Hieronymus Bosch - Vita e Opere

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  1. Àrtemisia
     
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    Biografia



    Hieronymus Bosch, nome d'arte di Jeroen Anthoniszoon van Aken (Hertogenbosch, 2 ottobre 1453 - Hertogenbosch, 9 agosto 1516), è stato un pittore olandese.
    Nasce a Hertogenbosch, località del sud dei Paesi Bassi nei pressi di Tilburg, al tempo possedimento dei duchi di Borgogna, da una famiglia di origini probabilmente tedesche, in cui sia il padre Anton che il nonno Jan sono pittori (e tali diventeranno anche i fratelli Thomas e Goossen).
    Dopo aver assistito all'incendio che nel 1463 distrugge circa 4mila case della sua città, Bosch inizia a studiare pittura, probabilmente imparando i rudimenti dai parenti: lavora alla pittura in affresco nella bottega di famiglia dove si eseguono dorature di statue in legno, si producono arredi sacri destinati alla cattedrale e si preparano i cartoni preparatori per gli affreschi .
    Con la conoscenza di Rogier van der Weyden e Jan van Eyck, maestri delle Fiandre meridionali, sviluppa uno stile piuttosto differente rispetto a quello dei tempi, scegliendo, invece che dettagli raffinati e volumi plastici, un'esecuzione non pittorica ma grafica, piatta, sulla base dell'illustrazione miniata. I suoi esordi come pittore risalgono al periodo compreso tra il 1470 e il 1475. Tra il 1475 e il 1480 il giovanissimo Bosch esegue la tavola con "I sette Peccati Capitali", rivelando immensa fantasia ed uno spirito d'osservazione straordinario. Nel 1478 muore il padre; la bottega di famiglia viene ereditata dal fratello maggiore Goossen e Hieronymus sposa Alicia, figlia del ricco borghese Goyarts van der Variotto, che gli porta in dote alcuni terreni situati a Oorschot, facilitandogli l'ascesa sociale all'interno dell'alta borghesia cittadina. Nel 1480 realizza l'"Estrazione della Pietra della Follia" (Madrid, Prado), in cui un chirurgo indossa un copricapo che, simboleggiandone la stupidità, ha la forma di imbuto: una critica a coloro che pensano di sapere e che invece si rivelano più ignoranti dei folli. Poco dopo dà vita all'"Epifania" (Philadelphia, Museum of Art), opera terminata nel 1485, che rivela un influsso evidente dell'arte tardo gotica come si deduce dall'andamento tortuoso delle linee, e la "Crocifissione", che mostra sulla sfondo una città che può essere identificata con il suo luogo natale. Allo stesso periodo risale l'"Ecce Homo" (Francoforte, Stadelsches Kunstinstitut), che propone Cristo e Pilato uno davanti all'altro di fronte alla folla. Nel 1486 Bosch entra a far parte di un'associazione di laici dedicata alla Vergine ed a opere di carità ed in sacre rappresentazioni, la Confraternita di Nostra Signora, a cui appartiene già la moglie. Nel giro di pochi anni egli diventa uno dei notabili della confraternita, complice un'ascesa sociale abbastanza veloce, che si traduce in un'agiata condizione economica, contemporanea alla crescente fama come artista.
    Nel 1490 il pittore olandese dipinge la "Salita al Calvario", sempre con protagonista Gesù: anche stavolta circondato dalla folla, mentre sul retro un bambino, probabilmente immagine del Cristo da piccolo, è impegnato a giocare. "Il carro di Fieno", "Nave dei Folli" e "Morte di un Avaro" sono altri tre quadri realizzati in quel periodo. Tra il 1500 e il 1504, non si hanno documenti riguardo a Bosch, ma è probabile che in questi anni l'artista abbia fatto un viaggio in Italia, fermandosi a Venezia: infatti nella città lagunare sono presenti molte sue opere in collezioni private sin dai primi decenni del Cinquecento. Sempre nello stesso periodo, lo stile di Hieronymus si contraddistingue per un mutamento piuttosto evidente, orientandosi in direzione di un gusto rinascimentale, con paesaggi ariosi e figure monumentali. In quegli anni viene dipinto il "Trittico di Santa Giuliana", realizzato in contemporanea al "Paradiso Terrestre", all' "Inferno", alla "Caduta dei Dannati" e all' "Ascesa all'Empireo". Tra il 1503 e il 1504 realizza una nuova "Salita al Calvario" (Gand, Musée des Beaux-Arts): la tavola, gremita di volti grotteschi, è costruita secondo due diagonali che si incontrano nel volto rassegnato del Cristo e Bosch utilizza il grottesco e la deformazione e non più simboli per introdurre nella scena il male.Al 1504 viene fatto risalire il "Trittico del Giudizio", commissionato da Filippo il Bello; di pochi mesi più tardi sono il "San Giovanni Battista in Meditazione" (Madrid, Prado) e il "San Giovanni a Patmos", tavola di un trittico perduto considerata come il primo dei cosiddetti dipinti meditativi. Seguono il "San Cristoforo di Rotterdam" (probabilmente per l'altare della Confraternita di Nostra Signore nella Cattedrale della sua città natale) e il "San Girolamo in preghiera di Gand", dove i frutti in decomposizione intono alla grotta del santo, alludono alle tentazioni.
    Tra il 1506 e il 1508 realizza il Trittico del Giudizio del Groeninge Museum di Bruges, nello sportello destro l'Inferno, dove vengono utilizzati, come strumenti di tortura, oggetti quotidiani ingigantiti. Sempre dello stesso periodo è il Giudizio universale dell'Alte Pinakothek di Monaco. Il "Trittico del Giudizio" (Bruges, Groeninge Museum), anticipa la realizzazione dell' "Incoronazione di Spine" (Londra, National Gallery) in cui si nota una spiccata influenza italiana. Bosch nel 1510 realizza il "Trittico della Passione" (Valencia, Museo de Bellas Arte), e le "Tentazioni di sant'Antonio" (Madrid, Prado).
    Hieronymus Bosch muore il 9 agosto 1516 a Hertogenbosch, dopo aver dipinto "Il figliol prodigo di Rotterdam": le sue esequie vengono celebrate solennemente nella Cappella di Nostra Signora della Confraternita.

    La Rousse Arte
     
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