Michelangelo Merisi detto il Caravaggio - Vita e Opere

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    Caravaggio - Salomè con la testa del Battista (Londra)

    1607-1610 - olio su tela - 91x106 cm - Londra, National Gallery


    706px-CaravaggioSalomeLondon

    Caravaggio - Salomè con la testa del Battista (Madrid)

    1609 - olio su tela - 116x140 cm - Madrid, Palazzo Reale


    730px-CaravaggioSalomeMadrid




     
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    Caravaggio - Annunciazione

    1608-1610 - olio su tela - 285x205 cm - Nancy, Musée des Beaux-Arts


    Caravaggio_Annunciazione



    Difficile la datazione certa (1608-10) come difficile è affermare dove sia stata eseguita, se durante il soggiorno maltese o nel secondo periodo di attività a Napoli. Certo è che il tema classico dell' Annunciazione viene presentato in una straordinaria prospettiva, nuova, e se si vuole rivoluzionaria.
    Infatti l'angelo, nella iconografia classica viene solitamente raffigurato di fronte a Maria in piedi o in ginocchio più o meno inchinato alla Vergine, qui è ancora in volo e di spalla destra in una prospettiva dall'alto che pone la figura maggiore rispetto a quella di Maria inginocchiata lei al messaggero celeste.
    Opera lasciata presumibilmente incompiuta dal Maestro, venne donata dal Duca Enrico II di Lorena alla Chiesa Primaziale di Nancy (Enrico II sposato con Margherita Gonzaga la cui famiglia era vicina al Caravaggio - aveva acquistato la Morte della Vergine rifiutata da Santa Maria della Scala - e fu proprio il cardinale Ferdinando Gonzaga ad appoggiare alla corte papale la richiesta di grazia oltre al cardinale Scipione Borghese, nipote del papa e responsabile della Giustizia).
     
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    Caravaggio - Negazione di San Pietro

    1609-1610 - olio su tela - 94x125,5 cm - New York, Metropolitan Museum of Art


    800px-Caravaggio_denial



    Il quadro mostra una donna nell'atto di accusare San Pietro di essere un seguace di Cristo alla presenza di un soldato. L'episodio ritratto, narrato nella Bibbia, fa riferimento alla negazione dell'accusa da parte di San Pietro. Si tratta di una delle ultime opere dipinte dal Caravaggio, intrisa di forte drammaticità.
     
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    Caravaggio - Davide con la testa di Golia (Roma)

    1609-1610 - olio su tela - 125x101 cm - Roma, Galleria Borghese


    471px-Caravaggio_-_David_con_la_testa_di_Golia



    Non è noto il committente dell'opera e si deve forse allo stesso pittore la scelta del soggetto: la vittoria dell’eroe d’Israele sul gigante filisteo Golia.
    David non manifesta un fiero atteggiamento di trionfo mentre regge e osserva il capo mozzato di Golia; la sua espressione è piuttosto di pietà verso quel “peccatore”, nel cui viso Caravaggio avrebbe raffigurato il proprio autoritratto. La descrizione del volto di Golia, così vividamente espressiva nella fronte corrugata, la bocca spalancata per l’ultimo respiro, lo sguardo sofferente, l’incarnato esanime, rappresenta il risultato del dramma umano vissuto dall’artista. L’iscrizione che compare sulla spada “H.AS O S” e’ stata sciolta dalla critica con il motto agostiniano Humilitas occidit superbiam.
    L’episodio biblico diventa quindi impressionante testimonianza degli ultimi mesi di vita di Caravaggio, rendendo plausibile l’ipotesi secondo la quale il pittore avrebbe inviato la tela al cardinale Scipione Borghese, quale dono da recapitare al pontefice Paolo V per ottenere il perdono e il ritorno in patria. La grazia fu accordata ma Caravaggio, quasi al termine del viaggio verso Roma, morì sulla spiaggia di Porto Ercole.
     
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    Caravaggio - San Giovanni Battista

    1610 - olio su tela - 152x125 cm - Roma, Galleria Borghese


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    E’ possibile che si tratti di una delle tre tele portate con sé dall’artista durante il viaggio da Napoli a Roma, intrapreso nel 1610 con la speranza di ottenere la grazia dalla condanna a morte per omicidio inflittagli nel 1606. L’intento era quello di ottenere l’intercessione presso Paolo V offrendo in dono le opere al cardinal nepote Scipione Borghese, appassionato collezionista che già possedeva la Madonna dei Palafrenieri, Il ragazzo con il canestro di frutta e l'Autoritratto in veste di Bacco. Nei pressi di Palo, sulla costa a nord di Roma, Caravaggio venne imprigionato per due giorni, per uno scambio di persona, perdendo così la nave che portava il suo bagaglio. Nel disperato tentativo di recuperarlo, trovò la morte sulla spiaggia di Port’Ercole.
    Il dipinto è stato tradizionalmente identificato come una variazione introspettiva sul tema dell’adolescente Battista segnato dal digiuno e dalla rinuncia, sorpreso a meditare in una cornice naturalistica ombrosa, con la presenza dell’ariete a prefigurare la redenzione dell’uomo attraverso il sacrificio del Cristo.
    Studi recenti hanno accomunato il dipinto al San Giovanni Battista dei Musei Capitolini proponendo un’identificazione correlata dei due soggetti, rispettivamente come “Frisso” e “Isacco salvato”, metafore mitologica e veterotestamentaria del martirio cristiano soffuse d’atmosfera idillico-pastorale.

    Edited by Albrecht - 19/9/2012, 17:11
     
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    Caravaggio - Martirio di Sant'Orsola

    1610 - olio su tela - 149,5x170,5 cm - Napoli, Palazzo Zevallos


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    Il dipinto fu per la prima volta attribuito a Caravaggio dal prof. Ferdinando Bologna, che ebbe occasione di osservarlo nella tenuta dei baroni Romano-Avezzano ad Eboli, già appartenuta alla famiglia Doria, principi d’Angri e duchi di Eboli. Successivamente i baroni portarono con sè il dipinto, di cui si era compreso il valore, a Napoli, ove è attualmente esposto al Palazzo Zevallos in via Toledo.
    L'attribuzione è stata definitivamente accertata con il ritrovamento, nell'archivio Doria D’Angri, di una lettera scritta a Napoli il 1 maggio 1610 da Lanfranco Massa, cittadino genovese e procuratore nella capitale partenopea della famiglia Doria, e diretta a Genova per Marcantonio Doria, figlio del Doge Agostino: "Pensavo di mandarle il quadro di Sant’ Orzola questa settimana però per assicurarmi di mandarlo ben asciuttato, lo posi al sole, che più presto ha fatto revenir la vernice che asciugatole per darcela il Caravaggio assai grossa: voglio di nuovo esser da detto Caravaggio per pigliar suo parere come si ha da fare perché non si guasti".
    La scena è ridotta a cinque personaggi, uno dei quali ci trasmette l'estremo convincente autoritratto dell'artista; alle immediate spalle della santa, quasi a ricevere la frecciata con lei, Caravaggio ha raffigurato se stesso con la bocca dischiusa.. Malgrado l'esistenza di una tradizione consolidata Caravaggio omette ogni riferimento alle undicimila vergini martiri che, secondo il racconto della duecentesca Legenda aurea di Jacopo da Varazze, avevano accompagnato Orsola, figlia del re di Bretagna, sotto le mura della città di Colonia assediata dagli Unni: ciò ha determinato qualche incertezza tra i moderni studiosi dell'opera in merito all'esatta decifrazione del soggetto.
    Ciò che vediamo è solo il terribile epilogo della vicenda. Dopo la strage il re barbaro propone alla giovane di divenire sua sposa e ne riceve in cambio uno sguardo sprezzante di sfida: «veggendosi schernito - scrive ancora Jacopo -, diede di mano ad uno arco e trafissela d'una saetta, e così compiette il suo martirio».Ecco l'origine, nell'inventario genovese, del titolo del dipinto: sant'Orsola confitta dal tiranno.
    Nel dipinto il dramma è consumato. Orsola osserva il dardo conficcato nel seno, il sangue che scorre.L'esigenza di mettere uno di fronte all'altra i protagonisti e di dare a ciascuno un fisico e concreto risalto ha costretto il pittore ad avvicinarli. Vediamo l'arco, ma non esiste lo spazio per vibrare il colpo.Per la prima volta, e proprio nel suo ultimo dipinto, Caravaggio non ci mostra un'azione nel momento in cui essa si compie, ma piuttosto i suoi effetti.
    Con una simile impaginazione Caravaggio si mostra attento al dibattito teologico sulla raffigurazione dei santi sviluppatosi dopo il Concilio di Trento. La Chiesa mirava a ricondurre episodi troppo marcatamente celebrativi a una maggiore razionalità storica: nel caso di Orsola era opportuno insistere sulle cause di fondo del martirio (la difesa della fede e della castità), mostrarsi evasivi sulle forme concrete del supplizio e piuttosto scettici sulla straripante presenza delle altre undicimila compagne della santa. In assenza di certezze storiche il pittore si affida al racconto di Jacopo da Varazze, ma ne presenta solo gli elementi a suo avviso inoppugnabili.

    Edited by Albrecht - 12/11/2012, 11:20
     
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    Caravaggio - Cristo alla colonna

    1598 - olio su tela - 140×106 cm - Collezione privata


    Caravaggio_001



    Cristo alla colonna è un dipinto a olio su tela di cm 140 x 106. Già presso il Palazzo Camuccini di Cantalupo in Sabina, in provincia di Rieti, il quadro poi, negli anni Settanta, ha cambiato proprietà e collocazione. Quest'ultima è attualmente ignota. Incerta è l'attribuzione dell'opera. Per una parte della critica si tratta di una copia da un originale perduto di Caravaggio. Così, per tutti, il Longhi, che per primo pubblicò il dipinto. Longhi ipotizza si tratti di una copia, di elevatissima qualità, eseguita da Vincenzo Camuccini. Per altri autori, sia pur dubitativamente, potrebbe trattarsi di un'opera del Merisi. Così Maurizio Marini. Dubbia è pure la data di esecuzione del dipinto originario, si tratti o meno di quello già a Cantalupo: l'ipotesi preponderante sembra essere quella della fine XVI secolo, ma non mancano retrodatazioni al Periodo Napoletano del Caravaggio (1606). Del quadro esistono altre due versioni, unanimemente ritenute delle copie: una è collocata a Catania ed è attribuita al caravaggesco siciliano Mario Minniti, la seconda si trova.
     
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  8. Uliano Pieraccini
     
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    Ottima la serie delle immagini e descrizioni essenziali e sintetiche!
    Grazie!
    Uliano
     
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  9. Àrtemisia
     
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    CITAZIONE (Uliano Pieraccini @ 5/4/2013, 12:02) 
    Ottima la serie delle immagini e descrizioni essenziali e sintetiche!
    Grazie!
    Uliano

    Grazie a te Uliano, siamo contenti che tu abbia apprezzato e benvenuto su WorldApart!
     
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    La prima capitale d'Italia

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    San Gennaro, il miracolo non si è ripetuto....lo giustifico pienamente giacchè è occupato a far cessare una pandemia planetaria!
     
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69 replies since 10/5/2012, 10:39   8243 views
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