Le 100 donne più belle del cinema

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    26. Eva Green in The Dreamers

    Il suo fascino ambiguo ed ammiccante le hanno fatto guadagnare il titolo di "Femme Fatale". Ma lei, Eva Green, la cui conturbante avvenenza sta facendo girare la testa ai maggiori cineasti hollywoodiani, vuole a tutti i costi sbarazzarsi di questo appellativo.
    Questa determinata "parisienne" di origini algerine-svedesi, è figlia d'arte: la madre è l'attrice Marlène Jobert. Il padre Walter, che invece svolge la professione di dentista, ha avuto a che fare con il mondo del cinema una sola volta: è stato uno degli interpreti di Au hasard Balthazar di Robert Bresson. Eva ha anche una sorella gemella: Joy.
    Con il talento artistico nel DNA, la giovane inizia a recitare prestissimo: calca i prestigiosi palcoscenici di Francia, ottenendo numerosi consensi. Inoltre, frequenta per tre anni la St. Paul Drama School di Parigi, prima di iscriversi al laboratorio teatrale londinese della Webber Douglas. Giunta al suo 23esimo compleanno, la ragazza, viene notata da Bernardo Bertolucci, il quale rimane folgorato da quella che in seguito dichiarerà "una bellezza indecente". L'audace regista italiano, la scrittura cosi, nella sua ultima e scandalosa opera: The Dreamers.
    Lo spudorato lungometraggio che racconta le vicende di tre studenti viziosi e contestatori, vede la nostra mademoiselle nelle peccaminose vesti di Isabelle: ruolo che le regalerà un enorme successo internazionale. Timida ma ambiziosa, Eva, svela che non ha nessun problema nel mostrarsi senza veli di fronte all'obiettivo.
    Fumatrice accanita, questa fanciulla dall'animo trasgressivo, afferma inoltre, di non amare le regole e di rispecchiarsi nel personaggio che le ha dato notorietà. Nel 2005 viene diretta da Ridley Scott ne Le Crociate, dove indossa i panni della principessa Sibilla. Dodici mesi dopo, è l'attraente Bond Girl - Vesper Lynd - che affianca Daniel Craig in Casino Royale.
    Sempre più proiettata verso il cinema hollywoodiano si cimenta in vari generi, dal fantasy La bussola d'oro, al fantascientifico Franklyn fino ad arrivare al gotico Dark Shadows di Tim Burton.

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    25. Scarlett Johansson in Lost in translation

    Scarlett Johansson ha solo 14 anni e già sei film alle spalle quando compare ne L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998) di Robert Redford. Nata a New York il 22 novembre del 1984 trascorre l'infanzia tra la Grande Mela, dove abita il padre, e Los Angeles, dalla madre e dai fratelli, uno dei quali è suo gemello.
    Dopo il successo del film con Robert Redford nel 2001 ha girato Ghost World, graffiante commedia di Terry Zwigoff tratta da un fumetto, e L'uomo che non c'era dei fratelli Coen. Nel 2003 Sofia Coppola la sceglie come protagonista del suo Lost in Translation, presentato nel 2003 a Venezia e premiato in tutto il mondo. Poi appare sugli schermi come La ragazza dall'orecchino di perla, per la quale perde la testa il pittore fiammingo Vermeer, interpretato da Colin Firth. Questi due ultimi film la consacrano come una delle stelle emergenti di Hollywood, regalandole una doppia nomination in un colpo solo ai Golden Globe.
    Ben presto diventa una delle più corteggiate dive di Hollywood. Dopo The Perfect Store di Brian Robbins, e In Good Company di Paul Weitz, Scarlett avvia con il thirller Match Point un sodalizio artistico con Woody Allen che l'ha diretta anche in Scoop e Vicky Cristina Barcellona.
    Nel 2006 lavora a Black Dalia di Brian De Palma e The Prestige di Christopher Nolan, mentre nel 2007 è una moderna Mary Poppins ne Il diario di una tata. Nel 2008 veste i sontuosi panni di Maria Bolena in L’altra donna del re di Justin Chadwick (nomination ai Teen Choice Awards). Nei suoi ultimi lavori si dà al blockbuster interpretando la spia Vedova nera nei "fumettoni" Marvel, Iron Man 2 di Jon Favreau (2010) e The Avengers di Joss Whedon (2012).
    Il 2 maggio 2012 riceve la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame.
    Nel gennaio 2013 interpreta al teatro di Broadway la sensuale Maggi (ruolo che fu di Liz Taylor) ne La gatta sul tetto che scotta.

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    24. Madeleine Stowe in Revenge - Vendetta (Revenge)

    Attrice statunitense. Bruna, occhi scuri, origini inglesi e sudamericane, esordisce sul grande schermo negli anni ’80. Nonostante un certo eclettismo e un discreto talento le sono affidati ruoli che principalmente sfruttano la sua notevole bellezza e non sempre le permettono di risultare convincente. È la moglie adultera amante di K. Costner nel drammatico Revenge - Vendetta (1990) di T. Scott, perseguitata da un poliziotto nel giallo Abuso di potere (1992) di J. Kaplan, psichiatra nel surreale e visionario L’esercito delle dodici scimmie (1995) di T. Gilliam, ufficiale dell’esercito nel cupo La figlia del generale (1999) di S. West, moglie del colonnello protagonista di We Were Soldiers (2002) di R. Wallace. Sin dagli esordi alterna la carriera cinematografica agli impegni televisivi.

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    Madeleine Stowe con Kevin Costner

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    23. Uma Thurman in Pulp Fiction

    Uma Karuna Thurman è nata a Boston, Massachusetts, il 29 aprile 1970. La madre Nena, una psicoterapista svedese, è stata sposata per un breve periodo con Timothy Leary, prima del matrimonio con Robert A.F. Thurman, uno degli allievi prediletti dal padre del movimento psichedelico americano.
    Il padre di Uma è stato il primo americano ad essere ordinato monaco buddista tibetano e ora, dopo aver rinunciato alla vita monastica, è professore di studi indo-tibetani alla scuola di religione della Columbia University.
    Uma e i tre fratelli Dechen, Ganden e Mipam, portano i nomi di divinità indù e hanno vissuto in India per lunghi periodi. In America, la casa della famiglia Thurman ha sempre avuto una dimensione internazionale, ospitando monaci provenienti da ogni parte del mondo e ricevendo anche il Dalai Lama, amico personale del padre di Uma.
    A quindici anni, Uma ha lasciato la scuola e si è trasferita a New York con l'intenzione di diventare un'attrice. Approdata a Hell's Kitchen, si è mantenuta lavando piatti e con lavori da modella, come aveva fatto sua madre appena arrivata dalla Svezia. A sedici anni, il debutto cinematografico nel thriller a basso costo Laura (1987). A diciassette è la deliziosa Cécile De Volanges del film di Stephen Frears Le relazioni pericolose (1988). Con Pulp Fiction (1994), di Quentin Tarantino, Uma Thurman ottiene la sua prima candidatura all'Oscar come migliore attrice non protagonista.
    L'attrice ha sempre tentato di proteggere la propria privacy, ma la sua vita amorosa è stata subito di pubblico interesse. Nel settembre del '90 ha sposato l'attore Gary Oldman, dal quale ha divorziato nel '92. Dopo una storia d'amore con Robert De Niro nel '93 e un'altra con Timothy Hutton nel '95, durante le riprese del film Gattaca - La porta dell'universo (1997) Uma si è legata a Ethan Hawke. I due attori si sono sposati il 1° maggio del '98 e nel luglio dello stesso anno è nata Maya Ray Thurman-Hawke.
    Nel 2003 ritorna in vetta ai pettegolezzi della cronaca cinematografica con Kill Bill - Volume 1 e Kill Bill - Volume 2 (2004) diretti entrambi da Quentin Tarantino. Il regista pulp per eccellenza la trasforma in un'eroina assetata di vendetta, la fa combattere contro assassini spietati, seguendo una lunga lista di killer strampalati. Grazie alla sua tutina gialla, le ambientazioni splatter che fanno da cornice alle arti marziali dei combattimenti, la pellicola diventa facilmente un cult. E il caso mediatico di Pulp Fiction si ripete per la seconda volta. Nel frattempo si separa anche dal secondo marito Ethan Hawke e comincia a frequentare André Balazs, un imprenditore alberghiero di New York. Nell'estate del 2010 però la loro storia si è conclusa per reciproche incomprensioni.
    Per evitare di restare invischiata nel personaggio duro e combattivo di Kill Bill sceglie poi ruoli opposti, esplicitamente comici in The Producers - Una gaia commedia neonazista (2005) e in Prime (2006), o più ricercati in Be Cool (2005), dove la rivediamo ballare al fianco di John Travolta. Si imbruttisce parecchio ne La mia super ex-ragazza (2006) dov'è un'eroina un po' particolare, poi diventa seria nel drammatico thriller Davanti agli occhi (2007) dov'è una madre tormentata dagli incubi del passato. Ma in fondo ama profondamente la commedia e non resiste a Motherhood (2009) e a Un marito di troppo (2008) di Griffin Dunne. Nel 2010 la ritroviamo nei panni di una sensuale Medusa nel primo capitolo della saga fantasy Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini, mentre due anni dopo torna sul grande schermo in numerosi progetti, tra cui Bel Ami - Storia di un seduttore e Le belve di Oliver Stone, e Quello che so sull'amore di Gabriele Muccino.

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    Uma Thurman con John Travolta

     
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    22. Gong Li in Lanterne rosse (Da hong deng long gao gao gua)

    Presidente della 59a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Gong Li è una delle attrici asiatiche più famose in Occidente, grazie soprattutto ai successi ottenuti negli anni passati proprio durante le rassegne del Lido.
    Nata il 31 dicembre 1965 a Shenyang in Cina, Gong Li è figlia di un professore di economia e sogna fin da bambina di percorrere una radiosa carriera come cantante. Dopo aver fallito però l'esame di ammissione alla migliore scuola di musica cinese, decide di studiare recitazione e si iscrive all'Accademia d'Arte Drammatica di Pechino, diplomandosi nel 1989.
    Mentre frequenta ancora i corsi, partecipa a Sorgo Rosso di Zhang Yimou ed è l'inizio di una lunga collaborazione tra l'attrice e il regista, uniti per molti anni anche nella vita privata.
    Nel 1990 Gong Li recita in Ju Dou, ma è l'anno successivo, grazie al successo di Lanterne rosse, che l'attrice conquista la fama internazionale.
    Con La storia di Qiu Ju ottiene la definitiva consacrazione e la Coppa Volpi a Venezia per la sua splendida interpretazione. Dopo aver preso parte ad Addio mia concubina (1993), nel 1995 Gong Li sposa un imprenditore miliardario di Singapore, Ooi Hoe Soeng, e nel frattempo interpreta, sempre diretta dall'ex compagno Yimou, La triade di Shangai. Nel 1997 recita per la prima volta in lingua inglese in Chinese Box, accanto a Jeremy Irons, poi interpreta Le tentazioni della luna (1998)e L'imperatore e l'assassino (1999).
    Dopo numerosi film in patria e in occidente, la ritroviamo in 2046, film di Wong Kar-Wai, ideale seguito di In the Mood for Love. Lo stesso anno, sempre per lo stesso regista, emerge nell'episodio "La mano" del film corale Eros, dove è Miss Hua, una raffinata prostituta di cui un sarto si innamora perdutamente.
    Con il nuovo millennio, si delineano nella sua carriera una nuova fila di ruoli da interpretare, molti di questi connotati da un lato oscuro e malefico dell'animo umano: è la perfida geisha Hatsumomo (il personaggio migliore in tutto il film) ne Memorie di una geisha di Rob Marshall; il brivido caldo Isabella in Miami Vice di Michael Mann e anche sensuale zia, Lady Murasaki, di un giovane Hannibal Lecter in Hannibal Lecter - Le origini del male (2007). Poi un felice e nuovo ritrovarsi con Zhang Yimou che la sceglie per il ruolo dell'Imperatrice nel wuxia La città proibita (2007).

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    21. Charlize Theron in L'avvocato del diavolo (The Devil's Advocate)

    Figlia unica di genitori afrikaner, Charlize Theron è nata a Benoni, Sudafrica, il 7 agosto 1975, ed è cresciuta in una fattoria. A sei anni, Charlize ha iniziato a studiare danza, una vera passione, che ha riempito tutta la prima parte della sua vita. Quando Charlize aveva quindici anni, la madre ha ucciso il marito con un colpo di pistola per difendersi da un'aggressione. La polizia ha riconosciuto la legittima difesa, ma per la ragazza e per sua madre la situazione non deve essere stata facile. Così, a sedici anni, Charlize Theron parte per Milano, dove comincia a lavorare come modella. Dopo un po' di tempo si trasferisce a New York, e alla prima occasione lascia il mondo della moda per tornare al suo primo amore: la danza. Mentre lavora con il Joffrey Ballet, un incidente al ginocchio mette fine alla sua carriera di ballerina, e Charlize è costretta a tornare a fare la modella. La madre le suggerisce di trasferirsi nel sud della California per cercare lavoro nel cinema, e poco tempo dopo Charlize si ritrova a Los Angeles, alloggiata in un motel da quattro soldi, e senza la minima idea di come fare per trovare contatti nell'ambiente di Hollywood. Quando va in banca per cambiare l'ultimo assegno, il pagamento di un lavoro fatto a New York prima di partire per la California, il cassiere lo rifiuta perché è emesso da un istituto di credito di un altro stato, e la violenta discussione che nasce tra i due, attira l'attenzione di John Crosby, un talent manager che sta aspettando il suo turno dietro alla biondina sudafricana. Crosby spiega a Charlize Theron che può incassare l'assegno di un altro stato in un qualunque ufficio postale, e le dà un biglietto da visita. Qualche mese dopo, la Theron è nel cast del film di John Herzfeld Due giorni senza respiro (1996), e nel 1997 è la moglie di Keanu Reeves in L'avvocato del diavolo, con Al Pacino. Condannata al ruolo di modella, il lavoro da cui ha sempre cercato di fuggire, nel film di Woody Allen Celebrity (1998), Charlize Theron è stata protagonista di Il grande Joe (1998), di Ron Underwood, e ha interpretato Candy Kendall in Le regole della casa del sidro (1999), con Michael Caine e Tobey Maguire.
    Dopo un fidanzamento con l'attore Craig Bierko durato due anni, Charlize Theron si è legata a Stephan Jenkins, voce solista dei Third Eye Blind, ma è stata vista anche molto spesso in compagnia di George Clooney.
    Con 'Monster', il film in cui interpreta Aileen Wuornos, la prima serial killer donna della storia americana, l'attrice ha conquistato l'Oscar come migliore attrice professionista. Nuovamente candidata nel 2006 per un altro ruolo difficile, quello di minatrice molestata dai colleghi nel film di Niki Caro North Country. Dopo aver girato nel 2007 Nella valle di Elah di Paul Haggis sulla guerra in Iraq.
    Nel 2008 prende parte al cast del film Hancock. Nel 2012 è protagonista del film Biancaneve e il cacciatore a fianco di Kristen Stewart e Chris Hemsworth, e partecipa a Prometheus di Ridley Scott.

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    20. Jeanne Moreau in Jules e Jim

    Attrice francese. Studia al prestigioso Conservatoire, l'Accademia d'arte drammatica parigina, e viene accolta nei ranghi della Comédie-Française in cui assimila l'impostazione classica e la confidenza con la tecnica. I suoi esordi cinematografici non le prospettano parti memorabili, pur in pellicole del calibro di Grisbi (1954) di J. Becker. La svolta avviene grazie a L. Malle, che in Ascensore per il patibolo (1957) le cuce addosso la parte di Florence, la moglie fedifraga che induce l'amante a ucciderle il marito. La forza innovatrice del film, già imbevuto di precetti Nouvelle vague, trova nella bellezza ambigua, tutt'altro che rassicurante, della protagonista una vera musa e la candida al successivo Les amants (1958), sempre di Malle, film scandaloso per l'epoca, incentrato sulla sensualità di Jeanne, moglie annoiata finita nelle braccia di due amanti e destinata ad abbandonare la famiglia per un futuro di libertà ma gravido di incertezze. Nel 1960 M. Antonioni, con La notte, sviluppa ulteriormente la personalità drammatica dell'attrice, incatenandola in un altro labirinto dei sentimenti dal quale il personaggio di Lidia uscirà senza certezze per approdare all'inestricabilità del nodo che stringe (e uccide) il triangolo di Jules et Jim (1961). È la mano di F. Truffaut ad apportare in questo film gli ultimi ritocchi al complesso profilo della M., che in Catherine assomma malinconie e slanci in nome di un amore indivisibile spinto fino alla morte. Nel pieno della maturità artistica, forte di una espressività totalmente compiuta, spazia a suo piacimento dalla Célestine di Diario di una cameriera (1964) di L. Buñuel al western al femminile di Viva Maria (1965) di Malle, al fianco di B. Bardot. Gli anni '70 la vedono nei cast, fra gli altri, di I santissimi (1973) di B. Blier e Mr. Klein (1976) di J. Losey. Seguono la peculiare esperienza con R.W. Fassbinder in Querelle de Brest (1982) e la ineffabile parte della donna di mondo maestra di buone maniere per la killer Nikita (1990) di L. Besson. Lavora poi con grandi registi come W. Wenders (Fino alla fine del mondo, 1991; Al di là delle nuvole, 1995, coregia di M. Antonioni), T. Anghelopulos (Il passo sospeso della cicogna, 1991). Nel 2001, ormai incoronata dall'aura del mito vivente, rievoca le vicende d'amore della scrittrice M. Duras in Cet amour là di J. Dayan.

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    19. Ingrid Bergman in Casablanca

    Attrice svedese. Volto di una intensa e pacata bellezza, occhi che sanno esprimere amore in ogni fotogramma, grande interprete sia di ruoli leggeri da commedia sia di densi personaggi drammatici, subito nota come «il più illustre regalo della Svezia a Hollywood», rimane orfana da bambina, ma grazie a uno zio può frequentare la scuola d'arte drammatica del Teatro reale di Stoccolma e debutta nel cinema nel 1935 interpretando ben cinque film in un solo anno. Notata nel ruolo della violinista in Intermezzo (1936) di G. Molander dal tycoon D.O. Selznick, che vede in lei «una straordinaria qualità di purezza e nobiltà e una personalità di star molto rara», è invitata a Hollywood, dove nel 1939 debutta nello stesso ruolo nel remake del film a opera di G. Ratoff. Il film non è un grande successo, ma la sua grazia e la sua bravura colpiscono il pubblico e nel giro di pochi anni diviene una star di prima grandezza, specializzandosi (a parte il ruolo di prostituta, da lei stessa richiesto, in Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, 1941, di V. Fleming) in ruoli romantici che interpreta con grande partecipazione e intensità. Dall'appassionata Ilsa, che rinuncia al grande amore per i suoi doveri di moglie di un eroe, nel celeberrimo Casablanca (1942) di M. Curtiz, all'eroina orfana che lotta per la causa repubblicana in Per chi suona la campana (1943) di S. Wood, dalla patetica Paula, costretta a improvvisarsi detective per scoprire le indegne trame del marito in Angoscia (1944) di G. Cukor, alla adorante psicologa-infermiera di Io ti salverò (1945), all'innocente e languida spia di Notorious - L'amante perduta (1946), ambedue di A. Hitchcock, nel giro di pochi anni dà vita a una serie di convincenti ritratti di donne innamorate, in successi internazionali che sono ancora oggi film di culto, guadagnandosi un paio di nomination e un Oscar (per Angoscia). All'apice del successo, interpreta i meno convincenti Giovanna d'Arco (1948) di V. Fleming e Il peccato di Lady Considine (1949) di Hitchcock, prima che la sua vita e la sua carriera affrontino una grande svolta con l'incontro di R. Rossellini che, a livello professionale, lei stessa sollecita dopo aver visto Roma città aperta (1945); ma di cui, forse, non prevede le sconvolgenti conseguenze nella vita privata. Durante le riprese di Stromboli terra di Dio (1949), dove è una straniera alle prese con la natura selvaggia e i ruvidi pescatori dell'isola, di cui non capisce la lingua, s'innamora di Rossellini e, con enorme scandalo, nel 1950 dà alla luce Robertino. Il conseguente divorzio dal marito P. Lindstrom (sposato nel '37), cui è costretta a lasciare la figlia Pia, e il successivo matrimonio messicano con il regista non bastano a scalfire l'indignazione di Hollywood e di tutto il pubblico statunitense, che le decretano l'ostracismo per sette anni. Nel breve periodo del matrimonio con Rossellini dà alla luce le gemelle Isabella e Isotta (1952) e, oltre all'episodio di Siamo donne (1953) in cui è sé stessa, interpreta altri quattro film: Europa 51 (1952), in cui è una donna borghese che la perdita di un figlio trasforma in una benefattrice sociale; Viaggio in Italia (1953), opera che – come scrive Godard – anticipa il tema dell'incomunicabilità di Antonioni e in cui mette a repentaglio il suo rapporto con il marito per essersi rifiutata di portare a termine una gravidanza; Giovanna d'Arco al rogo (1954), in cui è la pulzella d'Orléans vestita solo di un sacco di juta, e il poco fortunato La paura (1954, realizzato in Germania). Concluso il rapporto con Rossellini, torna ai personaggi che le avevano regalato il grande successo internazionale: nel 1956, con Eliana e gli uomini di J. Renoir e Anastasia di A. Litvak, per la cui interpretazione vince il suo secondo Oscar; e nel 1958 la gradevole commedia sofisticata Indiscreto, in cui è un'attrice di fama ingannata da uno scapolo impenitente (C. Grant), che per non sposarsi le fa credere di essere già sposato. Nella vita, al contrario, si risposa nello stesso anno, con il connazionale L. Schmidt, produttore teatrale. In seguito, si dedica con grande successo al teatro, forse anche perché (con la parziale eccezione di Le piace Brahms??, 1961, di A. Litvak) i pur numerosi nuovi ruoli che il cinema le offre negli anni '60 non sono particolarmente stimolanti (Una Rolls-Royce gialla, 1964, di A. Asquith; Fiore di cactus, 1969, di G. Saks). Nel 1974, nonostante abbia scoperto di avere un tumore al seno, conquista il suo terzo Oscar con Assassinio sull'Orient-Express di S. Lumet e nel 1978, diretta dal grande connazionale I. Bergman, mostra tutta la maturità del suo grande talento drammatico, ricco di sfumature e nuances recitative, in Sinfonia d'autunno, offrendo il sofferto ritratto di una madre che ha sacrificato l'amore per i figli alla carriera di pianista. Nel 1980 pubblica un'autobiografia e nel 1982, poco prima di morire (per le complicazioni di un'operazione al seno), si trasforma straordinariamente in una donna bassa e tarchiata per offrire un ritratto convincente della dura statista israeliana Golda Meir in una mini serie televisiva.

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    Ingrid Bergman con Humphrey Bogart

     
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    18. Kim Novak in La donna che visse due volte (Vertigo)

    Figlia di un ferroviere di origine cecoslovacca e di una professoressa di storia, a ventun'anni giunge a Hollywood, dopo aver girato l'America per sei settimane facendo la pubblicità, come "Miss Deepfreezer", a una marca di frigoriferi. Nonostante la scarsissima esperienza drammatica (appare nel film La linea francese di Lloyd Bacon neI 1953), viene scritturata alla Columbia da Harry Cohn, che aveva plasmato dal nulla miti come Judy Holliday e Rita Hayworth. Cohn la rimodella, la fa bionda, la ribattezza Kim e la manda a scuola di recitazione da Benno Schneider, presso il quale avevano studiato attori come Glenn Ford e William Holden. Già nel 1954 Kim si fa notare in Criminale di turno, di R. Quine, mentre l'anno seguente ha grande successo nell' Uomo dal braccio d'oro, di O. Preminger, accanto a Frank Sinatra. Il pubblico, più che dalle doti recitative, è affascinato da quel misto di sensualità e insicurezza, di spregiudicatezza e ingenuità che trapela dalle sue forme piene e dai gelidi occhi verdi. Come dichiarò Richard Quine, regista di molti suoi film: "Kim unisce due proverbiali qualità: dà l'idea di essere contemporaneamente una dama in un salotto di classe e una prostituta in camera da letto". Sotto il segno dell'ambiguità è anche l'interpretazione dei ruoli successivi in Picnic di J. Logan (1956), accanto a W. Nolden e in Pal Joey di G. Sidney (1957), di nuovo a fianco di Sinatra, mentre la sua popolarità cresce a dismisura. Nel 1957 Hitchcock la scrittura per il doppio ruolo di La donna che visse due volte (1958), in sostituzione di Vera Miles, che era incinta. Il rapporto fra il regista e l'attrice è ricordato dalla Novak (ma anche da Hitch) in termini decisamente negativi: "Lavorare con Alfred Hitchcock è stata per me un'esperienza angosciosa. Certo, Hitchcock aveva un grande talento, era un genio, ma non sapeva o non voleva comunicare affatto con gli attori". Tanto che pare che sul set l'accomodante James Stewart abbia dovuto più volte far uso delle sue qualità diplomatiche per attenuare dissidi e tensioni. Lo stesso anno è di nuovo accanto a J. Stewart in Una strega in paradiso, di R. Quine, che nel 1960 la dirigerà anche in Noi due sconosciuti, con Kirk Douglas e Walter Matthau. La morte di Cohn, il distacco dalla Columbia e una forte crisi personale determinano una repentina parabola discendente nella carriera della Novak, che prenderà parte a film sempre meno importanti, fino a scomparire quasi completamente da Hollywood.

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    Kim Novak e James Stewart

     
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    17. Geena Davis in La mosca (The fly)

    Nata a Wareham (Massachussets) il 21 gennaio 1957, poco più che ventenne Virginia Elisabeth Davis si laurea in arte drammatica alla Boston University. Il suo metro e 82 di altezza le torna utile quando decide di fare la modella a New York, in attesa di intraprendere la strada del cinema. Apparsa su una prestigiosa rivista di moda, attira l'attenzione di Sidney Pollack che le offre una particina (in slip e reggiseno lilla) accanto a Dustin Hoffman travestito da Tootsie (1982).
    Nello stesso anno sposa Richard Emmolo e subito dopo si trasferisce a Los Angeles dove inizia una fortunata carriera televisiva. Il matrimonio ha vita breve, ma dietro l'angolo l'aspetta un nuovo amore, destinato a lasciare (sullo schermo) tracce mostruosamente travolgenti. Con La Mosca (David Cronenberg, 1986) s'impone a livello internazionale nel ruolo di Veronica "Ronnie" Quaife, l'ambiziosa giornalista innamorata di uno scienziato geniale quanto sfortunato, interpretato da Jeff Goldblum. I due si sposano nel 1987 e recitano ancora insieme in una commedia di Julien Temple, Le ragazze della terra sono facili (1988). Oscar come migliore attrice non protagonista (Turista per caso, Lawrence Kasdan, 1988), continua a mostrarsi particolarmente esigente in fatto di copioni e si tiene alla larga da quei ruoli che l'industria cinematografica hollywoodiana riserva alle sue attrici.
    Dall'alto di quel metro e 82, è la prima a divertirsi quando la paragonano a Paperino, per via della sua bocca ipergenerosa, mentre invece non accetta battute che possano mettere in dubbio il suo essere femminista. Una femminista che reclama il diritto di sfoggiare abiti molto sexy e, all'occorrenza, atteggiarsi a vamp.
    Allergica a fare la parte della vittima (meglio essere un killer che una vittima), perfino da casalinga ingenua e sprovveduta non ci mette molto a ribellarsi contro un universo maschile violento e nemico. Anche a costo di lanciarsi nel vuoto in compagnia di Susan Sarandon (Thelma e Louise, Ridley Scott, 1991). Dopo averla avuta come partner in Ragazze vincenti (Penny Marshall, 1992), prende il posto di Madonna per il ruolo di Angie-Una donna tutta sola (Martha Coolidge, 1994).
    Divorziata da Jeff Goldblum, nel settembre del 1993 sposa il regista finlandese Renny Harlin e in suo onore si fa tatuare sulla caviglia destra un cherubino con la scritta "Renny". Insieme a lui fonda la casa di produzione "The Forge", con cui colleziona una serie di clamorosi insuccessi (Ciao Julia, sono Kevin, Ron Underwood, 1994 e Corsari, Renny Harlin, 1995).
    Come un'altra celebre spilungona d'oltreoceano, Sigourney Weaver, sfodera una grinta micidiale per sbaragliare pericolosi avversari. Nel ruolo di una spia al servizio della CIA, non affronta terribili creature extraterrestri, ma nemici armati che la inseguono dentro una storia piena di tensione (Spy, Renny Harlin, 1996). Nel 1997 anche il terzo matrimonio finisce, mentre lei sta per farsi soffiare da Julia Roberts il ruolo da protagonista in Se scappi ti sposo (Garry Marshall, 1999). Fidanzata con il chirurgo Reza Jarrahy, nel novembre del 2000 annuncia l'intenzione di convolare presto a nozze.
    Negli anni 2000 è apparsa soprattutto in serie televisive, come Una donna alla Casa Bianca nel 2005, con cui vince il Golden Globe, nella quale interpreta la prima donna presidente degli USA.

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    Geena Davis con Jeff Goldblum

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    16. Liv Tyler in Io ballo da sola (Stealing Beauty)

    Figlia di Steven Tyler, leader e voce solista degli Aerosmith, e dell'ex modella e Playmate di Playboy Bebe Buell, Liv Tyler è nata a Portland, nel Maine, il 1° luglio 1977. Fino ai dodici anni, Liv ha creduto che suo padre fosse il musicista rock Todd Rundgren, compagno della madre da molto tempo. Quando Steven Tyler iniziò a farle visita insieme alla figlia Mia, Liv si accorse di assomigliare incredibilmente alla sorellastra e chiese spiegazioni alla madre che le raccontò la verità. Così, Liv prese il cognome del padre.
    A quattordici anni, abbandonato l'apparecchio per i denti e qualche chilo di troppo, Liv si trasferisce con la madre a New York e, grazie anche ai consigli dell'amica di famiglia Paulina Porizkova, nel giro di qualche mese riempie le pagine delle riviste di moda come Seventeen e Mirabella. Ma il lavoro di modella non sembra soddisfare completamente Liv, che vorrebbe diventare attrice. Poco tempo dopo, un articolo del New York Times sui figli dei personaggi famosi porta la ragazza all'attenzione di un agente e nel 1994 Liv Tyler fa il suo esordio nel film di Bruce Beresford Rosso d'autunno. Due anni più tardi, è protagonista del film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola (1996) e ha un piccolo ruolo in Music Graffiti, di Tom Hanks. Dopo un'apparizione nel film di Oliver Stone U Turn ' Inversione di marcia (1997), Liv Tyler è protagonista di Innocenza infranta (1997), di Pat O'Connor, e interpreta Grace Stamper in Armageddon ' Giudizio finale (1998), di Michael Bay. Nel 1999, è a fianco di Ralph Fiennes in Onegin, impersona Emma Duvall nel film di Robert Altman La fortuna di Cookie e appare in Plunkett & Macleane, con Robert Carlyle e Jonny Lee Miller. Dopo Il dottor T e le donne (2000), di Robert Altman, Liv Tyler ha interpretato Jewel nel film di Harald Zwart Un corpo da reato. Poi è arrivato il successo planetario con la trilogia Il signore degli Anelli dove è stata per tre volte l'elfo Arwen, mentre nel 2008 prende parte alla nuova versione de L'incredibile Hulk (2008), con Edward Norton.
    Nel 2011 farà parte del cast del drammatico Punto d'impatto, accanto a Patrick Wilson e Charlie Hunnam, e della commedia anticonvenzionale Super, del regista James Gunn.

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    15. Faye Wong in Hong Kong Express (重慶森林 Chung hing sam lam)

    Classe 1969, Faye Wong nasce a Pechino (Cina). 44enne, il prossimo 8 Agosto, nasce sotto il segno del Leone.
    La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film 2046 (2004) di Wong Kar-wai dove ha interpretato la parte di Wang Jing Wen; l'androide sul treno. Il film è stato distribuito nelle sale italiane venerdì 29 ottobre 2004.
    Nel 1994 ha inoltre lavorato con Wong Kar-wai per la realizzazione del film Hong Kong Express dove ha interpretato la parte di Faye.

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    14. Kim Basinger in L.A. Confidential

    Kim Basinger nasce ad Athens, in Georgia. Dopo aver studiato per alcuni anni danza e canto, nel 1970 decide di trasferirsi a New York, dove intreprende con successo la professione di modella.
    Si dedica quindi alla recitazione con Stella Adler, comparendo tra l'altro nel serial televisivo 'Charlie's Angels' nei panni di Linda Oliver. Se nei primi anni Ottanta i film "Paese selvaggio" di Greene e "I predatori della vena d'oro" di Heston segnano il suo debutto sul grande schermo, è solo con "007-Mai dire mai" di Kershner che la Basinger si impone in ambito internazionale.
    Collabora con registi del calibro di Edwards, Levinson, Altman, prima di veder consacrata la sua carriera con "Nove settimane e mezzo" di Adrian Lyne.
    Conferma di essere perfettamente a suo agio nell'intrigante ruolo di vamp anche in altre successive pellicole come "Appuntamento al buio", "Ho sposato un'aliena", "Batman", "Boxing Melena" e "Analisi finale".
    Nel 1997 vince l'Oscar come migliore attrice protagonista per il film "L.A. Confidential", ottenendo così il suo più elevato riconoscimento artistico. Inoltre è stata protagonista del film di Hudson "Sognando L'africa", di "8 mile" al fianco di Eminem, di "People I Know" al fianco di Al Pacino.
    Ha girato "Elvis ha lasciato il palazzo" di Joel Zwick, "Cellular" di David R. Ellis e "The door in the floor" di Tod Williams.
    Inoltre è una delle protagoniste di "The Burning Plain" (2008) di Guillermo Arriaga.

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    Kim Basinger con Russel Crowe

     
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    13. Michelle Pfeiffer in Scarface

    Seconda dei quattro figli di Dick e Donna Pfeiffer, Michelle Pfeiffer è nata a Santa Ana, in California, il 29 aprile 1958. Diplomata alla Fountain Valley High School nel 1976, si è iscritta poi ai corsi del Golden West College per diventare una cronista giudiziaria, ma dopo un anno ha abbandonato gli studi e ha iniziato a lavorare come cassiera in un supermercato.
    Nel 1978 Michelle si trasferisce a Hollywood dove debutta in un episodio della serie televisiva Fantasy Island, e nel 1981 sposa l'attore e regista Peter Horton. Dopo alcuni spot pubblicitari e una serie di ingrati ruoli da ochetta, nel 1983 la Pfeiffer ottiene la parte della moglie di Tony Montana (Al Pacino) nel film di Brian De Palma Scarface: la bellezza e il fascino di Michelle lasciano tutti senza fiato. Poi è la volta delle Relazioni Pericolose dove è la vittima in abiti setecenteschi della sfida all’ultimo colpo basso tra John Malkovich e Glenn Close. Il ruolo dell’immacolata, sedotta e abbandonata Marie de Tourvel le vale una nomination agli Oscar. Nel 1989 Peter Horton e la Pfeiffer divorziano, e Michelle si lega per tre anni all'attore Fisher Stevens.
    Dopo diversi ruoli tutti giocati sulla sua bellezza eterea e folgorante, ma in film privi di spessore, eccola di nuovo in abiti in costume per L’età dell’innocenza. Ma già prima del gran successo del film di Scorsese aveva ottenuto due nomination agli Academy Award per I favolosi Baker e per il suo ruolo di casalinga in Due sconosciuti, un destino.
    Nel frattempo naufraga anche la relazione con Stevens e Michelle, che non vuole piu aspettare per avere una propria famiglia, nel marzo del 1993 adotta una bambina, Claudia Rose. Il 13 novembre dello stesso anno l'attrice sposa lo sceneggiatore e produttore televisivo David E. Kelley. La coppia ha avuto un figlio, John Henry, nato il 5 agosto 1994. Nella lunga serie di film un po’ deludenti degli anni successivi fa eccezione il bel thriller di Zemeckis Le verità nascoste dove la Pfeiffer è la moglie di un Harrison Ford in versione cattivo. Nel 2002, dopo il film White Oleander, Pfeiffer prende una pausa dal set lunga ben quattro anni. Per nessun motivo preciso, “senza nemmeno accorgermene” spiegherà poi l’attrice. Torna invece alla carica nel 2007 con ben tre pellicole: Stardust, Hairspray e I Could Never Be Your Woman . La Pfeiffer vive con la famiglia in una tenuta nella campagna fuori San Francisco.
    Dopo il deludente Chéri, nel 2011 la Pfeiffer partecipa al romace natalizio Capodanno a New York, diretta da Garry Marshall. Torna nel 2012 nel gotico Dark Shadows di Tim Burton.

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    Michelle Pfeiffer con Al Pacino

     
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    12. Katherine Hepburn

    Katharine Houghton Hepburn nasce ad Hartford, nel Connecticut, il 12 maggio 1907. Per molto tempo bara sulla sua età, levandosi un paio di anni e appropriandosi del compleanno di uno dei suoi cinque fratelli. Il padre è dottore, la madre una ex 'suffragetta'. Ai tempi del College fa le prime apparizioni teatrali. Nel 1928, a 21 anni, ottiene il diploma in Arte Drammatica e debutta a Broadway con "These Days". L'esordio nel cinema avviene invece nel 1932 in Febbre di vivere di George Cukor: già in questa occasione si fa notare per la grinta e la determinazione e ruba la scena a John Barrymore, il protagonista maschile. E' entrato nella leggenda il contratto firmato con la RKO di David Selznik, uno dei più potenti produttori di Hollywood: per liberarsi di lui la Hepburn gli chiede 1500 dollari settimanali, cifra che superava di dieci volte la sua paga di allora. Selznik accetta e la Hepburn, senza battere ciglio, parte subito per la California. Gira cinque film di filato aggiudicandosi nel 1933 il primo oscar per La gloria del mattino.

    La strada delle stelle le si spalanca davanti, e lei decide di percorrerla. Liquida il marito, un certo Ludlow Ogden Smith, dopo sei anni di matrimonio vissuti per la maggior parte del tempo a distanza. Il sodalizio con la Rko dura invece 50 film, attraverso i quali matura e raggiunge la perfezione il suo personaggio di donna indipendente e un po' pazzerella, ironica e brillante. E questo grazie anche all'incontro con grandi registi e attori, dieci pellicole girate con Gorge Cukor (Piccole donne e Scandalo a Filadelfia tra i titoli più noti), una che vale doppio con Howard Hawks (Susanna), quattro con Cary Grant e nove con Spencer Tracy, con cui forma per 25 anni la coppia d'oro di Hollywood (unico neo, Tracy non divorzierà mai dalla moglie). Per un quarto di secolo Mr Tracy e Mrs Hepburn rappresentano sullo schermo la guerra dei sessi e l'intricatissimo conflitto uomo-donna nella scoietà americana. Si conoscono nel 1942 sul set di La donna del giorno e non si divideranno che nel 1967, anno in cui Tracy muore alla fine delle riprese di Indovina chi viene a cena?. Un film che vale il secondo oscar per la Hepburn. Il terzo arriva un anno dopo con Il leone d'inverno.

    Negli anni Cinquanta la Hepburn ci regala due grandi interpretazioni grazie a John Houston, con cui gira La regina d'Africa (1951) al fianco di Humprey Bogart, e a Joseph L. Mankiewicz, che la dirige in Improvvisamente l'estate scorsa. Negli anni Sessanta, le apparizioni sul set si diradano, ma con un pugno di film Mrs Hepburn riesce a collezionare tre nomination e ben due oscar. Negli anni Settanta compare in soli quattro film. Nel 1981 l'interpretazione dell'energica vecchietta sposata con Henry Fonda nel film Sul lago dorato le assicura il quarto Oscar. Un record ancora rimasto intatto, insieme alle 12 nomination (impresa quest'ultima eguagliata solo oggi da Meryl Streep). La sua ultima apparizione è del 1994 in Love Affair - Un grande amore in cui recita accanto a Warren Beatty e Annette Bening.
    Dopo una vecchiaia vissuta al riparo dai riflettori, circondata dai familiari e dagli amici più stretti, Katharine Hepburn muore il 29 giugno del 2003 nella sua abitazione nel Connecticut. Ha 96 anni.

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