Posts written by Albrecht

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    Gustave Courbet - L'origine del mondo

    1866 - olio su tela - 46x55 cm - Parigi, Musée d'Orsay


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    L'origine del mondo, che presenta un "tronco" di donna con le gambe aperte, appare come una risposta sfrontata e inequivocabile, in una fase in cui, al contrario, le convenzioni del nudo artistico ricoprivano tutto di un velo pudico ed evocativo.
    Manet volle dipingere Olympia la prostituta tradendo lo spirito della Venus pudica e Courbet mostrò il primo soggetto di cupidigia, totalmente esibito e offerto, dell'arte ottocentesca. Tanta sincerità non poteva essere guardata senza provocare imbarazzo. È la ragione per la quale il quadro rimase assai poco visibile fino al suo ingresso al Musée d'Orsay nel 1995, nascosto agli sguardi dei curiosi dai suoi vari proprietari.
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    Gustave Courbet - Il sonno

    1866 - olio su tela - 135x200 cm - Parigi, Musée du Petit Palais


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    Audace rappresentazione di lesbica lascivia, questo capolavoro di Gustave Courbet fu dipinto nel 1866 su commissione dell'eccentrico Khalil-Bey.
    Due corpi morbidi e flessuosi, avviluppati in un erotico intreccio, giacciono nudi in un soffice letto. Sono addormentati, voluttuosi, ed entrambi femminili.
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    L'olio su tela di Paul Cézanne con 11 frutti venduta all'asta per 41,605 milioni. Battuto anche un Léger di Madonna

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    La frutta dipinta da Paul Cézanne vale una fortuna. Le undici mele dipinte nello spettacolare olio su tela, eseguito tra il 1889 e il 1890, sono state aggiudicate martedì sera a New York da Sotheby’s per 41.605.000 dollari. All’incirca 3,8 milioni ciascuna. Si tratta del secondo top price assoluto per questo autore. Il record resta «Rideau, cruchon et compotier» del 1893-94, venduto -sempre da Sotheby’s- nel maggio del 1999 per 60,5 milioni di dollari. Al terzo posto «La montagne di Sainte-Victoire» aggiudicato da Phillips de Pury nel maggio del 2001 per 38,5 milioni di dollari. Le «nature morte» eseguite da Cézanne a partire dal 1880 rappresentano la migliore e più ricercata produzione di questo autore. Secondo gli esperti esse anticipano perfettamente, di alcuni decenni, le straordinarie innovazioni stilistiche in arrivo dalla pittura del primo Novecento. Pablo Picasso ripeteva spesso, tra il 1910 e il 1920, che «Cézanne era una specie di figura paterna per tutti noi».

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    L'AMAZZONE - Oltre alle mele di Cézanne, tra i capolavori provenienti dalla collezione di Alex ed Elisabeth Lewyt, martedì sera è stato venduto anche «L’Amazzone», un quadro del 1909 di Amedeo Modigliani stimato 20-30 milioni, e battuto (diritti compresi) a 25.925.000 dollari. Quest’opera, acquistata nel 1953 dalla coppia Lewyt, rappresenta un capolavoro giovanile del pittore livornese, impegnato a fermare sulla tela il cipiglio di un’elegante cavallerizza dallo sguardo penetrante. Immagine straordinariamente seduttiva e simbolica d’una «femme fatale» che anticipa i suoi ritratti di figure femminili nude e sdraiate, celebri anche per lo scalpore che suscitarono negli anni Venti del secolo scorso. Il lotto 33 del catalogo Sotheby’s offriva invece un quadro di Fernand Léger («Trois Femmes à la table rouge») messo in asta dalla pop star Madonna con la riserva di 5 milioni di dollari. Dopo una gara tra diversi contendenti è stato aggiudicato a 7.165.000 dollari. Questa sera, sempre a New York, sarà la volta di Christie’s che offre in asta 51 capolavori. Alcuni da perdere il fiato. Come “Le petit pâtissier” di Chaim Soutine, una tela dipinta nel 1927 e ora stimata tra i 16 e i 22 milioni di dollari.

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    Tiziano Vecellio - Jacopo Pesaro presentato a san Pietro da papa Alessandro VI

    1503-1506 circa - olio su tela - 145x183 cm - Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten


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    Il dipinto raffigura Jacopo Pesaro, vescovo di Pafo (a Cipro, allora dominio veneziano), con l'abito dei cavalieri di Malta e lo stendardo dei Borgia nelle mani, in ginocchio davanti a san Pietro. Il santo, con il vangelo nella mano sinistra e la destra levata in gesto benedicente, siede su un trono posto al di sopra di uno zoccolo decorato da rilievi all'antica, sul quale poggiano le chiavi della Chiesa, suo attributo.
    Il dipinto celebra la vittoria sui turchi a Santa Maura, il 30 Agosto 1502, delle forze navali di papa Borgia guidate dal veneziano Jacopo Pesaro, vescovo di Pafo, unite a quelle della Serenissima. Tiziano lo realizzò senza aver mai visto il papa, che peraltro morì proprio l'anno dopo l'evento celebrato. Lui e San Pietro sono dipinti con stile fortemente influenzato da quello dei fratelli Bellini, presso cui lavorava. Jacopo Pesaro, assente da Venezia dal 1503 al 1506, potrebbe essere stato aggiunto proprio in quest'ultimo anno, e appare dipinto con impronta "naturale" fiamminga.
    L'opera è la prima commissione importante affidata a un Tiziano circa ventenne ed esempio fondamentale della pittura veneziana del primo cinquecento.
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    Gustave Courbet - Donna col pappagallo

    1866 - olio su tela - 129,5x195,6 cm - New York, The Metropolitan Museum of Art


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    Questo dipinto di Courbet evoca la tela eponima di Delacroix.
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    11. Silvana Mangano in Riso Amaro

    "Una scultura egizia", "una donna ineffabile", "un personaggio misterioso che nessuno riuscirà mai a capire fino in fondo". Così descrivono Silvana Mangano, una delle più grandi attrici italiane, alcuni degli artisti che l'hanno incontrata sulla loro strada professionale.
    Figlia di un ferroviere siciliano e di una casalinga inglese, Silvana giovanissima inizia a lavorare come modella per case di moda prima in Francia e poi in Italia. Partecipa all'edizione del 1947 di Miss Italia, un anno particolarmente cinematografico con la Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago e Lucia Bosé che vinse.
    Dopo alcune piccole parti arriva per Silvana il ruolo che la renderà famosa in tutto il mondo, Riso amaro di Beppe De Santis. Dopo aver provato ad entrare nel cast tre volte, viene scelta dal regista quando la incontra per strada sotto la pioggia. Il capolavoro drammatico del maestro del neorealismo su un gruppo di mondine tra le quali si nasconde la complice di un ladro di gioielli la consacrerà come sex symbol del dopoguerra (quei pantaloni corto e le calze scure per andare in risaia campeggiano sulla locandina). Sul set del film di De Santis conosce il futuro marito, Dino De Laurentiis.
    Dopo aver rifiutato le proposte di trasferirsi a Hollywood gira 'Il lupo della Sila' con Gassman. A soli 19 anni, il 17 luglio 1949, sposa Dino De Laurentiis con cui avrà quattro figli. Il loro rapporto sarà d'aiuto alle carriere di entrambi, in un primo tempo sarà persino la dimensione di diva internazionale di lei ad aiutare gli affari del marito.
    Negli anni Cinquanta la Mangano fa di tutto per affrancarsi dall'immagine sexy creata dal film di De Santis scegliendo ruoli più complessi come la ballerina che si fa suora nel film di Alberto Lattuada Anna; la prostituta di L'oro di Napoli di Vittorio De Sica (Nastro d'argento) e quella di La grande guerra di Mario Monicelli (dove si misura con il tono della commedia accanto all'amico Vittorio Gassman). Il film è presentato a Venezia (dove vince il Leone d'oro ex aequo con 'Il generale della Rovere' di Rossellini), Silvana arriva al Lido per presentarlo con la testa rapata, una scelta estrema per recitare nel ruolo di una ragazza iugoslava durante l'occupazione italo-tedesca in 'Jovanka e le altre'.
    Ne Il giudizio universale di De Sica (1961) stringe amicizia con Alberto Sordi, da cui nascerà una relazione intensa e profonda che li porterà a lavorare insieme in molti film (tra cui La mia signora, Scusi lei è favorevole o contrario? e Lo scopone scientifico). Il secondo Nastro d'argento e un David di Donatello arrivano con Il processo di Verona di Carlo Lizzani in cui presta il volto ad Edda Ciano, mentre a partire dal '67 con Edipo re la Mangano inizia un'intensa collaborazione con Pierpaolo Pasolini.
    Sarà il regista di 'Ragazzi di strada' e il maestro Visconti a segnare la seconda parte della sua carriera; con Pasolini che non amava gli attori ma era pazzo di lei gira un episodio de Le streghe (secondo David), Teorema e Il Decameron. Con Visconti gira invece un episodio de 'Le streghe' (film di cinque novelle di cui lei è assoluta protagonista), Morte a Venezia (altro Nastro d'argento come attrice non protagonista), Ludwig e Gruppo di famiglia in un interno con Burt Lancaster ed Helmut Berger.
    Segue qualche anno di pausa e di riposo ma la depressione di cui soffre da anni si aggrava: il 15 luglio 1981 infatti, suo figlio Federico, muore a soli ventisei anni in Alaska, per un incidente aereo durante la realizzazione di un documentario sui salmoni. Il dramma getta Silvana nella disperazione e mina il matrimonio con De Laurentiis (che negli anni aveva vissuto diversi periodi di allontanamento). Si trasferisce a vivere tra Parigi e Madrid con la figlia Francesca, dove produce arazzi e dove scopre di avere un tumore allo stomaco.
    Nel 1987, intuendo la sua morte vicina, partecipa al suo ultimo film, il capolavoro Oci ciorne di Nikita Mikhalkov, dove lavora con l'amico Marcello Mastroianni e si riappacifica col marito. Due anni più tardi, il 16 dicembre 1989 a soli 59 anni, muore a Madrid.

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    Gustave Courbet - Marina

    1865 - olio su tela - 53,5x64 cm - Colonia, Wallraf-Richartz Museum


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    Gustave Courbet - Tre ragazze inglesi alla finestra

    1865 - olio su tela - 92,5x72,5 cm - Copenhagen, Ny Carlsberg Glyptotek


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    12. Katherine Hepburn

    Katharine Houghton Hepburn nasce ad Hartford, nel Connecticut, il 12 maggio 1907. Per molto tempo bara sulla sua età, levandosi un paio di anni e appropriandosi del compleanno di uno dei suoi cinque fratelli. Il padre è dottore, la madre una ex 'suffragetta'. Ai tempi del College fa le prime apparizioni teatrali. Nel 1928, a 21 anni, ottiene il diploma in Arte Drammatica e debutta a Broadway con "These Days". L'esordio nel cinema avviene invece nel 1932 in Febbre di vivere di George Cukor: già in questa occasione si fa notare per la grinta e la determinazione e ruba la scena a John Barrymore, il protagonista maschile. E' entrato nella leggenda il contratto firmato con la RKO di David Selznik, uno dei più potenti produttori di Hollywood: per liberarsi di lui la Hepburn gli chiede 1500 dollari settimanali, cifra che superava di dieci volte la sua paga di allora. Selznik accetta e la Hepburn, senza battere ciglio, parte subito per la California. Gira cinque film di filato aggiudicandosi nel 1933 il primo oscar per La gloria del mattino.

    La strada delle stelle le si spalanca davanti, e lei decide di percorrerla. Liquida il marito, un certo Ludlow Ogden Smith, dopo sei anni di matrimonio vissuti per la maggior parte del tempo a distanza. Il sodalizio con la Rko dura invece 50 film, attraverso i quali matura e raggiunge la perfezione il suo personaggio di donna indipendente e un po' pazzerella, ironica e brillante. E questo grazie anche all'incontro con grandi registi e attori, dieci pellicole girate con Gorge Cukor (Piccole donne e Scandalo a Filadelfia tra i titoli più noti), una che vale doppio con Howard Hawks (Susanna), quattro con Cary Grant e nove con Spencer Tracy, con cui forma per 25 anni la coppia d'oro di Hollywood (unico neo, Tracy non divorzierà mai dalla moglie). Per un quarto di secolo Mr Tracy e Mrs Hepburn rappresentano sullo schermo la guerra dei sessi e l'intricatissimo conflitto uomo-donna nella scoietà americana. Si conoscono nel 1942 sul set di La donna del giorno e non si divideranno che nel 1967, anno in cui Tracy muore alla fine delle riprese di Indovina chi viene a cena?. Un film che vale il secondo oscar per la Hepburn. Il terzo arriva un anno dopo con Il leone d'inverno.

    Negli anni Cinquanta la Hepburn ci regala due grandi interpretazioni grazie a John Houston, con cui gira La regina d'Africa (1951) al fianco di Humprey Bogart, e a Joseph L. Mankiewicz, che la dirige in Improvvisamente l'estate scorsa. Negli anni Sessanta, le apparizioni sul set si diradano, ma con un pugno di film Mrs Hepburn riesce a collezionare tre nomination e ben due oscar. Negli anni Settanta compare in soli quattro film. Nel 1981 l'interpretazione dell'energica vecchietta sposata con Henry Fonda nel film Sul lago dorato le assicura il quarto Oscar. Un record ancora rimasto intatto, insieme alle 12 nomination (impresa quest'ultima eguagliata solo oggi da Meryl Streep). La sua ultima apparizione è del 1994 in Love Affair - Un grande amore in cui recita accanto a Warren Beatty e Annette Bening.
    Dopo una vecchiaia vissuta al riparo dai riflettori, circondata dai familiari e dagli amici più stretti, Katharine Hepburn muore il 29 giugno del 2003 nella sua abitazione nel Connecticut. Ha 96 anni.

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    Gustave Courbet - Il ruscello del Puits Noir o il ruscello coperto

    1865 - olio su tela - 94x135 cm - Parigi, Musée d'Orsay


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    13. Michelle Pfeiffer in Scarface

    Seconda dei quattro figli di Dick e Donna Pfeiffer, Michelle Pfeiffer è nata a Santa Ana, in California, il 29 aprile 1958. Diplomata alla Fountain Valley High School nel 1976, si è iscritta poi ai corsi del Golden West College per diventare una cronista giudiziaria, ma dopo un anno ha abbandonato gli studi e ha iniziato a lavorare come cassiera in un supermercato.
    Nel 1978 Michelle si trasferisce a Hollywood dove debutta in un episodio della serie televisiva Fantasy Island, e nel 1981 sposa l'attore e regista Peter Horton. Dopo alcuni spot pubblicitari e una serie di ingrati ruoli da ochetta, nel 1983 la Pfeiffer ottiene la parte della moglie di Tony Montana (Al Pacino) nel film di Brian De Palma Scarface: la bellezza e il fascino di Michelle lasciano tutti senza fiato. Poi è la volta delle Relazioni Pericolose dove è la vittima in abiti setecenteschi della sfida all’ultimo colpo basso tra John Malkovich e Glenn Close. Il ruolo dell’immacolata, sedotta e abbandonata Marie de Tourvel le vale una nomination agli Oscar. Nel 1989 Peter Horton e la Pfeiffer divorziano, e Michelle si lega per tre anni all'attore Fisher Stevens.
    Dopo diversi ruoli tutti giocati sulla sua bellezza eterea e folgorante, ma in film privi di spessore, eccola di nuovo in abiti in costume per L’età dell’innocenza. Ma già prima del gran successo del film di Scorsese aveva ottenuto due nomination agli Academy Award per I favolosi Baker e per il suo ruolo di casalinga in Due sconosciuti, un destino.
    Nel frattempo naufraga anche la relazione con Stevens e Michelle, che non vuole piu aspettare per avere una propria famiglia, nel marzo del 1993 adotta una bambina, Claudia Rose. Il 13 novembre dello stesso anno l'attrice sposa lo sceneggiatore e produttore televisivo David E. Kelley. La coppia ha avuto un figlio, John Henry, nato il 5 agosto 1994. Nella lunga serie di film un po’ deludenti degli anni successivi fa eccezione il bel thriller di Zemeckis Le verità nascoste dove la Pfeiffer è la moglie di un Harrison Ford in versione cattivo. Nel 2002, dopo il film White Oleander, Pfeiffer prende una pausa dal set lunga ben quattro anni. Per nessun motivo preciso, “senza nemmeno accorgermene” spiegherà poi l’attrice. Torna invece alla carica nel 2007 con ben tre pellicole: Stardust, Hairspray e I Could Never Be Your Woman . La Pfeiffer vive con la famiglia in una tenuta nella campagna fuori San Francisco.
    Dopo il deludente Chéri, nel 2011 la Pfeiffer partecipa al romace natalizio Capodanno a New York, diretta da Garry Marshall. Torna nel 2012 nel gotico Dark Shadows di Tim Burton.

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    Michelle Pfeiffer con Al Pacino

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    Gustave Courbet - La quercia di Flagey, detta la quercia di Vercingetorige

    1864 - olio su tela - 89x110 cm - Tokio, Murauchi Art Museum


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    Gustave Courbet - Ritratto di Laure Borreau

    1863 - olio su tela - 81x59 cm - Cleveland, OH, The Cleveland Museum of Art


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    Gustave Courbet - La sorgente della Loue

    1863 - olio su tela - 84x106,5 cm - Zurigo, Kunsthaus Zürich


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    14. Kim Basinger in L.A. Confidential

    Kim Basinger nasce ad Athens, in Georgia. Dopo aver studiato per alcuni anni danza e canto, nel 1970 decide di trasferirsi a New York, dove intreprende con successo la professione di modella.
    Si dedica quindi alla recitazione con Stella Adler, comparendo tra l'altro nel serial televisivo 'Charlie's Angels' nei panni di Linda Oliver. Se nei primi anni Ottanta i film "Paese selvaggio" di Greene e "I predatori della vena d'oro" di Heston segnano il suo debutto sul grande schermo, è solo con "007-Mai dire mai" di Kershner che la Basinger si impone in ambito internazionale.
    Collabora con registi del calibro di Edwards, Levinson, Altman, prima di veder consacrata la sua carriera con "Nove settimane e mezzo" di Adrian Lyne.
    Conferma di essere perfettamente a suo agio nell'intrigante ruolo di vamp anche in altre successive pellicole come "Appuntamento al buio", "Ho sposato un'aliena", "Batman", "Boxing Melena" e "Analisi finale".
    Nel 1997 vince l'Oscar come migliore attrice protagonista per il film "L.A. Confidential", ottenendo così il suo più elevato riconoscimento artistico. Inoltre è stata protagonista del film di Hudson "Sognando L'africa", di "8 mile" al fianco di Eminem, di "People I Know" al fianco di Al Pacino.
    Ha girato "Elvis ha lasciato il palazzo" di Joel Zwick, "Cellular" di David R. Ellis e "The door in the floor" di Tod Williams.
    Inoltre è una delle protagoniste di "The Burning Plain" (2008) di Guillermo Arriaga.

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    Kim Basinger con Russel Crowe

1189 replies since 31/7/2009
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