artistica bizantina, ormai satura e stanca della vecchia maniera, incomincia il suo declino, in favore di nuovi linguaggi espressivi. Il passo audace in questo rinnovamento ha origine da diversi privilegiati centri produttivi, capillari botteghe d’arte e affiatati centri culturali. In questa forte struttura, artisti pieni di vitalità, intuito e creatività, studiano e mettono in pratica nuove forme di linguaggio artistico. È il caso di alcuni pittori come Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, I fratelli Pietro ed Ambrogio Lorenzetti, Jacopo Torriti, Pietro Cavallini, Filippo Rusulti, Giotto, i cui grandi capolavori hanno raggiunto i nostri tempi, nei quali i valori plastici vengono esaltati come non mai. La strada che vuole percorrere il Cavallini parte proprio dal recupero della tradizione bizantina, dando integrazione di nuova drammaticità e più esaltazione alle forme plastiche. A Siena, Duccio vuole rendere più percettibile le variazioni cromatiche e la linearità delle forme, già in via di sviluppo nella pittura locale sin dalla seconda metà del secolo. Dalla sua pittura vengono influenzati molti artisti locali, tra i quali spiccano i fratelli Lorenzetti e Simone Martini.

    Il tardo gotico è una fase della storia dell'arte europea, collocabile tra il 1370 circa e buona parte del XV secolo, con alcune zone dove si prolungò a oltranza fino al XVI secolo. Si tratta di uno dei linguaggi figurativi fondamentali, assieme al Rinascimento fiorentino e fiammingo, che caratterizzarono il Quattrocento. Fu un fenomeno legato soprattutto alle corti rinascimentali ed ebbe una diffusione piuttosto uniforme in tutta Europa, favorita dai frequenti scambi di oggetti d'arte e di artisti stessi tra i centri dell'Italia settentrionale, della Francia e della Germania.
    Fratelli Limbourg, Tentazioni di Cristo, pagina miniata del Très Riches Heures del Duca di Berry, 1412-1415. Il tema sacro è solo un pretesto per mettere in scena uno sfolgorante castello in un paesaggio inquadrato "a volo d'uccello".
    Il tardo gotico mantenne un ruolo dominante e un'importante diffusione per tutta la prima metà del XV secolo; l'Arte del Rinascimento infatti, sviluppatasi a Firenze, non ebbe una diffusione immediata in tutti i più importanti centri italiani e soprattutto negli altri paesi europei; in questi contesti il tardo gotico rimase il punto di riferimento principale per la gran parte della committenza.
    In questo periodo più che mai le arti figurative non furono un riflesso di fenomeni storici o sociali, ma svolsero il ruolo di compensazione fantastica attraverso l'evocazione di un mondo perfetto ed aristocratico, basato sull'utilizzo dei santi come oggetto di miniature commissionate dai signori.
    Tra i più noti artisti dell'epoca tardo gotica ci sono il Pisanello, Antonio e Alvise Vivarini, Gherardo Starnina, i fratelli Limbourg, Gentile da Fabriano e altri.
     
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1 replies since 2/1/2012, 10:02   4108 views
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