Le 100 donne più belle del cinema

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    71. Theda Bara in Cleopatra

    Esotica e misteriosa, allattata - per la leggenda hollywoodiana - con sangue di serpente e cresciuta tra scheletri e ragnatele, Theda Bara fu la capostipite delle "vamp", l'indiscussa pioniera delle donne fatali. Lanciata sullo schermo nel 1914 in The Stain, ottenne il pieno successo l'anno seguente con A Fool There Was. Theda cominciò così ad apparire sempre più frequentemente nei film, come esempio della donna bella ma terribilmente spietata e divoratrice (il nome Theda sarebbe un voluto anagramma di "death", che in inglese significa "morte"). Theda Bara era in realtà una ragazza timida e delicata, dedita più allo studio che alla recitazione. Fra le pellicole più famose a cui prese parte ricordiamo Carmen (1915), Madame Du Barry (1917) e Cleopatra (1917). Purtroppo l'attrice divenne schiava del suo personaggio, così nell'America degli anni '20 e dell'età del Jazz, il pubblico trovò quasi ridicola l'idea della "vamp" che in precedenza aveva affascinato. Così nel giro di pochi anni le proposte cinematografiche iniziarono a scarseggiare. Dopo un'ultima apparizione in Madame Mystery, del 1926, lasciò per sempre il cinema. Morì all'età di sessantaquattro anni, avendo conservato un nome d'arte e un'aura mitica per generazioni che non l'avevano, né mai l'avrebbero vista sullo schermo.

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    70. Jean Harlow in Lo schiaffo (Red Dust)

    Jean Harlow, la sofisticata bionda di platino, nei suoi pochi anni di vita si impose, grazie a un fascino sensuale e aggressivo, come uno dei miti senza tempo di Hollywood. Purtroppo fin dall'infanzia ebbe una vita difficile: a dieci anni i genitori si separarono, mentre il patrigno, Marino Bello, sembrava interessarsi più a lei che alla madre. A 16 anni sposò il figlio di un agente di borsa, ma il matrimonio durò poco e si trasferì a Hollywood con la madre e il patrigno. Introdotta nel mondo del cinema per la sua spettacolare bellezza, in breve tempo venne notata dal Hal Roach, produttore dei film di Stan Laurel e Oliver Hardy, che nel 1929 la fece lavorare in tre cortometraggi con la famosa coppia di comici. Uno di questi fu Double Whoopee (Agli ordini di sua altezza), nel quale recitò già la parte da "vamp ": interpretò infatti un'affascinate ed elegantissima bionda alla quale Laurel & Hardy, rispettivamente il fattorino e il portiere di un prestigioso albergo di Broadway, strappano involontariamente la gonna chiudendogliela nella portiera della macchina dalla quale l'attrice è scesa. Ottenne la sua vera affermazione in Hell's Angels (Gli angeli dell'inferno, 1931), dove interpretava il ruolo che poi le sarebbe rimasto addosso per sempre: la donna ammaliatrice. I suoi personaggi di donne spregiudicate per quel periodo, fecero di lei un sex-symbol degli anni '30, ma la condannarono anche a subire pesanti critiche dai moralisti. Memorabili sono i film The Public Enemy (Nemico pubblico, 1931) di William Wellman e Platinum Blonde (La donna di platino, 1931) di Frank Capra. In quest'ultimo il soprannome, dovuto al colore dei capelli, divenne sinonimo della Harlow e di un certo tipo di figura femminile. Il 2 luglio 1932 l'attrice sposò Paul Bern, produttore della Metro Goldwyn Mayer, che morì appena due mesi dopo in circostanze misteriose. Pare che si sia trattato di suicidio. La Harlow comunque non fu coinvolta nella ridda di polemiche e di pettegolezzi che seguirono alla tragica fine di Bern. Pur toccata profondamente dalla morte del marito, l'attrice si gettò a capofitto nel lavoro recitando in una dozzina di film per la MGM, nei quali dimostrò di poter interpretare ruoli molto più significativi. Recitò così insieme ad attori del calibro di Clark Gable, con cui girò in tutto sei film, di Wallace Beery, Spencer Tracy e William Powell. Il primo film memorabile con la MGM fu Red Dust (Lo schiaffo, 1932) di Victor Fleming. Seguirono altri successi come Red-Headed Woman (La donna dai capelli rossi, 1932) di Jack Conway, Dinner at Eight (Pranzo alle otto, 1933) di George Cukor, China Seas (Sui mari della Cina, 1935) di Tay Garnett, Riffraff (1936) di Robert Z. Leonard e Libeled Lady (La donna del giorno, 1936) di Jack Conway. Intanto nel 1934 si era risposata con Hal Rosson, un operatore cinematografico, ma anche questa esperienza matrimoniale fallì. All'età di ventisei anni, durante le riprese di Saratoga (Saratoga, 1937) diretto da Jack Conway, Jean Harlow morì per un avvelenamento del sangue dovuto ad una nefrite acuta. Per terminare il film l'attrice venne sostituita da una controfigura.

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    Jean Harlow con Clark Gable

     
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    69. Brigitte Bardot in E dio creò la donna (Et Dieu... créa la femme)

    Venti anni vissuti da sex symbol e una trentina passati ad abbattere quell’immagine mitica che il mondo si era fatta di lei. Storia singolare quella di Brigitte Bardot, icona femminile del cinema francese degli anni ’60. Nasce da una famiglia benestante il 26 settembre del 1934, a Parigi, nel quartiere residenziale di Passy. In un’autobiografia racconta che da piccola era piuttosto bruttina. Pensava solo alla danza e alla musica e per seguire la sua vocazione si iscrisse al conservatorio. Non immaginava che da lì a poco avrebbe dovuto abbandonare il suo sogno per trasformarsi lei stessa in quello proibito di milioni di uomini.
    A quindici anni appena la sua carriera è già segnata. Appare sulla copertina della rivista femminile ‘Elle’ e nel giro di poco tempo debutta al cinema. Provocante Lolita dai capelli biondi scombinati, la boccuccia sempre imbronciata e un mezzobusto mozzafiato, la Bardot gira il suo primo film nel 1952. Ha appena diciotto anni. Sulla soglia della maggiore età, nello scandalo generale, sposa Roger Vadim, con cui intratteneva già una relazione quando era ancora minorenne. Da bravo pigmalione, il regista le regalerà la celebrità dirigendola nel film Piace a troppi (farà la stessa cosa con Catherine Deneuve e Jane Fonda). Il titolo originale è "Et Dieu crea la femme", da tradursi anche con "E Vadim creò BB". Esplode nel mondo il mito della biondina sexy francese.
    Da lì in poi gira una quarantina di pellicole, spesso modeste, in venti anni di carriera. La punta massima del prestigio la tocca quando entra nella corte di Jean-Luc Godard, uno dei massimi esponenti della Nouvelle Vague, per recitare in Il disprezzo (1963), dal romanzo di Alberto Moravia. Poco dopo i quaranta anni, assediata dai giornalisti di cronaca rosa, stressata dai flash dei fotografi che le facevano la posta dietro la finestra della villa di Saint Tropez, abbandona la scena. Ma al contrario di Greta Garbo, altro mito del cinema desaparecido per scelta, non si ritira a vita privata per lasciare negli spettatori intatto in eterno il ricordo della sua bellezza perduta. Bensì perché "la celebrità ha fatto della mia vita un inferno", ha spiegato un giorno.
    La Bardot abbandona i set, ma apparirà spesso in pubblico, esibendo fieramente le sue rughe. Imbruttita, e anche un poco incattivita col passare degli anni, comparirà per lanciare le sue nuove battaglie. La difesa dei diritti degli animali prima di tutto, dei quali si circonda nel suo buen ritiro in Costa Azzurra, per anni un porto di mare e di marinai. Campagne contro la caccia alla foca, contro le pellicce ("Andreste con un vero e proprio cimitero sulle spalle"), contro chiunque si mettesse contro le bestie, compresi i musulmani che per una sua invettiva violenta le costarono l'etichetta di razzista: "Se i musulmani la smettono di sgozzare milioni di montoni per me diventano le persone più meravigliose del mondo", si giustificava così. Quasi sempre raggiunge l'eccesso, come quella volta che parlando di un gallo che in campagna, alle cinque del mattino, disturbava la quiete pubblica, disse: "E' come se proibissero a Pavarotti di cantare all'Opera". Ma la sua vita tutta è un eccesso.

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    86. Gwyneth Paltrow in Paradiso Perduto (Great Expectations)

    Prima di vincere l'Oscar 1999 come migliore attrice protagonista per il film Shakespeare in Love (1998), Gwyneth Paltrow non era molto conosciuta: spesso veniva definita "l'attrice inglese fidanzata con Brad Pitt". In realtà Gwyneth Paltrow non è affatto inglese e di esotico (per Hollywood) ha soltanto il nome, di origine gaelica. Figlia dell'attrice Blythe Danner e dell'influente produttore televisivo Bruce Paltrow, Gwyneth Kate Paltrow è nata a Los Angeles il 28 settembre 1973. Molto presto ha cominciato a lavorare come comparsa nelle produzioni del padre.
    A undici anni Gwyneth si trasferisce con la famiglia a New York dove comincia a frequentare la Spence School. In quegli anni la Paltrow trascorre quasi tutte le vacanze estive seguendo la madre che lavora in teatro nel Berkshires (Massachusetts), inizia a partecipare agli spettacoli e ottiene progressivamente ruoli sempre piu importanti. Nel 1991 è protagonista, insieme alla madre, di Picnic, messo in scena al Williamstown Theatre. Lo stesso anno Gwyneth decide di abbandonare gli studi di storia dell'arte alla University of California di Santa Barbara e di dedicarsi completamente alla sua carriera di attrice.
    Il film di esordio è il musical Shout (1991), con John Travolta, immediatamente seguito da Hook ' Capitan Uncino (1991), dove Gwyneth Paltrow interpreta la giovane Wendy.
    Nel 1995, sul set del film Seven, di David Fincher, la Paltrow conosce Brad Pitt: la loro relazione, durata fino al giugno del 1997 e costantemente seguita dalla stampa, sarà fondamentale per trasformare Gwyneth in una star internazionale. Dopo il film britannico Sliding Doors (1998), di Peter Howitt, e l'Oscar per Shakespeare in Love, la carriera della Paltrow è definitivamente decollata.
    Negli anni seguenti alterna con grazia e stile il genere drammatico, Proof - La prova di John Madden, a quello più brillante - I Tenembaum (2001) e Amore a prima svista di Peter e Bobby Farrelly. Nel 2006 recita nei film Infamous - Una pessima reputazione e Correndo con le forbici in mano. Nel 2007 recita in Iron Man di Jon Favreau, tratto dall'omonimo fumetto.
    Nel 2010 recita nel film musicale Country Strong, per cui ha contribuito alla colonna sonora registrando il brano Country Strong, distribuito come singolo nelle radio statunitensi a partire dall'agosto 2010. Durante l'83a edizione degli Academy Awards, la Paltrow si esibita come altro brano della colonna sonora, Coming Home, candidato nella categoria per la migliore canzone originale.
    Nel 2011 prende parte al film di Steven Soderbergh Contagion, con un nutrito cast comprende, oltre la Paltrow, Matt Damon, Kate Winslet, Jude Law e Marion Cotillard.
    Oltre che con Brad Pitt, in passato ha avuto relazioni sentimentali con Ben Affleck e Luke Wilson. Dal 5 dicembre 2003 è sposata con Chris Martin, leader dei Coldplay. I due hanno due figli, Apple Blythe Alison Martin nata nel 2004 e Moses Bruce Anthony Martin nato nel 2006. La Paltrow è molto amica di Madonna, dello stilista Valentino, della stilista Stella McCartney e di Steven Spielberg, caro amico di famiglia. E' vegana, e pratica una dieta macrobiotica.


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    Edited by Albrecht - 8/1/2013, 16:26
     
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    67. Natalie Wood in Gioventù Bruciata (Rebel Without a Cause)

    Già a quattro anni apparve sullo schermo e ad appena nove anni era una piccola diva grazie alla sua partecipazione ne Il Miracolo della 34ma strada (1947) di Gorge Seaton. A seguito di questo successo in appena tre-quattro anni interpretò ben 18 film. A metà degli anni Cinquanta la troviamo in Gioventù bruciata di Nicholas Ray a fianco di James Dean, Sal Mineo e Dennis Hopper dove interpretava Judy l'adolescente anticonformista compagnia delle scorribande dei "ribelli senza una causa"e in Sentieri selvaggi (1956) di John Ford: due film che sanciscono il suo passaggio allo star system nel quale resterà saldamento per un altro decennio abbondante. Nel 1961 prende parte al pluripremiato West Side Story di Robbins e Wyse, Splendore nell'erba di Elia Kazan, Strano incontro (1962) di Robert Mulligan ottenendo per questo ultimi due nomination all'Oscar. Dopo il 1966 la sua attività si è diradata e le sue apparizioni sono avvenute soprattutto in TV. Degnissime di nota le sue partecipazioni in Bob & Carol & Ted & Alice (1969) di Paul Mazursky e Brainstorm - Generazione elettronica (1981) di Douglas Trumbull. È tragicamente scomparsa all'età di 43 anni.

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    Natalie Wood con James Dean



    Edited by Albrecht - 9/1/2013, 17:23
     
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    66. Chen Shiang-chyi in Che ora è laggiù? (Ni neibian jidian)

    Chen debutta come attrice nel 1991 con "A brighter summer day" di Edward Yang. Nel 2001 è la ragazza di cui è innamorato il protagonista nel drammatico "Che ora è laggiù?" di Tsai Ming-Liang, in concorso al Festival di Cannes 2001. Tsai Ming-Liang la vuole anche nelle pellicole "Good Bye Dragon Inn" (2003) e ultimamente nel film "Il gusto dell'anguria" (2005) accanto a Lee Kang-Sheng.

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    65. Laura Harring in Mulholland Drive

    Nasce a Los Mochis, nel Sinaloa (Messico), il 3 marzo 1964 da María Elena Cairo Martínez, una psicanalista e imprenditrice immobiliare messicana, e da Raymond Herring, un benestante contadino messicano figlio di un immigrato austriaco e di un'immigrata tedesca. I due divorziarono nel 1971. Laura visse i suoi primi dieci anni in Messico prima che la sua famiglia si trasferisse in Texas. All'età di sedici anni andò a studiare in Svizzera nel prestigioso Aiglon College. Successivamente tornò in Texas ed entrò nel mondo dei concorsi di bellezza fino a vincere, nel 1985 il titolo di Miss USA per la prima volta assegnato ad un'ispanoamericana.
    Laura trascorse l'anno seguente viaggiando per l'Asia e l'Europa e facendo volontariato in India. In Europa sposò, nel 1987 il conte Carl-Eduard von Bismarck-Schönhausen, da cui divorziò nel 1989. Studiò teatro e recitazione alla London Accademy of Performing Arts ed approfondì lo stile della commedia dell'arte italiana oltre ai balli latinoamericani in particolare il tango argentino.
    È principalmente famosa per aver lavorato nel 2001 nel film di David Lynch Mulholland Drive insieme a Naomi Watts e Justin Theroux. Nel 2003 ha avuto una parte in Mi casa, su casa con Barbara Eden. Nel 2004 interpretò la moglie di John Travolta nell'omonimo adattamento cinematografico del fumetto The Punisher e nel 2006 ebbe un ruolo in The Shield

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    Laura Harring con Naomi Watts

     
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    64. Cameron Diaz in Tutti pazzi per Mary (There's Something About Mary)

    Solare come le spiagge californiane da cui proviene, grandi occhi azzurri e capelli biondo naturale ereditati dalla madre anglo - tedesca, fisico sensuale da cubana (come suo padre), simpatico sorriso corredato da fossette: questa è la Cameron Diaz che ci ha fatto divertire e innamorare con decine di film. Cameron nasce a San Diego da Emilio Diaz, sovrintendente di una compagnia petrolifera e Billie Earley, agente di una compagnia di esportazioni, frequenta la Long Beach Polytechnic High School fino a quando non viene scoperta da un fotografo di moda. E pensare che a scuola la chiamavano “Skeleton” per l’eccessiva magrezza! Qualche anno più tardi, ormai famosa, si è presa la rivincita sui compagni di scuola invidiosi perché il regista Peter Farrelly (“Tutti Pazzi per Mary”) disse di lei: “Beve come un marinaio e mangia come un camionista, spazzolando un piatto dopo l’altro”. La Diaz comincia a 16 anni a lavorare per l’agenzia di modelle Elite e viaggia tra Europa, Giappone, Australia e Nord Africa. Dopo alcuni provini andati male, nel 1994 riesce ad ottenere la parte della pupa del boss nel film “The Mask - Da Zero a Mito” con Jim Carrey. La sua Tyna Carlyle resta nell’immaginario collettivo e questa pellicola diventa il suo trampolino di lancio (lo stesso vale per Carrey che fino ad allora era praticamente sconosciuto). Nei tre anni successivi la bionda californiana recita esclusivamente in produzioni indipendenti dirette da giovani registi, come “Una cena quasi perfetta” o “Due mariti per un matrimonio”. Nel primo interpreta una studentessa universitaria, che con altri 4 studenti organizza cene che terminano con avvelenamenti mentre nel secondo è accanto a Keanu Reeves. Nel 1996 è protagonista in: “Il Senso dell’Amore” (commedia familiare di ambientazione irlandese) e “Acque Profonde” diretto da Jim Wilson. Il grande successo di pubblico arriva l’anno successivo con ”Il Matrimonio del Mio Migliore Amico” al fianco di Julia Roberts e Rupert Everett, in cui è la dolce Kimmy, studentessa di buona famiglia che sta per sposarsi con un giornalista sportivo, ex della Roberts, la quale è decisa a riconquistarlo a poche ore dalle nozze. Indimenticabile la scena in cui Cameron si esibisce inun karaoke spaccando praticamente i timpani dei suoi commensali. Sempre nel 1997 gira “Keys to Tulsa” e poi “Una Vita Esagerata” con la regia di Danny Boyle, commedia sentimentale in cui due angeli cercano di far scoccare la scintilla dell’amore tra lei e Ewan McGregor. Finalmente viene notata da registi di primo ordine come Terry Gilliam che la dirige in “Paura e delirio a Las Vegas”, viaggio verso Las Vegas di un singolare giornalista e un dottore psicopatico in una macchina carica di droga. Successivamente Cameron avrà l’opportunità di lavorare con altri due mostri sacri della regia come Oliver Stone e Martin Scorsese ottenendo buoni risultati. Il film chela rende nota in tutto il mondo è certamente “Tutti Pazzi per Mary” dei fratelli Farrelly in cui interpreta Mary, la fidanzatina del liceo di Ted (Ben Stiller) deciso a riconquistarla a 30 anni con l’aiuto di un detective privato (Matt Dillon). Con questa pellicola Cameron Diaz conquista la sua prima nomination ai Golden Globes e conosce uno dei grandi amori della sua vita: Matt Dillon con cui inizia una love story durata tre anni. Contemporaneamente a “Tutti Pazzi per Mary” è nel noir di Peter Berg “Cose molto cattive”. Nel 1999 è nel cast di “Essere John Malkovich” in cui è la brutta Lotte, impiegata in un negozio di animali domestici. Con questa pellicola arriva per la giovane Cameron la seconda nomination aiGolden Globes. Successivamente Oliver Stone la convoca per il ruolo di una spietata dirigente di una squadra di football per “Ogni Maledetta Domenica” in cui lavora accanto ad Al Pacino. Molto apprezzata dalla critica anche la sua interpretazione in “Le cose che so di lei”, film a episodi di Rodrigo Garcia in cui interpreta una ragazza cieca. Nel 2000 torna al grande successo di botteghino con l’adattamento cinematografico del celebre telefilm degli anni ’70 “Charlie’s Angels”. Grazie al secondo episodio di questa serie (girato nel 2003), Cameron diverrà una delle attrici più pagate di Hollywood con un compenso di venti milioni di dollari per singolo ruolo. Guadagna la sua terza nomination ai Golden Globes con “Vanilla Sky” di Cameron Crowe con il ruolo della fidanzata di che scopre il tradimento e si suicida in un incidente d’auto. Dopo aver girato due cameo in “Minority Report” di Steven Spielberg e in “Slackers” viene chiamata da Martin Scorsese per la ricostruzione della New York fine Ottocento in “Gangs of New York”. Anche con questa interpretazione Cameron si guadagna una nomination ai Golden Globes (peccato che nessuna di queste si sia mai concretizzata in un premio). Tra il 2005 e il 2008 Cameron viene sempre più connotata da Hollywood come la ragazza sensuale per commedie sentimentali come “In Her Shoes - Se fossi lei” oppure “L’Amore nonva in Vacanza”. Nel secondo la nostra Cameron non sfigura affatto accanto all’altra brava attrice Kate Winslet. La bionda californiana si è tolta persino lo sfizio del doppiaggio prestando la sua voce tra il 2001 e il 2010 alla principessa Fiona intutti e quattro gli episodi del cartone animato “Shrek”. Qui lavora accanto ad un altro suo storico fidanzato vip: Justin Timberlake che doppia invece Artie in “Shrek 3”. Tra gli impegni più recenti della solare Cameron ricordiamo: "La custode di mia sorella" (2009) di Nick Cassavetes, storia di una ragazza messa al mondo in vitro per salvare la vita alla sorella maggiore malata di leucemia; "The Box" (2009) thriller scritto e diretto da Richard Kelly basato sul racconto Button, Button di Richard Matheson; la rocambolesca commedia "Innocenti bugie" (2010) di James Mangold, in cui affianca Tom Cruise. La Diaz è stata spesso al centro delle cronache rosa per questa storia con il giovane cantante di 9 anni più piccolo di lei. Il rapporto è terminato piuttosto rovinosamente per l’attrice, che ha scoperto di essere stata tradita con Scarlett Johansson. Nell’aprile 2008 Cameron ha perso il padre Emilio di soli 58 anni a causa di una polmonite e si è stretta nel dolore alla madre e alla sorella interrompendo per un breve periodo le riprese del film “La custode di mia sorella” (2009) con Abigail Breslin. Sempre nel 2008 è stata protagonista con Ashton Kutcher di “Notte Brava a Las Vegas”. Nel 2011 ben due ruoli da protagonista nei film: "The Green Hornet" e "Bad Teacher". Dopo un esordio da pupa mozzafiato Cameron si è sforzata di mettere in scena con i suoi personaggi difetti psicologici o vizi distruttivi (come l’alcolismo di “In Her Shoes”) interpretando anche ruoli scomodi e alternativi che però non sono mai stati premiati o esaltati a dovere.

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    63. Cate Blanchett in Elizabeth

    Metà australiana e metà texana, Cate Blanchett è nata a Melbourne, il 14 maggio 1969. Dopo il diploma, ottenuto nel 1992 presso l'Australian National Istitute of Dramatics Art, ha lavorato molto per il teatro, soprattutto con la Sidney Theatre Company, ottenendo ottimi risultati e numerosi riconoscimenti.
    Contemporaneamente, si è dedicata anche alla televisione, fino al 1997, anno in cui è stata scelta da Bruce Bersford per il ruolo di Susan Macarthy in 'Paradise Road'. Nello stesso anno, la Blanchett ha sposato lo sceneggiatore Andrew Upton, dal quale ha avuto un figlio nel dicembre del 2001. Nel 1998 ha indossato la corona e lo scettro della regina Elisabetta I d'Inghilterra sul set di Elisabeth di Shekhar Kapur, conquistando una nomination all'Oscar per la sua notevole interpretazione.
    Dopo Falso tracciato (1999), Un marito ideale (1999) e Il talento di Mr. Ripley (1999) è passata dalle atmosfere horror di The gift (2000) a quelle melodrammatiche di The man who cried (2000) e anche nelle sue scelte successive ha dato prova di grande versatilità. E' stata, infatti, protagonista accanto a Kevin Spacey e Julianne Moore di The Shipping News (2001), poi è passata per il noir ironico di Barry Levinson Bandits (2001) e infine ha interpretato il ruolo di Galadriel nello splendido kolossal Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello di Peter Jackson. Nel 2002, Cate Blanchett ha girato in Italia il film drammatico Heaven, scritto da Krzysztof Kieslowski e diretto da Tom Tykwer.
    Nel 2003 è la giornalista irlandese Veronica Guerin nel drammatico Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio. La sua consacrazione definitiva avviene nel 2004, quando viene scelta da Martin Scorsese per interpretare Katharine Hepburn in The Aviator, ruolo col quale vince l'oscar come migliore attrice non protagonista. Nel 2006 è al cinema con Diario di uno scandalo (nuova nomination), del regista inglese Richard Eyre, e con Babel a fianco di Brad Pitt. Nel 2007 indossa nuovamente gli abiti sfarzosi della Regina Elisabetta d'Inghilterra, diretta da Shekhar Kapur, in Elizabeth: The Golden Age, sequel del film che l'ha consacrata. Nel 2008 è in corsa per gli oscar in ben due categorie, come non protagonista per Io non sono qui (2007), film con cui ha già vinto la Coppa Volpi alla 64° Mostra del cinema di Venezia e un Golden Globe. E' inoltre candidata per la migliore interpretazione femminile per Elizabeth - The Golden Age.
    Ha interpretato il ruolo dell'Agente Irina Spalko nel kolossal Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo diretto dal regista vincitore dell'Oscar Steven Spielberg. Ne Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher, è protagonista insieme a Brad Pitt e interpreta Daisy, la donna di cui Benjamin sarà innamorato per tutta la vita mentre nel 2010 recita al fianco di Russel Crowe in "Robin Hood" di Ridley Scott; nella pellicola l'attrice ha il ruolo di Lady Marion. Il 5 dicembre 2008 ha ricevuto la sua stella nella Hollywood Walk of Fame.

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    62. Linda Fiorentino in L'ultima seduzione (The Last Seduction)

    Nata in Pennsylvania, ma cresciuta nel New Jersey, da una famiglia di origini italiane; si trasferisce dopo gli studi nei primi anni ottanta a New York per studiare recitazione. Qui lavora come cameriera nello stesso bar dove lavora un altro aspirante attore, Bruce Willis con il quale condivide l'appartamento. È in questo periodo che ottiene la parte per il suo primo film Crazy for You. Successivamente ottiene una parte nel film di Martin Scorsese Fuori orario.
    Si mette in luce però solo nel 1994, con la sua interpretazione di Bridget ne L'ultima seduzione, diretto da John Dahl, in cui ridefinisce la figura della dark lady. Questa interpretazione le fa vincere vari premi della critica, e le apre la strada a film più ambiziosi come il thriller Jade, diretto da William Friedkin, e che vede nel cast altri attori italo-americani come David Caruso e Chazz Palminteri. Il film però si rivela un fiasco al botteghino, così come scarso successo ottengono i successivi Specchio della memoria e Colpo di fulmine.
    Nel 1997 Linda è la protagonista femminile del blockbuster di fantascienza Men in Black, e per la prima volta raggiunge il grande pubblico. Anche dopo questo successo, però, Linda preferisce dedicarsi a progetti più piccoli anziché ai faraonici film hollywoodiani. E così gli anni successivi la vedono interprete di film di medio-basso budget, come il comico-grottesco Dogma, Un perfetto criminale, con Kevin Spacey, e Per amore... dei soldi, che la vede accanto ad un mostro sacro del cinema come Paul Newman.
    L'ultimo film interpretato da Linda Fiorentino è Liberty Stands Still del 2002. Dopo di allora, infatti, l'attrice decide di dedicarsi all'attività di produttrice.

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    61. Rebecca Romijn in Femme Fatale

    Figlia del mobiliere olandese Jaap Romijn e dell'insegnante Elizabeth Kuizenga, dopo aver frequentato la University of California, inizia a lavorare come modella per la rivista Sports Illustrated e per il marchio Victoria's Secret. Inizia nel campo della recitazione in alcune serie televisive come Friends.
    Famosa per l'interpretazione di Mystica, nella serie di film dedicati agli X-Men, X-Men, X-Men 2 e X-Men: Conflitto finale (ha anche un cameo nel film X-Men - L'inizio). Ottiene un piccolo ruolo nella commedia S1m0ne di Andrew Niccol, nello stesso anno viene scelta da Brian De Palma per il suo Femme Fatale, sempre tratto da un fumetto recita in The Punisher con Thomas Jane e John Travolta.
    Nel 2006 è protagonista della serie tv Pepper Dennis, mentre all'inizio del 2007 appare nella serie tv Ugly Betty, per poi diventare parte fissa del cast, nel ruolo della transessuale Alexis Meade. Nel 2009 è una delle protagoniste della serie televisiva Eastwick.

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    Rebecca Romijn con Rie Rasmussen

     
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    60. Winona Ryder in Dracula di Bram Stoker (Bram Stoker's Dracula)

    Winona Laura Horowitz è nata il 29 ottobre 1971 in una piccola citta del Minnesota dalla quale ha preso il nome. Con un padrino come Timothy Leary e un amico di famiglia come Allen Ginsberg, Winona è cresciuta nel clima della cultura psichedelica degli anni settanta. Quando Winona aveva sette anni, la famiglia si trasferì in una comune situata in un lotto di trecento acri vicino ad Elk, in California, dove non c'era la corrente elettrica, ma in compenso c'erano molti altri bambini e parecchi cavalli. Dopo un po' di tempo i genitori decisero di trasferirsi a Pentaluma, un citta a nord di San Francisco, e Winona s'iscrisse ai corsi di recitazione dell'American Conservatory Theater.
    A tredici anni fece un provino per il ruolo di Gish nel film Un fiore nel deserto (1986), ma non ottenne la parte. Poco tempo dopo la giovane attrice esordisce (con il nome Winona Ryder) in Lucas (1986), di David Seltzer, e nel 1988 e Lydia, la deliziosa ragazzina attratta dalla morte, nel film di Tim Burton Beetlejuice. Sul set di un altro film di Tim Burton, Edward mani di forbice (1990), la Ryder conosce Johnny Depp col quale avrà una storia d'amore piuttosto tormentata e, soprattutto, molto pubblicizzata. Del resto tutte le vicende amorose di Winona Ryder, da Christian Slater a Daniel Day-Lewis, da David Pirner al Fox Mulder di X-Files David Duchovny, hanno riempito le pagine dei tabloid americani. E da quando la Ryder ha girato Ragazze interrotte (1999), anche le sue depressioni, gli attacchi d'ansia, gli esaurimenti e perfino un ricovero in ospedale, sono giunti agli onori della cronaca. Come nel caso delle accuse di furto:dopo che nel dicembre del 2001 è stata fermata per taccheggio nel grande magazzino di Beverly Hills "Saks Avenue" e successivamente processata e ritenuta colpevole, la carriera della Ryder ha subito un arresto, e soltanto dal 2006 si è ricominciato a parlare di lei, dopo che ha girato il film A scanner darkly - Un oscuro scrutare, presentato a Cannes, e The Darwin Awards presentato al Sundance Film Festival.

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    Winona Ryder con Sadie Frost

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    Winona Ryder con Gary Oldman

     
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    59. Kirsten Dunst in Il giardino delle vergini suicide (The Virgin Suicides)

    La sua carriera inizia negli spot televisivi all'età di tre anni; nel 1988 appare in uno sketch al Saturday Night Live in cui impersonava la figlia maggiore dell'allora presidente George H. W. Bush. Nel 1989 passa al grande schermo con New York Stories, per poi ottenere, poco tempo dopo, la piccola parte della figlia di Tom Hanks in Il falò delle vanità. Nel 1993 è Hedril nella settima stagione di Star Trek: The Next Generation; inoltre impersona più volte la prostituta bambina Charlie Chiemingo in E.R. - Medici in prima linea.
    Il salto di qualità si ha nel 1994, anno in cui recita in Intervista col vampiro, nel ruolo di Claudia, film tratto dal romanzo di Anne Rice. Questa performance le valse anche la nomination ai Golden Globe. Nel 1995 recita in Jumanji. Lo stesso anno il padre lascia la famiglia.
    Nel 1999 rifiuta il ruolo di Angela nel film vincitore di cinque premi Oscar American Beauty per non apparire in alcune scene particolarmente sensuali, né baciare il protagonista Kevin Spacey. Lo stesso anno viene selezionata dalla regista Sofia Coppola per la parte di Lux Lisbon nel film indipendente Il giardino delle vergini suicide.
    Tra i suoi film più recenti ricordiamo Marie Antoinette, premiato al Festival di Cannes 2006, nel ruolo della regina francese travolta dagli eventi rivoluzionari del 1789.
    Il ruolo che l'ha resa celebre ai più è sicuramente quello di Mary Jane Watson, la fidanzata dell'Uomo Ragno nella saga cinematografica Spider-Man.
    Nel 2010 è co-protagonista al fianco di Ryan Gosling del film Love & Secrets. Lo stesso anno è stata scelta da Lars Von Trier come protagonista del suo film, Melancholia, storia di fantascienza presentata in concorso al Festival di Cannes 2011, dove l'attrice vince il premio per la miglior interpretazione femminile.

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    58. Isabella Rossellini in Velluto blu (Blue Velvet)

    Figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, Isabella Rossellini è nata con la sorella gemella Isotta a Roma il 18 giugno 1952. A diciannove anni, Isabella si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha studiato al Finch College e alla New School for Social Research. Tornata in Italia, ha trovato lavoro come traduttrice e in seguito è stata corrispondente della Rai da New York. Il viso di Isabella Rossellini è apparso sulle copertine delle più importanti riviste americane e in diversi spot pubblicitari, prima del suo debutto cinematografico nel film di Vincente Minnelli Nina (1976), interpretato da Ingrid Bergman e Liza Minnelli.
    Nel 1979, Isabella Rossellini è protagonista, con Michele Placido, del film di Paolo e Vittorio Taviani Il prato. Lo stesso anno, l’affascinante figlia di Ingrid Bergman sposa Martin Scorsese, un grande ammiratore del padre di Isabella. All’inizio degli anni Ottanta, poi, la Rossellini firma un contratto con la Lancôme e diventa testimonial della grande industria di cosmetici. Dopo il divorzio da Scorsese, nel 1983, l’attrice si lega al ballerino Mikhail Baryshnikov, protagonista con lei del film di Taylor Hackford Il sole a mezzanotte (1985). Nel 1986 interpreta Dorothy Vallens in Velluto blu di David Lynch (che per alcuni anni sarà il suo compagno) e nel 1990 è con Nicolas Cage in Cuore selvaggio. Dopo un piccolo ruolo nel film di Robert Zemeckis La morte ti fa bella (1992), Isabella è con Jeff Bridges e Rosie Perez in Fearless - Senza paura (1993) di Peter Weir. L’anno successivo, appare nel western di Lawrence Kasdan Wyatt Earp ed è a fianco di Gary Oldman in Amata immortale (sul set nascerà l’amore tra i due protagonisti).
    Nel 1996, la Rossellini ha poi interpretato Clara nel capolavoro di Abel Ferrara Fratelli, con Christopher Walken e Chris Penn, e due anni dopo ha avuto un piccolo ruolo nel film di Stanley Tucci Gli imbroglioni (1998). Nel 2000 comincia la sua collaborazione con il regista canadese Guy Maddin recitando nel suo La canzone più triste del mondo, storia di una baronessa produttrice di birra in Canada negli anni Trenta, poi realizza un cortometraggio, a cento anni dalla nascita di suo padre Roberto Rossellini, My Father Is 100 Years Old.
    Isabella ha finora scritto tre libri: nel 1997, la sua autobiografia “Some of Me”, nel 2002 “Looking at Me (on Pictures and Photographers)” e nel 2006 “In the Name of the Father, the Daughter and the Holy Spirits: Remembering Roberto Rossellini”, tradotto in italiano con il titolo “Nel nome del padre, della figlia e degli spiriti santi”.
    La sua carriera continua a non conoscere soste: recita nel film King of the Corner di Peter Riegert, nel 2004, ed in Height di Chris Terrio, l’anno successivo. Nel 2006 è la volta di The Architect di Matt Tauber ed Infamous - Una pessima reputazione di Douglas McGrath. Altra doppietta, nel 2008, con il film di Griffin Dunne Un marito di troppo e Two Lovers di James Gray. Nel 2010 lavora per il regista Saverio Costanzo nel film La solitudine dei numeri primi. L’anno successivo è nel cast in addirittura quattro diverse produzioni: Late Bloomers di Julie Gavras, Pollo alle prugne dell’illustratrice e regista iraniana Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, Keyhole di Guy Maddin e L’era legale di Enrico Caria. Il 2012, in linea con l’iperattivismo precedente, inizia con Silent Life di Vladislav Kozlov e Deauville di Miguel Cruz Carretero. Per il Sundance Channel (il canale televisivo di Robert Redford) ha pure realizzato due serie di cortometraggi (Green Porno e Seduce Me) dedicati alla vita sessuale degli insetti e degli animali marini.
    Isabella Rossellini ha due figli: Elettra, adottata quando l’attrice era sposata con il modello Jonathan Wiedemann, e Roberto, un altro figlio adottivo, al quale ha voluto dare il nome del nonno.

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    Isabella Rossellini con Kyle MacLachlan

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    Isabella Rossellini con Dennis Hopper

     
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    57. Heather Graham in Boogie Nights

    Nel firmamento Hollywoodiano c'è posto per tutti, anche per lei. Non ha le doti di ballerina, è disadatta al canto, ma quando recita sa perfettamente contaminare le nostre nevrosi con quelle dei personaggi. Rinfrancata dal suo successo, rigorosamente ripudiata dalla sua famiglia per le scelte professionali, Heather Graham si è distinta per essere riuscita a costruire una carriera fra il comico e il drammatico con illustri e apprezzati registi. Da Lynch a Oz, passando per Ferrara. Straordinaria.
    Nata e cresciuta nel Wisconsin, Heathear Graham è figlia di un agente dell'FBI e di un'insegnante. Sorella minore dell'attrice Aimee Graham, ha lavorato durante l'adolescenza nel megastore di giocattoli Toys R'Us, anche se nel contempo continuava a frequentare il liceo di Agora High School, nella stessa classe di Mike Shinoda e di Brad Delson, oggi membri della rock band Linkin Park. Costretta a trasferirsi di città in città per via della professione del padre (e ciò accrescerà in modo esponenziale la sua timidezza), si appassiona alla recitazione fin da quando era giovane, in particolar modo ai classici greci. Sfortunatamente, questo creò vari attriti fra lei e la sua famiglia che non vedeva di buon occhio il mestiere dell'attrice, nonostante la madre la accompagnasse a tutte le audizioni a Hollywood. Dopo il liceo, Heather si trasferisce a Los Angeles per tentare la fortuna, trovando dei piccoli ruoli da interpretare.
    Debutta nel 1984 in Fuga d'inverno di Gillian Armstrong, con Mel Gibson, Diane Keaton e Matthew Modine e, successivamente a qualche episodio del serial Genitori in blue jeans (1987), entra nel cast de Licenza di guida (1988), piccolo successo commerciale con due stelle cadenti di Hollywood: Corey Haim e Corey Feldman. Spinta però dalle pressioni paterne è costretta a iscriversi all'UCLA. Continuano le comparsate, anche non accreditate, ne I gemelli (1988) di Ivan Reitman, Drugstore Cowboy (1989) e Cowgirls - Il nuovo sesso (1993) di Gus Van Sant, Ti amerò... fino ad ammazzarti (1990) di Lawrence Kasdan, fino al serial di David Lynch Twin Peaks dove Heather recita la parte di Annie Blackburn, che le permetterà di essere diretta da Lynch anche nella pellicola tratta dal telefilm Fuoco cammina con me (1992). È su quel set che conoscerà il suo primo fidanzato, l'attore Kyle MacLachlan, attore feticcio di Lynch.
    Dopo aver recitato in Shout (1991) di Jeffrey Hornaday con John Travolta e Gwyneth Paltrow, Heather si rende conto che ciò che vuole non è continuare a interpretare piccoli ruoli di contorno che svaniranno con la sua bellezza, ma crearsi una carriera solida e stabile nel tempo. E così, quando pensa di essere senza speranza (dato che le affidano sempre il solito ruolo della studentessa carina e un po' bitch) decide di lasciare la carriera di attrice ma, tempestivamente il suo nuovo fidanzato James Woods riuscirà a reclutarla per una parte più matura ne La notte dell'imbroglio (1992) di Michael Ritchie, dove lui stesso recita. Heather lascia definitivamente l'università (provocando una frattura di due anni con la sua famiglia) e si dedica costantemente alla sua carriera. Viene anche notata da Emanuel Ungaro che le fa firmare un contratto da modella. La visibilità offerta dalla campagna pubblicitaria le permetterà di essere scelta per film come Sei gradi di separazione (1993) di Fred Schepisi.
    James Woods non sarà il suo grande amore, c'è da dirlo. Sentimentalmente volubile, Heather Graham passa dal musicista Adam Ant agli attori Jon Favreau ed Elias Koteas, finendo poi fidanzata con il regista Stephen Hopkins. Ecstasy Generation (1997) di Gregg Araki, ma soprattutto Boogie Nights - L'altra Holllywood(1997) di Paul Thomas Anderson le fanno conquistare letteralmente i teenagers. Accetta di apparire in Scream 2 (1997) di Wes Craven, ma rifiuta il ruolo femminile del film Il Giocatore - Rounders (1998), scegliendo invece il flop Lost in Space - Perduti nello spazio (1998), dove è diretta dal fidanzato Stephen Hopkins.
    Perfettamente dotata di inaspettate doti comiche, Heather Graham affianca Steve Martin ed Eddie Murphy nella commedia Bowfinger (1999), ma dà il meglio di sé nel comico Austin Powers - La spia che ci provava (1999) di Jay Roach, nel ruolo della Bond girl Felicity Ladà. Sexy, totalmente a suo agio in gag demenziali e senza alcun filo logico, Heather è ufficialmente una delle reginette del cinema americano.
    Fidanzata con l'attore Edward Burns verrà diretta da quest'ultimo ne I marciapiedi di New York (2001). I due coabiteranno per due anni, ma poi si lasceranno e Heather aggiungerà alla sua lista di amori gli attori Heath Ledger, Benicio Del Toro, Matthew Perry e Josh Lucas, il figlio di Cher (Elijah Blue Allman) e il regista Chris Weitz. Diretta da Danny Boyle nel cortometraggio Alien Love Triangle (2001), si concederà a qualche scena squisitamente nuda ed erotica nel thriller Killing Me Softly (2002) di Chen Kaige.
    Protagonista de La vera storia di Jack lo Squartatore (2002) dei fratelli Hughes, diventerà una regular nel cast del serial Scrubs con il ruolo della Dr. Molly Clock: brillante, bellissima e spiritosa, perfetto contraltare della collega Elliot Reid (Sarah Chalke). E dopo lo scandaloso Mary (2005) di Abel Ferrara, diventa produttrice di Cake (2005) di Nisha Ganatra. Diretta da Emilio Estevez nel drammatico Bobby (2006) e da Todd Phillips in Una notte da leoni, Heather Graham è una delle più belle folgorazioni di Hollywood, con uno humour caustico che andrebbe sfruttato a dovere.

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