Le 100 donne più belle del cinema

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    41. Janet Margolin in Prendi i soldi e scappa (Take the Money and Run)

    Classe 1943, Janet Margolin nasce a New York City negli Stati Uniti in New York sotto il segno del Leone.
    La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Io e Annie (1977) di Woody Allen dove ha interpretato la parte di Robin.
    Nel 1969 ha inoltre lavorato con Woody Allen per la realizzazione del film Prendi i soldi e scappa dove ha interpretato la parte di Louise.
    Janet Margolin ci lascia all'eta di 50 anni spegnendosi in una triste giornata del 17 Dicembre 1993 a Los Angeles negli Stati Uniti in California.

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    40. Milla Jovovich in The Million Dollar Hotel

    Figlia dell'attrice russa Galina Loginova e di un pediatra serbo, Borgi Jovovich, Milla nasce a Kiev, in Ucraina, il 17 dicembre 1975 e trascorre l'adolescenza tra l'Unione Sovietica e Londra. Poi, a cinque anni, si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, prima a Sacramento e poi a Los Angeles. A soli undici anni, Milla è già sulle copertine delle più prestigiose riviste di moda, a tredici esordisce nel cinema partecipando a Congiunzione di due lune, di Zalman King.
    Nel 1991 è la protagonista di Ritorno alla laguna blu, sequel del film che aveva portato al successo un'altra bambina prodigio, Brooke Shields, e l'anno successivo compare in Charlot - Chaplin. Nel 1993, sul set di La vita è un sogno, conosce l'attore Shawn Andrews e lo sposa immediatamente. Il matrimonio però dura soltanto pochi mesi.
    Attiva, vitale e sempre pronta a fare nuove esperienze, nel 1994 Milla tenta anche la strada della musica e incide un disco, 'The Divine Comedy', che ottiene un discreto successo.
    Ma la grande occasione arriva dal cinema, nel 1997, quando Luc Besson la sceglie per interpretare Leeloo in Il quinto elemento. Sul set del film che le regala il primo grande successo, Milla trova anche l'amore e nel dicembre dello stesso anno sposa il regista francese.
    Questa volta il suo matrimonio dura due anni. I due divorziano, infatti, dopo le riprese di Giovanna d'Arco (1999), filmaccolto piuttosto freddamente dalla critica, ma che rivela le doti interpretative della Jovovich.
    Dopo la rottura con Besson, Milla ha una breve relazione con John Frusciante, il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers e intanto la sua carriera prosegue tra il cinema, The Million Dollar Hotel (2000), Le bianche tracce della vita (2000) e Zoolander (2001), le passerelle e la pubblicità per una nota casa di cosmetici. Nel 2002 è la protagonista del videogame-movie Resident evil, poi del sequel del 2004 e nel 2006 ritorna sul grande schermo con il film di fantascienza Ultraviolet.
    Nel 2010 ha recitato nel film Stone e Resident Evil: Afterlife. Nel 2011 ha interpretato Milady De Winter nella trasposizione cinematografica de I tre moschettieri. Nel 2011 partecipa al Calendario Campari.

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    39. Jane Fonda in A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park)

    “Barbarella” e “Hanoi Jane”, ma volendo anche “Miss Cnn” o “Mrs aerobica”: ha ricevuto un nomignolo per ogni occasione, soprannomi vuoi ispirati al film che l’ha resa il sogno proibito dei maschi degli anni ’60 o alla sua presa di posizione contro la guerra in Vietnam, vuoi al matrimonio con il tycoon Ted Turner o alle video-lezioni di ginnastica negli anni ’80. Un nomignolo per ogni stagione della sua vita, ma la sostanza ha un altro nome: Jane Saymour Fonda, nata a New York il 21 dicembre del 1937.
    In occasione della sua nascita c’è invece una leggenda, vera o falsa che sia: si narra che Bette Davis sul set di Figlia del vento fu costretta a girare alcune scene parlando con una parete vuota perché il suo partner, Henry Fonda, era partito in fretta e furia alla volta di New York per assistere al parto della sua primogenita. Jane appunto. Da ragazza, la bellissima Jane non sembrava troppo interessata a seguire le orme del padre. Era già avviata a una brillante carriera da modella, quando Lee Strasberg, padre padrone dell’Actor’s studio, la convinse a seguire le sue lezioni.
    Nel 1960 l’esordio In punta di piedi poi poco dopo l’incontro folgorante con il regista francese Roger Vadim, il quale, dopo averla sposata nel 1963, la trasforma nel giro di pochi anni in un sex symbol, attraverso pochi film che ne sfruttano la prorompente carica sensuale, da "Il piacere e l'amore" (1964), in cui compare senza veli, al mitico Barbarella (1967). Ma oltre a Vadim, Fonda incontra sul set tanti altri grandi registi per film da novanta: dopo A piedi nudi nel parco (1967), in coppia con un giovanissimo Robert Redford, ottiene nel 1969 la prima delle sue sette nomination all'Oscar per Non si uccidono così anche i cavalli? di Sidney Pollack. Nel '71 vince l'Oscar con Una squillo per l'ispettore Klute, mentre la seconda statuetta arriva nel 1978 per Tornando a casa. Gli anni ’70 si dividono tra i nuovi amori (nel 1973 sposa il politico Tom Hayden), l’impegno civile (contro la guerra in Vietnam) e altri film d’autore, tra i quali "Crepa padrone, tutto va bene" di Godard, Il giardino della felicità di George Cukor, Giulia di Fred Zinneman, California Suite di Herbert Ross.
    Negli anni ’80, ai film (su tutti "Sul lago dorato per la prima e unica volta al fianco del padre), preferisce i video: si costruisce fuori dai set una carriera altrettanto brillante come insegnante di aerobica. Nel 1991 sposa Ted Turner, al quale resterà legata fino al 2001. Pochissimi i film girati in tutto questo periodo, ma recentemente è tornata a far parlare di sé: per una autobiografia definita “scottante”, in cui rivela particolari molto intimi della sfera privata, e per il ritorno dopo tanto tempo sul set. Nel 2005 è una perfida suocera che terrorizza la futura moglie di suo figlio, la bellissima Jennifer Lopez, nel film Quel mostro di suocera.

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    Jane Fonda con Robert Redford

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    38. Natalie Portman in Closer

    Figlia di un medico e di una pittrice Natalie Portman è nata a Gerusalemme nel 1981. La famiglia si trasferisce negli Stati Uniti quando Natalie ha appena tre anni, prima nel Connecticut, poi a Long Island. Notata in una pizzeria da un agente di modelle la Portman fa il suo debutto sulle passerelle internazionali prima di ottenere il ruolo della protagonista di Leon, il film di Luc Besson con il killer Jean Reno.
    Vegetariana dall’età di otto anni, ballerina già in tenera età e poi studentessa brillante (ha frequentato la facoltà di psicologia ad Harvard), tra un esame e l’altro trova il tempo di passare su set prestigiosi come Heat – La sfida, con Al Pacino, Mars Attack! di Tim Burton e Tutti dicono I love you di Woody Allen. E nonostante la giovane età la ragazza sa già bene ciò che vuole fare e non, come ad esempio rifiutare il ruolo di Giulietta, al fianco di Di Caprio in Romeo + Juliette o quello della novella Lolita nel film di Adrian Lyne.
    Un ruolo che non rifiuterà, regalandole la fama mondiale, sarà quello della regine Amidala nei tre pre-quel della saga di George Lucas Guerre stellari. Nel 2005 la sua lap-dance con parrucca a caschetto rosa shocking in Closer le regalerà una nomination all’oscar. Il suo successo personale continua in versione rasata a zero con il film V per Vendetta, dalla graphic novel di Alan Moore. Poi è la volta di Free Zone dell’intransigente israeliano Amos Gitai, della musa di Goya per Milos Forman e dell’agguerrita Anna Bolena, a contendersi i favori del re Enrico VIII in L’altra donna del re (2008), con la sorella Mary, interpretata da Scarlett Johansson. Ossia, la bruna e la bionda, le due giovani star più richieste di Hollywood.
    Nel dicembre 2009 è nel cast di Brothers, di Jim Sheridan, al fianco di Tobey Maguire e Jake Gyllenhaal.
    Nel 2010 ha partecipato alle riprese di Thor di Kenneth Branagh, tratto dal famoso fumetto, dove interpreta Jane Foster. Al suo fianco Anthony Hopkins, Chris Hemsworth, Ray Stevenson, Idris Elba e Tadanobu Asano.
    Sempre nel 2010 viene presentato a Venezia Il cigno nero, in cui interpreta una ballerina di danza classica che deve modificare la sua tecnica ed il suo stesso carattere al fine di poter ballare ne Il lago dei cigni. Grazie a questa interpretazione ai Premi Oscar 2011 vince l'Academy Award come migliore attrice protagonista.

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    37. Ava Gardner in I Gangsters (The Killers)

    Dopo aver trascorso un'infanzia povera e difficile (settima figlia d'una contadina e di un irlandese con gli occhi verdi coltivatore di tabacco) in campagna, mentre si sta preparando ad una modesta carriera impiegatizia, un viaggio a New York le procura un contratto con la Mgm: a 18 anni approda così ad Hollywood, sposando due anni dopo Mickey Rooney (il matrimonio però dura solo undici mesi). Prima alcune piccole parti, nelle quali si nota la sua bellezza bruna ed altera - una fossetta sul mento, lo sguardo intenso, l'incedere sicuro, lo scatto orgoglioso della testa che esibisce il profilo, il lungo passo falcato, le spalle da regina, i gesti larghi del mostrarsi, i sospiri sapienti della voce, l'ostentazione dei bellissimi piedi molto piccoli - poi il successo con un film che Robert Siodmak ricava da un racconto di Hemingway, The killers. Ava interpreta The snows of Kilimangiaro (Le nevi del Kilimangiaro, 1952), l'esotico Mogambo (1953), The barefoot Contessa (La contessa scalza, 1954), The naked Maja (La Maja desnuda, 1959), On the beach (L'ultima spiaggia, 1959), The night of the Iguana (La notte dell'iguana, 1964). Tuttavia la Gardner non aveva una particolare simpatia per Hollywood: "Avrei dovuto avere più orgoglio, più ambizione. Avrei dovuto imparare a recitare, ma non è stato possibile. Per diciassette anni, a Hollywood, sono stata schiava della Metro Goldwyn Mayer. Il contratto era più greve d'una catena. Ti dicevano: fa' questo, e tu dovevi farlo. Se disubbidivi ti toglievano lo stipendio: restavi senza soldi, senza lavoro, e il tuo contratto s'allungava di tutto il periodo d'inattività, cosi potevano tenerti in pratica per sempre. Quando pensavi d'essere ormai una star, ti davano apposta particine umilianti, e se le rifiutavi ti sospendevano di nuovo. Potevano toglierti mezzo per il tempo che volevano, tanto da far dimenticare la tua faccia, la tua esistenza. Dovevi appartenere a loro anima e corpo, ubbidire sempre: la rivolta degli schiavi non era prevista né tollerata. D'altra parte, senza la Mgm non sarei mai diventata una diva: non avevo ambizione, non avevo esperienza, non avevo alcuna vocazione. Ero soltanto una tra i bellissimi ragazzi e ragazze a cui facevano un contrattino e che restavano li a sperare e a scannarsi tra loro, ad aspettare il turno della fortuna: dei trenta o quaranta insieme con i quali io cominciai alla Metro ne saranno venuti fuori forse tre, quattro". Ma oltre alle sue performance l'attrice si fa conoscere anche per i suoi matrimoni (Mickey Rooney, Artie Shaw, Frank Sinatra) e per la sua sfrenata vita mondana (molti amanti tra cui anche il leggendario produttore cinematografico, industriale aeronautico e ipocondriaco Howard Hughes, il torero Luis Miguel Dominguin e l'italiano Walter Chiari). La carriera comunque prosegue, tra consensi e qualche critica, con The life and times of judge Roy Bean (L'uomo dei sette capestri, 1972), The blue bird (Il giardino della felicità, 1975), Cassandra Crossing (1976). La Gardner resta attiva nel cinema fino al 1982, con parti via via più modeste, affrontando anche la tv nella serie Knots Landing. Muore di polmonite nel 1990 a Londra, dove abitava in una bella casa con la vecchissima sorella Beatrice e con un amatissimo cane, dopo aver consegnato ad un redattore di un quotidiano il materiale dell'autobiografia (Ava: My story), uscita nel 1991.

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    Ava Gardner con Burt Lancaster

     
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    36. Nastassja Kinski in Paris,Texas

    Inquieta come il padre Klaus e bella da far invidia, Nastassja Kinski nasce a Berlino il 24 gennaio del 1959. Cresce sola con la madre e inizia la carriera di modella molto giovane.
    Esordisce sul grande schermo nel 1975 diretta da Wim Wenders in “Falso movimento” per poi essere protagonista di un episodio della serie tv “Tatort”, dal titolo “Solo per il tuo amore” (1976) di Wolfgang Petersen. Sempre nel 1976 ha l’opportunità di affiancare al cinema Christopher Lee in “Una figlia per il diavolo”. Nel 1978 il nostro Alberto Lattuada la rende interprete di “Così come sei” con il grande Marcello Mastroianni, mentre nel 1979 Roman Polanski la richiede per il suo “Tess”, con cui ottiene il Golden Globe. È proprio sotto consiglio del regista, con cui intreccia una relazione, che Nastassja decide di frequentare l’Actor’s Studio di Lee Strasberg. È forse l’assenza di una figura paterna che porterà inoltre la giovane attrice a legarsi nel tempo con uomini più grandi, in cui probabilmente cerca una guida.
    Successivamente è protagonista de “Il bacio della pantera” (1982) di Paul Schrader, che le regala uno dei suoi personaggi più memorabili. Ancora nel 1982 recita per Francis Ford Coppola in “Un sogno lungo un giorno” per poi lavorare sotto la guida di Andrei Konchalovsky nel 1984 in “Maria’s Lovers” e ritrovare Wenders in “Paris, Texas” (1984). Nel frattempo si lega al produttore egiziano Ibrahim Moussa, di 14 anni più anziano di lei, che sposa il 10 settembre del 1984, stesso anno in cui nasce, Aljosha (29 giugno), primogenito di Nastassja. Il 2 marzo 1986 nascerà la secondogenita della coppia, Sonja Leila, oggi affermata modella. Affianca Donald Sutherland e Al Pacino nello storico “Revolution” (1985) ed è con Michel Piccoli in “Maladie d’amour – Voglia d’amare” (1987). Nel 1989 la troviamo in “Una notte di chiaro di luna” di Lina Wertmüller, mentre nel 1990 è diretta dai fratelli Taviani ne “Il sole anche di notte”.
    Nel 1991 inizia una relazione con il musicista e produttore, più grande di lei di 28 anni, Quincy Jones. Lo stesso anno muore il padre, ma Nastassja si rifiuta di partecipare ai funerali. Sempre nel 1991 partecipa a “L’ultima tempesta” del controverso regista Peter Greenaway. È il 1992 quando divorzia da Moussa e inizia una lunga azione legale per l’assegnazione della custodia dei figli, che le verrà in seguito attribuita. Nel 1993 diventa per la terza volta mamma di Kenya Julia Miambi Sara, è diretta da Sergio Rubini in “La bionda” ed è ancora sul set di Wenders per “Così lontano così vicino!”. Nel 1997 si chiude anche la relazione con Jones. Seguono lavori di minor spessore come: “Complice la notte” (1997) di Mike Figgis; “Due padri di troppo” (1997) di Ivan Reitman; “Delitto imperfetto” (1998) di John Landis.
    Il nuovo millennio Nastassja non è assolutamente significativo per il curriculum della bella attrice di cui ricordiamo la partecipazione a: “Le bianche tracce della vita” di Michael Winterbottom e un cameo in “Inland Empire - L'impero della mente” di David Lynch. Attualmente Nastassja Kinski vive in California con i suo tre figli.

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    Nastassja Kinski con Harry Dean Stanton

     
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    35. Nicole Kidman in Eyes Wide Shut

    Nonostante l'indiscusso talento, gli occhi blu e la celebre carnagione color avorio, la strada del successo è stata in salita per la Kidman, per anni costretta all'ombra di un marito famoso, tanto che tutti a Hollywood la chiamavano 'Mrs Tom Cruise'. Ora però non è più la signora Cruise. E non solo banalmente per via del tanto chiacchierato divorzio, ma perché adesso anche lei è finalmente diventata una star.
    Australiana secondo quanto credono in molti, Nicole Mary Kidman nasce invece a Honolulu, alle Hawaii il 20 giugno del 1967. La sua famiglia è in America per via del lavoro del padre, un ricercatore. I Kidman comunque non si fermano a lungo negli Stati Uniti e Nic a quattro anni è già in Australia, dove inizia prestissimo a studiare danza e mimo. Dalle scuole di recitazione al set il passo è breve.
    La sua carriera artistica infatti inizia già nel 1993, con piccole apparizioni alla tv e qualche film che però non supera mai i confini nazionali. La prima grande occasione arriva finalmente per Nicole nel 1989 con il thriller di Phillip Noyce Ore 10: calma piatta. L'anno dopo, grazie a questo primo successo, viene scelta per affiancare proprio Tom Cruise in Giorni di tuono di Tony Scott. I due s'innamorano sul set e si sposano nel giorno della vigilia di Natale del 1991, con una cerimonia romantica che si svolge a Telluride, in Colorado.
    Inizia così la favola di una delle coppie d'oro di Hollywood. I due sono ricchi e affascinanti, si amano, abitano per circa dieci anni in splendide ville divise tra Inghilterra, Australia e Stati Uniti, non potendo avere figli adottano due bambini, fanno le loro apparizioni ai party e alle prime sempre abbracciati e sorridenti, sostengono insieme con fervore la Chiesa di Scientology, si appassionano agli sport estremi.
    E soprattutto lavorano molto, in coppia e separati. La Kidman studia diligentemente all'Actor Studio, recita accanto a Dustin Hoffman nel '91 in Billy Bathgate - A scuola di gangster e poi fa di nuovo coppia con il marito Tom in Cuori Ribelli (1992) di Ron Howard.
    Arrivano per lei parti da coprotagonista in Malice - Il sospetto (1993) e My life - Questa mia vita (1993), poi è un'aggressiva psicologa in Batman Forever (1995) e quindi una donna senza scrupoli in Da morire (1995) di Gus Van Sant. Sempre pronta ad affrontare nuove sfide Nicole inizia la lavorazione di Ritratto di Signora (1996) di Jane Champion, poi appare accanto a George Clooney in The Peacemaker (1997) e nel '98 è una simpatica streghetta insieme a Sandra Bullock nella commedia Amori e incantesimi. Però, nonostante il successo, l'attrice continua ad essere in questi anni soltanto 'la moglie di'. Finalmente, una nuova sfida arriva per lei nel 1999, quando si consegna al genio di Stanley Kubrick per il suo ultimo capolavoro Eyes wide shut, dove recita di nuovo accanto a Tom Cruise. Nicole per questo film si affida completamente al maestro Kubrick, che esalta le sue doti espressive e fa sbocciare e finalmente esplodere il suo talento. Nel ruolo di Alice Hartford Nic è perfetta e la sua interpretazione offusca la prova del marito.
    Stremata dalle fatiche del set, la Kidman si concede un lungo periodo di riposo, ma arriva il 2001 ed è questo il suo anno.
    Nicole e Tom si separano, lei ottiene l'affidamento dei figli e mentre lui si consola tra le braccia di Penelope Cruz, a Nic vengono attribuiti parecchi amori mai smentiti ma nemmeno confermati. Eppure Nicole non si fa ricordare per le copertine sui giornali scandalistici, bensì per un rinnovato impegno sul lavoro. E' la regina della 58esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove presenta in concorso The Others (2001) di Alejandro Amenabar e fuori gara Birthday Girl (2001) di Jez Butterworth.
    Ma è soprattutto nei panni di Satine nel Moulin Rouge (2001) di Baz Luhrmann che Nicole fa parlare di sé. Non soltanto recita con rigore e passione un ruolo intenso, ma balla e canta, sorprendendo il pubblico con le sue sbalorditive doti interpretative e canore. Il ruolo le vale il Golden Globe come migliore attrice protagonista di musical. Eppure Nicole non si ferma a raccogliere il successo, non si accontenta. Duetta insieme a Robbie Williams in 'Somethin' stupid', canzone di puntadell'ultimo cd dell'ex Take That, poi si ripresenta sul grande schermo diretta da Stephen Daldry nell'intenso The hours (2002).
    Irriconoscibile, con i riccioli rossi intrappolati in una parrucca scura e un irregolare naso finto, Nicole è perfetta nei panni di Virginia Woolf e per questa interpretazione si guadagna l'Oscar e le congratulazioni dell'ex marito. Ma non si addormenta sugli allori: gira Dogville col padre del Dogma Lars Von Trier e subito dopo La macchia umana dal romanzo di Philip Roth. Vince una causa contro un tabloid che le aveva attribuito una relazione con Jude Law (col quale ha girato Ritorno a Cold Mountain), e smentisce (molto debolmente) un flirt con la rockstar Lenny Kravitz. I fan italiani di Nicole, che l'hanno anche vista parlare un improbabile romanesco in alcuni spot girati nel popolare quartiere romano di Testaccio, l'hanno poi ammirata sugli schermi nazionali in La bussola d'oro, film tratto dal primo capitolo della trilogia fantasy di Philip Pullman.
    La diva, all'età di 40 anni, è riuscita a realizzare il suo sogno: è diventata mamma. Sua figlia si chiama Sunday Rose. Dopo la maternità è uscito Australia, il kolossal di Baz Luhrmann.
    Nel 2009 esce Nine, adattamento cinematografico dell'omonima pièce teatrale Nine, ispirata a sua volta al film 8½ di Fellini, diretto da Rob Marshall.
    Nell'estate del 2009 ha terminato di girare l'adattamento della pièce teatrale vincitrice del Premio Pulitzer nel 2007 di David Lindsay-Abaire: Rabbit Hole. Film diretto da John Cameron Mitchell, con Aaron Eckhart, Dianne Wiest e Sandra Oh. Il film prodotto con la sua casa produttrice, la Blossom Films. Per questo ruolo, la Kidman ha ricevuto la sua ottava nomination ai Golden Globe e la sua terza nomination all'Oscar.
    Nel 2010 gira il thriller Trespass di Joel Schumacher al fianco di Nicolas Cage, stroncato da critica e pubblico.
    A febbraio 2012 ha girato il dramma The Railway Man al fianco di Colin Firth, in arrivo nelle sale nel 2013. Nel film interpreterà Patti Lomax, moglie di Eric Lomax. L'attice è stata inoltre scelta per impersonare Grace Kelly nel prossimo film di Olivier Dahan intitolato Grace of Monaco.

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    Nicole Kidman con Tom Cruise

     
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    34. Helena Bonham Carter in Camera con vista (A Room with a View)

    E' figlia di Raymond Bonham Carter, banchiere, e Elena Bonham Carter, psicoterapeuta. Helena Bonham carter nasce a Golders Green, nei dintorni di Londra, il 26 maggio del 1966. La sua infanzia è stata estremamente travagliata: quando aveva 5 anni sua madre soffrì di un esaurimento nervoso (da cui si riprese molto in là con gli anni), ed a 13 suo padre rimase paralizzato a causa di complicazioni in un intervento al cervello per un neuroma acustico. Con suo padre in ospedale vinse un concorso di poesia, ed usò i soldi per mettere la sua foto in un catalogo di casting. Dopo poco assunse un agente, che la aiutò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo.
    Il primo lavoro risale al 1982, quando, all'età di 16 anni, quando si esibì nella parte di Giulietta alla scuola di Westminster. Il suo primo successo fu comunque 'Un giardino di rose', uno sceneggiato tratto dal romanzo omonimo di K.M. Peyton. Al cinema si è fatta conoscere dal grande pubblico nel 1985 con Camera con vista di James Ivory, per il quale ha ricevuto una nomination all'oscar. Dopo molto cinema inglese è passata a Hollywood, per film come Fight Club e Frankenstein di Mary Shelley (1994) di Kenneth Branagh, con il quale ha avuto una lunga relazione. Attualmente è legata sentimentalmente al regista americano Tim Burton con il quale ha recitato nei film Il pianeta delle scimmie, La fabbrica di cioccolato (2004) e come doppiatrice in La sposa cadavere (2005) e con il quale ha avuto due figli.
    Ha interpretato il ruolo di Bellatrix Lestrange nel film Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007) e Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), ed ha partecipato anche ai due film conclusivi della saga, Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 (2010) e Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011).
    Nel 2010 Helena indossa i panni della Regina Rossa (Regina di Cuori) in Alice in Wonderland diretto dal compagno Tim Burton, e successivamente quelli della consorte di Re Giorgio VI Elizabeth Bowes-Lyon nel film di Tom Hooper Il discorso del re. Quest'ultima interpretazione le è valsa numerose critiche positive, il premio BAFTA alla migliore attrice non protagonista e la nomination all'Oscar alla migliore attrice non protagonista. Sempre con Tom Hooper sarà nel cast del musical Les Misérables, e viene nuovamente diretta da Tim Burton nella commedia gotica Dark Shadows, nel ruolo della psichiatra Julia Hoffman.

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    33. Diane Keaton in Provaci ancora Sam (Play It Again, Sam)

    "Diane Keaton crede in Dio. Ma è anche convinta che le radio funzionino grazie a dei piccoli omuncoli nascosti dentro l'apparecchio": questo ha detto una volta Woody Allen di lei, sua compagna nella vita per molti anni e musa dei suoi film. Diane Hall nasce il 5 gennaio 1946 a Los Angeles. La madre fa la fotografa, il padre è ingegnere. Diane si sente subito attratta dal mondo dello spettacolo e si iscrive ai corsi di recitazione del Santa Ana College che abbandonerà presto per frequentare la Neighborhood Playhouse di New York. Sulla East Coast fa le sue prime apparizioni teatrali, tra le quali la prima rappresentazione a Broadawy del musical "Hair". Woody Allen, giovane e promettente sceneggiatore, la nota e la scrittura per la commedia teatrale "Provaci ancora Sam" che porteranno insieme sullo schermo qualche anno dopo.

    Inizia così una lunga relazione d'amore e un sodalizio artistico molto produttivo: girano insieme ben 8 film, tra i quali capolavori come Provaci ancora Sam (1972), Il dormiglione (1973), Io & Annie, (premio Oscar per Diane Keaton nel 1977) e Manhattan (1979).

    Pur continuando la propria relazione con Allen, la Keaton lavora anche con altri grandi registi affrontando ruoli e generi diversi: è con Coppola per la saga Il padrino, mentre per Richard Brooks interpreta In cerca di Mr Goodbar. Nel 1981 prende parte al film Reds di Warren Beatty, con cui ha anche una breve storia, e riceve la sua seconda nomination.

    Finita la relazione con Woody Allen, che ha due ricadute artistiche con Radio Days e Misterioso omicidio a Manhattan, Diane Keaton passa dietro la macchina da presa. Il battesimo è nel 1987 con il docu-film Paradiso, poi gira spot pubblicitari e serial televisivi, ma anche altri film tra i quali Baby Boom e Eroe di tutti i giorni.
    Nel 1996 fa parte dello spumeggiante terzetto di protagoniste (le altre erano Bette Midler e Goldie Hawn) dell'esilarante Il club delle prime mogli, mentre nel 2003 ottiene grande successo nel ruolo di una affascinante e dolce commediografa conquistata da un Jack Nicholson attempato playboy, nella squisita commedia Tutto può succedere per la quale si aggiudica la quarta candidatura all'Oscar sempre come miglior attrice protagonista.

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    Diane Keaton con Woody Allen

     
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    32. Liz Taylor in Il gigante (Giant)

    La sua vita sembra la trama di uno degli innumerevoli film che ha interpretato e sicuramente quando a nove anni debuttò in un cortometraggio non immaginava che la sua sarebbe diventata una delle carriere più longeve e prolifere nella storia di Hollywood, completata da due Oscar e una leggendaria serie di matrimoni.
    Nata a Londra da una famiglia americana, Elizabeth Taylor viene ingaggiata a dieci anni dalla Metro Goldwyn Mayer che ne fa la stella di "Torna a casa Lassie!" (1943). La bimba prodigio, dal viso già bellissimo con due magnetici occhi viola, recita con Mickey Rouney, nel 1944, in "Grand Premio" e, nel 1949 in "Piccole donne" dal best seller di Louise M. Alcott. Nel 1950 e nel 1951 Vincente Minnelli la dirige con Spencer Tracey in "Il padre della sposa” e in "Papà diventa nonno". La casa di produzione si preoccupa della sua educazione e le consente di arrivare al diploma nel 1950.
    Liz ha 18 anni ed è innamorata dell'erede della famiglia Hilton, Conrad jr. Si sposano e divorziano nel giro di un anno. Sarà il primo degli otto matrimoni che contribuiranno a rendere unica l’esistenza della Taylor, che sposerà nel 1952 l'attore Michael Wilding da cui avrà due figli e, nel 1957, il produttore Mike Todd padre della figlia Liza. Dopo la morte di Todd, in un incidente aereo, Liz sposerà il collega Eddie Fisher (che per lei aveva lasciato un'altra star, Debbie Reynolds) a cui seguirà quello che viene indicato come il grande amore della sua vita, l'attore Richard Burton, da cui divorzierà nel 1974 per risposarlo l'anno dopo e subito divorziare. Dal 1976 al 1982 è la moglie del senatore John Warner, mentre l'ultimo uomo che la porta all'altare è Larry Fortensky, con cui rimane legata dal 1991 al 1996.
    In questa girandola di matrimoni e divorzi la sua carriera procede inarrestabile: la troviamo nei cast di: "Un posto al sole" (1951), "L’ultima volta che vidi Parigi" (1954) e "Il gigante" (1956), con uno sconvolgente James Dean. Tra il 1957 e il 1959 riceve tre nominations agli Oscar per "L'albero della vita" (1957) con Montgomery Clift, "La gatta sul tetto che scotta" (1958) con un indimenticabile Paul Newman e per "Improvvisamente l'estate scorsa" (1959), ancora con Clift e la bravissima Katherine Hepburn. La prima statuetta arriva nel 1961 per la sua interpretazione in "Venere in visone" (1960), in cui recita con il marito Eddie Fisher. Nel 1963 diventa l'attrice più pagata quando accetta di lavorare nello storico "Cleopatra". E' sul set di questo kolossal che scoppia la passione tra Liz e Richard Burton. La coppialavorerà ancora insieme nel 1963 in "International Hotel" e tre anni dopo in "Chi hapaura di Virginia Wolf" (1966) con cui l'attrice si aggiudicherà la seconda statuetta. Gli anni Sessanta si chiudono per la Taylor con "Riflessi in un occhio d'oro" (1967) accanto a Marlon Brando. Sono anni movimentati e intensi, in cui l’attrice occupa spesso le pagine delle riviste di gossip.
    Nota è soprattutto la sua passione per i gioielli e, tra quelli che le sono appartenuti negli anni, i più famosi sono il diamante Krupp e il diamante Taylor-Burton, uno dei tanti incredibili regali del marito Richard Burton. Ma poco alla volta l'attrice si allontana dal lavoro. Tra le ultime prove si può ricordare nel 1980 quella resa in "Assassinio allo specchio", tratto da un romanzo di Agatha Christie. Quando nel 1985 il suo amico e collega Rock Hudson muore per Aids, Liz decide di impegnarsi in prima persona nella raccolta di fondi per la ricerca e la lotta alla malattia. Ma è la sua salute a obbligarla a una vita sempre più ritirata.
    Colpita da anni da una grave forma di insufficienza cardiaca, aggravata da due polmoniti, Liz ha affrontato e combattuto due forme di cancro, al cervello e alla pelle e ha subìto più di un infortunio alla schiena. Le sue cattive condizioni di salute la costringono ormai a vivere sulla sedia a rotelle e a limitare al massimo le uscite in pubblico, come quella per il Macy’s Passport 2008 Gala serata di raccolta di fondi per la lotta all’Aids a cui si è fatta accompagnare dal vecchio amico Jason Winters, suscitando una forte emozione tra i presenti. Un'attrice che ha dato al pubblico personaggi indimenticabili e grandi emozioni ,che ha vissuto con passione e amore ogni esperienza sul set e nella vita privata, che ha affrontato scandali e dolori con forza e coraggio.
    L'ultima grande diva degli anni d'oro di Hollywood si spegne il 23 marzo 2011.

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    Liz Taylor con James Dean

     
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    31. Janet Leigh in Psyco (Psycho)

    Fu notata da Norma Shearer che le fece firmare un contratto cinematografico con la Metro Goldwyn Mayer. La Leigh ha esordito sul grande schermo nel 1947 con La cavalcata del terrore di Roy Rowland. Subito notata per il viso affascinante e aperto e il fisico dal sottile ma aggressivo sex-appeal, ha potuto dimostrare la sua bravura in vari generi di film: dalla commedia brillante (Mia sorella Evelina, 1955, di Richard Quine), alle storie nere (L'infernale Quinlan, 1957, di Orson Welles), ai westerns (Lo sperone nudo, 1953, di Anthony Mann). La sua immagine tuttavia è legata in particolar modo al ruolo della ladra che viene assassinata in Psycho (1960) di Alfred Hitchcock. È stata sposata con Stanley Roberts e con Tony Curtis: dall'unione con quest'ultimo è nata Jamie Lee Curtis, che ha intrapreso una brillante carriera cinematografica (Un pesce di nome Wanda).

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    30. Bibi Andersson in Persona

    Fece la sua prima comparsa nel cinema con Dum-Bom (1953) e nel 1955 fu scelta da Bergman per il ruolo di una tenera adolescente in Sorrisi di una notte d'estate. La commovente malinconia di questa interpretazione trovò una più complessa espressione nel Settimo sigillo (1956) e, in un duplice ruolo, nel Il posto delle fragole (1957). L'attrice mutò poi sorprendentemente il suo stile interpretando un Personaggio meno tenero dei precedenti: l'eroina incestuosa del Il letto della sorella (1966), per la regia di Vilgot. Per Bergman sostenne con impeccabile disinvoltura ruoli sempre più complessi in Persona (1967), in Passione (1970) e ne L'adultera (1971). Bibi Andersson è apparsa anche in alcuni film americani: fu la vulnerabile eroina al bando nel selvaggio western di Ralph Nelson, Duello a El Diablo (1966), e con la sua interpretazione conferì uno speciale tono provocatorio a Lettera al Kremlino (1970) di John Huston. Va poi ricordata nell'eccentrico Quintet (1979) di Robert Altman e fra i passeggeri in pericolo di Airport 80 (1979) di David Lowell Rich.

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    Bibi Andersson con Liv Ullmann

     
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    29. Catherine Zeta-Jones in Chicago

    Gallese, Catherine Zeta-Jones è nata a Swansea il 25 settembre 1969 e fin da bambina ha dimostrato un particolare interesse per lo spettacolo, non perdendo mai l'occasione per esibirsi in improvvisati e caotici spettacolini casalinghi. Ben presto però ha cominciato anche a calcare il palcoscenico delle piccole compagnie locali, finché non si è trasferita a Londra, dove ha debuttato a soli diciassette anni nei teatri del West End. Sul grande schermo ha esordito nel 1990 nel ruolo di Sheherazade nel film di Philippe de Broca Les mille et une nuits, poi si è dedicata alla tv interpretando numerosi serial di successo. Dopo aver tentato senza successo la strada della canzone, Catherine si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha interpretato un piccolo ruolo nel pessimo film di John Glen Cristoforo Colombo: la scoperta (1992). Tornata in patria per affiancare l'ex Monty Python Eric Idle in Duca si nasce (1993), la Zeta Jones ha continuato per anni ad interpretare numerosi ruoli in varie serie tv nell'attesa di sfondare finalmente a Hollywood. E dopo tanta gavetta, nel 1998 il suo talento e la sua bellezza mediterranea e sensuale hanno conquistato il pubblico grazie alla sua apparizione al fianco di Anthony Hopkins e Antonio Banderas nello spettacolare La maschera di Zorro. Nel 1999 Catherine ha recitato nell'action movie Entrapment e nel fallimentare Haunting - Presenze, mentre nel 2000 ha vestito i panni dell'antipaticissima Charlie Nicholson in Alta fedeltà (2000) e poi ha interpretato il pluripremiato Traffic (2000) al fianco del marito Michael Douglas, sposato il 18 novembre dello stesso anno, dopo aver firmato un accordo prematrimoniale miliardario e dopo essere diventata mamma del piccolo Dylan Thomas e di Carys Zeta. Scoppiettante al fianco di Julia Roberts nella commedia I perfetti innamorati (2001), Catherine Zeta-Jones ha conquistato l'Oscar come migliore attrice non protagonista nell'applauditissimo Chicago (2002), duellando a gorgheggi e colpi di danza contro la bionda Renèe Zellweger.
    È stata poi tra i protagonisti del film Ocean's Twelve, (2004), ancora di Sodebergh; nel 2003 i fratelli Coen l'hanno diretta nella commedia Prima ti sposo, poi ti rovino, mentre nel 2005 è tornata a vestire i panni di Elena in The Legend of Zorro di Martin Campbell. Nel 2007 ha girato due film: Sapori e dissapori di Scott Hicks, nel quale interpreta una chef nevrastenica alle prese con una nipotina orfana, e Houdini - L'ultimo mago di Gillian Armstrong, sugli ultimi anni della vita del mago Houdini.
    Nel 2009 è la protagonista di The Rebound - Ricomincio dall'amore di Bart Freundlich, assieme a Justin Bartha e John Schneider, in cui interpreta una signora di mezza età che si innamora di un uomo di vent'anni più giovane.

    Dopo una pausa dal set di circa tre anni dovuta agli impegni a Broadway prima e alla malattia del marito Michael Douglas dopo ritorna sul set all'inizio del 2011, e inanella un progetto dietro l'altro: Gabriele Muccino la dirige nella commedia calcistica Quello che so sull'amore. Stephen Frears (che l'aveva già diretta in Alta fedeltà del 2000) la vuole per interpretare Tulip Heimowitz nell'adattamento di Lay the favorite, libro di memorie ad opera di Beth Raymer. Inoltre il regista e coreografo Adam Shankman crea per lei il ruolo della cattiva nell'adattamento cinematografico di Rock of Ages; interpreta inoltre la moglie fedifraga di Russell Crowe in Broken City di Allen Hughes e un'affascinante dottoressa per Steven Soderbergh, che la dirige per la terza volta in The Bitter Pill. L'attrice apparirà inoltre nel cast del sequel del film Red (2010), a fianco di attori del calibro di Bruce Willis, Helen Mirren, John Malkovich and Mary Louise Parker.

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    28. Monica Bellucci in Malena

    Nata a Città di Castello, il 30 settembre 1969, Monica Bellucci dopo la maturità classica si iscrive alla facolta di Giurisprudenza che abbandona quasi subito per trasferirsi a Milano e intraprendere la carriera di modella. Il successo è immediato tanto che diventa in breve tempo una delle top model italiane piu richieste nel mondo. Nel 1998, la rivista francese "Elle" le dedica diverse copertine e l'anno dopo il fotografo Richard Avedon la immortala a New York per una campagna della Revlon.
    Dopo aver coronato il sogno di fare da grande la modella, inizia a studiare recitazione e nel 1990 debutta come attrice in Vita coi figli, film per la televisione diretto da Dino Risi.
    Anche come attrice esordiente non tarda a comparire tra gli interpreti di importanti produzioni internazionali come il Dracula di Bram Stoker (Francis F. Coppola, 1992), senza trascurare le offerte che le vengono dal cinema italiano, Carlo Vanzina la dirige in I mitici (1994), dove recita in dialetto umbromarchigiano, divertendosi a sfidare la sua immagine di divina top model, successivamente schiaffeggiata in Il cieloe sempre piu blu (A. Grimaldi, 1996).
    Dopo essersi aggirata nei dintorni di un delfino con Palla di Neve (Maurizio Nichetti, 1995), cerca in Francia nuove possibilita di lavoro e nel 1996 il regista Gilles Mimouni le offre il ruolo di protagonista in L'appartament, film che la vede accanto a Vincent Cassel, suo futuro marito, e che le fa ottenere il premio Cesar come attrice piu promettente dell'anno.
    Particolarmente attiva in Francia, nel 1997 interpreta la donna sordomuta di un ladro nell'opera prima di Jan Kounen Dobermann, ancora una volta insieme a Vincent Cassel. Malgrado i suoi impegni nel cinema, continua a fare la modella e a prestare la sua immagine per pubblicizzare gioielli, profumi, orologi, reggiseni e si affida nuovamente a Richard Avedon e poi a Fabrizio Ferri per essere fotografata in due prestigiosi calendari. La sua bellezza trova tutti concordi, donne comprese. E' lei la piu bella. Anche per Pierce Brosnan che rimane deluso quando non può averla al suo fianco nelle vesti di bond-girl.
    Come attrice, il cliché della bella donna le va stretto. Intanto continua a cercare ruoli stimolanti, anche in Italia, e nel 1998 figura tra gli interpreti di L'ultimo Capodanno dell'umanita (Marco Risi), ma sembra essere ancora il cinema straniero ad offrirle le occasioni piu fortunate, come A los que aman (Isabel Coixet, 1998), con cui conquista il pubblico spagnolo, o come Under Suspicion (2000) di Stephen Hopkins, dove recita accanto a Gene Hackman e Morgan Freeman.
    Dopo essere stata diretta da Giuseppe Tornatore nello spot del profumo Dolce e Gabbana, è la protagonista del suo ultimo film , Malena, ambientato in un paesino della Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Ma è di nuovo in viaggio, nel tempo e nello spazio, per riproporre sul grande schermo una storia mozzafiato, realmente accaduta nella Francia del '700. Le pacte des loups, di Christophe Gans, è un thriller in costume dove la sua bellezza risplende tra le imprese efferate di un lupo mannaro e Vincent Cassel.
    La sua ascesa è irresistibile e nel giro di pochi anni Bellucci diventa il simbolo della bellezza italiana nel mondo, la star nostrana più conosciuta all'estero. Ruoli più maturi, come quello in Ricordati di me, ruoli ancora passionali, come la Maddalena di The Passion, o ancora ruoli avventurosi e atletici nei Matrix Revolutions e Matrix reloaded, parti in cui mescola la comicità alla proria bellezza statuaria (Asterix & Obelix: Missione Cleopatra) e parti puramente da commedia all'italiana come nel recente film di Paolo Virzì N - Io e Napoleone. Nonostante l'agenda sia più fitta che mai d'impegni, la bella Monica cerca di strappare il maggior tempo possibile per dedicarsi alla figlia, la piccola Deva, nata dal matrimonio con Vincent Cassel.
    Nel suo andirivieni tra Roma e Parigi tra il 2007 e il 2008 è tornata in Italia per girare due film: Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana, nel ruolo dell'attrice dell'era fascista Luisa Ferida, e in L'uomo che ama di Maria Sole Tognazzi.
    Al festival di Berlino del 2009 viene presentato The Private Lives of Pippa Lee di Rebecca Miller, dove recita con grandi nomi del cinema internazionale tra cui Robin Wright Penn, Winona Ryder e Keanu Reeves. Presenta nello stesso anno al festival di Cannes il film fuori concorso Ne te retourne pas diretto da Marina De Van, film che vede la partecipazione di un'altra icona del cinema francese Sophie Marceau.
    Alla quarta edizione del Festival del Cinema di Roma veste i panni di Tosca, con Andrea Bocelli, nel cortometraggio firmato da Franco Zeffirelli, Omaggio a Roma, voluto fortemente dal comune di Roma per promuovere l'immagine della capitale nel mondo.

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    Monica+Bellucci+as+Malena+Scordia+(1)

     
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    27. Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)

    Audrey Kathleen Ruston (nome cambiato poi in Edda Van Heemstra durante la guerra) nasce il 4 maggio 1929 a Bruxelles da padre banchiere inglese e da madre baronessa olandese; di famiglia agiata, frequenta la scuola di ballo, sognando di diventare come quella grande danzatrice che risponde al nome di Margot Fonteyn. Negli anni della guerra deve a lungo soffrire la fame, e si dice che la sua struttura fisica, così snella e flessuosa, si sia in fondo determinata quando la ragazza dovette cibarsi solo di povere cose (narra la leggenda che per un periodo lei e la sua famiglia non trovarono di meglio per cibarsi che bulbi di tulipano).

    La prima persona che la nota è la scrittrice - allora ottantenne - Colette (un mostro sacro della cultura del Novecento), in vacanza a Montecarlo, che la vuole come protagonista della sua commedia teatrale "Gigi", tratta da un suo romanzo. In seguito, a ventidue anni, agli albori della carriera, ottiene un ruolo di principessa birichina nel film "Vacanze Romane" di William Wyler, che le porta anche un Oscar come miglior attrice protagonista.

    Poi nel 1954 arriva "Sabrina" (di Billy Wilder, con Humphrey Bogart), uno dei film più belli che oggi la storia del cinema ricordi, che la lancia nell'Olimpo delle star. Nel ruolo dell'omonima protagonista Audrey Hepburn risulta più bella ed elegante che mai, ma soprattutto dotata di una vena di ingenuità e di freschezza che la rendono unica.

    La bellezza eterea di Audrey Hepburn non è l'unico elemento che la consacra regina di Hollywood. Alle spalle vi è anche un'indiscutibile bravura, tale da venir richiesta da tutti i maggiori registi del tempo. Gira così "Arianna", "Colazione da Tiffany" (con George Peppard), "My fair lady", "Verdi dimore", "Guerra e pace", "Come rubare un milione di dollari e vivere felici", "Storia di una monaca", "Robin e Marian"; e, ancora, "Due per la strada", "Cenerentola a Parigi" (con Fred Astaire) e tanti altri.

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